Marino. Multiservizi, Stefano Cecchi risponde e smentisce Carlo Colizza

Marino. Multiservizi, Stefano Cecchi risponde e smentisce Carlo Colizza

23/05/2016 0 Di Redazione

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Stefano Cecchi

Ste­fa­no Cec­chi

Mari­no. Mul­ti­ser­vi­zi, Ste­fa­no Cec­chi rispon­de e smen­ti­sce Car­lo Coliz­za

“Ho let­to con mol­ta atten­zio­ne il comu­ni­ca­to stam­pa, dira­ma­to da M5S di Mari­no in meri­to alla Mul­ti­ser­vi­zi. Innan­zi­tut­to, stig­ma­tiz­zo con fer­mez­za tut­te le fal­si­tà e le illa­zio­ni, snoc­cio­la­te dal can­di­da­to sin­da­co Car­lo Coliz­za che, evi­den­te­men­te pri­vo di con­te­nu­ti e di pro­po­ste, come già avve­nu­to sul­la que­stio­ne eco­cen­tro, si lan­cia nel ten­ta­ti­vo, ste­ri­le e scor­ret­to, di scre­di­ta­re il cen­tro­de­stra, pur di raci­mo­la­re qual­che vota­rel­lo in più. Ten­ta­ti­vo, a ben vede­re, nau­fra­ga­to, visti i dati non veri­tie­ri che Car­lo Coliz­za elen­ca nel­la sua ana­li­si volu­ta­men­te par­zia­le ed erra­ta. Fat­ta que­sta dovu­ta pre­mes­sa poli­ti­ca, entria­mo nel meri­to del­la que­stio­ne. Pri­mo pun­to: mai nes­sun posto di lavo­ro è sta­to a rischio all’interno del­la Mul­ti­ser­vi­zi. La mag­gio­ran­za di cen­tro­de­stra ha sem­pre segui­to tut­te le pro­ce­du­re pre­vi­ste dal­la leg­ge e, nel caso spe­ci­fi­co, il con­si­glio comu­na­le votò l’allineamento del­la sca­den­za al dicem­bre 2018. Quel­la, per noi, fu una scel­ta media­ta e con­sa­pe­vo­le alla luce di prin­ci­pi di eco­no­mi­ci­tà ed effi­cien­za, e quin­di dell’operato svol­to dal­la Mul­ti­ser­vi­zi in nume­ro­si ser­vi­zi cit­ta­di­ni: gestio­ne far­ma­cie, men­sa sco­la­sti­ca, assi­sten­za bam­bi­ni diver­sa­men­te abi­li e altro anco­ra. Vor­rem­mo, dun­que, sape­re su qua­le ratio si basa la scel­ta di man­da­re a gara i ser­vi­zi quan­do pos­so ricon­fer­mar­li — come per­met­te la leg­ge — a una muni­ci­pa­liz­za­ta in salu­te, che è sul ter­ri­to­rio già da 15 anni e che è con­si­de­ra­ta tra le più vir­tuo­se del Lazio? I gril­li­ni avreb­be­ro volu­to for­se man­da­re a gara i ser­vi­zi in sca­den­za e scio­glie­re così l’azienda? Secon­do pun­to: il costo del­la Tari e il para­go­ne inop­por­tu­no con Ciam­pi­no. Par­ten­do dal pre­sup­po­sto che non amo tira­re in bal­lo altri Comu­ni e lo fac­cio solo per­ché cita­to da Coliz­za, non è asso­lu­ta­men­te vero che i cit­ta­di­ni di Mari­no spen­do­no 9 milio­ni di euro, come van­no dicen­do i gril­li­ni, ma sia­mo intor­no ai 7.6 milio­ni all’anno. Inol­tre, nel­la sua com­pa­ra­zio­ne tra con­so­rel­le, il mio com­pe­ti­tor evi­ta di dire che il ter­ri­to­rio di Mari­no è il dop­pio del­la cit­tà aero­por­tua­le dove, tra le altre cose, quest’anno la Tari ha subi­to un ulte­rio­re aumen­to del 10%. Ciam­pi­no, che ha una popo­la­zio­ne di 38mila per­so­ne con­tro le 43mila di Mari­no. E anco­ra, Coliz­za dimen­ti­ca di dire che il costo pro­ca­pi­te per ser­vi­zi di gestio­ne dei rifiu­ti a Mari­no, nel 2014 ad esem­pio, è sta­to di cir­ca 185 euro con­tro i 234 del­la “gril­li­na” Pome­zia: al di sot­to del­la media regio­na­le. Non mi inven­to nul­la: i dati sono del Mini­ste­ro degli Inter­ni. Dun­que, quel­le del can­di­da­to sin­da­co pen­ta­stel­la­to sono solo chiac­chie­re da bar. Riba­di­sco, infi­ne, la nostra inten­zio­ne di avvia­re il “por­ta a por­ta” entro i pri­mi sei mesi di gover­no, dimi­nuen­do il quan­ti­ta­ti­vo di rifiu­ti da con­fe­ri­re in disca­ri­ca e tra­sfor­man­do, così, il rifiu­to in risor­sa. Nel ser­vi­zio di gestio­ne del­le immon­di­zie la Mul­ti­ser­vi­zi può e deve miglio­ra­re ma cri­ti­ca­re l’intero ope­ra­to del­la muni­ci­pa­liz­za­ta, oltre che fuo­ri luo­go, è inge­ne­ro­so nei riguar­di dei ver­ti­ci azien­da­li e dei tan­ti lavo­ra­to­ri, che svol­go­no con pro­fes­sio­na­li­tà e com­pe­ten­za le pro­prie man­sio­ni”. Così, in una nota, Ste­fa­no Cec­chi, can­di­da­to sin­da­co de “L’Officina del­le Idee”.

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