E’ stata pubblicata lo scorso 15 giugno sul Bollettino Ufficiale Regionale del Lazio la Legge…
Ladispoli: Righini (Fdi) interroga la Giunta regionale sulla chiusura del PIT
22/09/2016Questo articolo è stato letto 4796 volte!
Ladispoli: Righini (Fdi) interroga la Giunta regionale sulla chiusura del PIT (Presidio Integrale Territoriale)
E’ stata depositata l’interrogazione consiliare con la quale il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, interroga la Giunta regionale sulle sorti del Presidio Integrato Territoriale (P.I.T.) e del Punto di Primo Intervento (PPI) siti sulla Via Aurelia, a Ladispoli, per sapere se la Regione Lazio ne abbia davvero disposto la chiusura, così come da più parti paventato. L’intervento di Righini è quindi proteso a sapere “quali azioni s’intendono porre in essere per salvaguardare e potenziare il presidio di Ladispoli e del più vasto territorio al quale afferisce, assicurando servizi di primaria importanza per la salute pubblica”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha ricordato come “il territorio del comune di Ladispoli comprenda, di fatto, anche Cerveteri e molte sue frazioni”, rimarcando come il suo PIT “sia tra i più importanti del territorio della regione Lazio con un bacino che serve oltre 80.000 residenti, destinati ad aumentare nel periodo estivo”. A completare il quadro dei servizi offerti anche un PPI gestito dai medici del SSR, una postazione del 118 medicalizzata e un’elisuperficie attiva h/24.
Parimenti desideroso di saperne di più il coordinatore provinciale di Fdi-An, Marco Silvestroni, che ha ricordato come la possibile chiusura “della Casa della Salute Ladispoli-Cerveteri comporterà inevitabili conseguenze negative per gli abitanti del comprensorio. Solo per quanto riguarda il PIT — ha aggiunto — sono alcune migliaia gli accessi registrati annualmente e sulle strutture ospedaliere di prossimità”.
Righini ha infine puntato il dito sulle “ricadute occupazionali, che si rifletterebbero anche sugli svariati operatori non ancora stabilizzati per i quali, in caso di chiusura, non ci sarebbe alcuna certezza”.
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