Marino: il Coordinamento delle Associazioni fa un appello alle autorità civili e religiose per l’accessibilità degli spazi e per le sedi delle Associazioni

Marino: il Coordinamento delle Associazioni fa un appello alle autorità civili e religiose per l’accessibilità degli spazi e per le sedi delle Associazioni

20/05/2016 0 Di Redazione

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vivimarino logo trasparenteMari­no: il Coor­di­na­men­to del­le Asso­cia­zio­ni fa un appel­lo alle auto­ri­tà civi­li e reli­gio­se per l’accessibilità degli spa­zi e per le sedi del­le Asso­cia­zio­ni

 Il Coor­di­na­men­to del­le Asso­cia­zio­ni e Fon­da­zio­ni di Mari­no, denun­cia la dif­fi­ci­le situa­zio­ne in cui le real­tà asso­cia­ti­ve cul­tu­ra­li e socia­li si tro­va­no a Mari­no, in rela­zio­ne alla già cro­ni­ca man­can­za di loca­li pub­bli­ci in cui svol­ge­re le pro­prie mani­fe­sta­zio­ni, ma ora, ancor di più per le tarif­fe appli­ca­te per acce­de­re agli stes­si.

Il pro­ble­ma, in sede comu­na­le, è deri­va­to dal nuo­vo rego­la­men­to per l’uso del­le sale pub­bli­che ema­na­to dai Com­mis­sa­ri Pre­fet­ti­zi in vigo­re dal 1° apri­le 2016.

Il Rego­la­men­to pre­ve­de che per usu­frui­re di quat­tro sale comu­na­li si deb­ba paga­re un con­tri­bu­to esa­ge­ra­to, impro­po­ni­bi­le ad asso­cia­zio­ni che si reg­go­no sul volon­ta­ria­to, che va sicu­ra­men­te al di là del­le mere spe­se di puli­zia e uten­za tem­po­ra­nea.

Nel­lo spe­ci­fi­co que­ste sono le sale e que­ste le quo­te:

  • Sala Museo Civi­co “U. Mastro­ian­ni” – (costo gior­na­lie­ro € 200,00)
  • Sala Con­si­lia­re Palaz­zo Colon­na – (costo gior­na­lie­ro € 100,00)
  • Sala Con­ve­gni Piaz­za Lepan­to — (costo gior­na­lie­ro € 50,00)
  • Sala Biblio­te­ca civi­ca “V. Colon­na” — (costo gior­na­lie­ro € 30,00)

Come se non bastas­se, nel perio­do di cam­pa­gna elet­to­ra­le la Sala Lepan­to è riser­va­ta esclu­si­va­men­te alle ini­zia­ti­ve elet­to­ra­li e non può esse­re chie­sta dal­le Asso­cia­zio­ni nem­me­no se non è occu­pa­ta.

Il Comu­ne dirot­ta le Asso­cia­zio­ni sul Museo Civi­co (den­tro il qua­le non si può fare pra­ti­ca­men­te nien­te, per­ché anche met­te­re una peda­na signi­fi­ca una discus­sio­ne con il Diret­to­re, come è suc­ces­so recen­te­men­te ad una del­le Asso­cia­zio­ni facen­ti par­te del Coor­di­na­men­to) e impo­ne loro comun­que di paga­re 200,00€.

È paz­ze­sco chie­de­re ad un’associazione di sob­bar­car­si un costo simi­le. Se si doves­se orga­niz­za­re una mostra, ci chie­dia­mo, che maga­ri rima­nes­se una set­ti­ma­na, biso­gne­reb­be pren­de­re un pre­sti­to in ban­ca?

Inol­tre, anche se gra­zie al Patro­ci­nio comu­na­le si può usu­frui­re gra­tui­ta­men­te del­le sale, que­sto vale solo per il pri­mo gior­no, per i gior­ni restan­ti si paga come da tarif­fa­rio e c’è anche da spe­ci­fi­ca­re che, ovvia­men­te, il Comu­ne non con­ce­de a tut­te le ini­zia­ti­ve il Patro­ci­nio.

A que­sta situa­zio­ne para­dos­sa­le del­le sale comu­na­li, si aggiun­ge quel­la del tea­tro del­la Par­roc­chia di San Bar­na­ba, i cui prez­zi di affit­to van­no, a secon­da dei casi, dai 350 ai 450 euro a sera.

Que­sto signi­fi­ca che una Com­pa­gnia o un’associazione, se vuo­le por­ta­re in sce­na uno spet­ta­co­lo con qual­che repli­ca deve chie­de­re un mutuo!

Ricor­dia­mo che que­ste asso­cia­zio­ni rap­pre­sen­ta­no il 90% degli even­ti cul­tu­ra­li e socia­li che si ten­go­no sul ter­ri­to­rio, non solo per il Comu­ne, ma anche per le Par­roc­chie, rite­nia­mo quin­di che il loro sfor­zo deb­ba esse­re pre­mia­to, non avvi­li­to ed umi­lia­to con tarif­fe che nem­me­no nel­la Capi­ta­le ven­go­no appli­ca­te.

Così è proi­bi­ti­vo anche fare spet­ta­co­li per rac­col­te fon­di. Con que­ste quo­te, la mag­gior par­te del­le asso­cia­zio­ni fini­sco­no per esi­bir­si o fare even­ti socia­li fuo­ri Mari­no, pri­van­do la nostra cit­tà di even­ti impor­tan­ti per la cre­sci­ta cul­tu­ra­le e civi­le dei mari­ne­si.

A Roma, mol­te pre­sti­gio­se Sale Tea­tra­li offro­no alle asso­cia­zio­ni affit­ti di 10€ l’ora per even­ti cul­tu­ra­li e di bene­fi­cen­za e il tut­to con tan­to di rice­vu­ta fisca­le. Ci chie­dia­mo come mai a Mari­no, inve­ce, viga­no tarif­fe extra lus­so?

Il nostro appel­lo va quin­di alla pros­si­ma ammi­ni­stra­zio­ne comu­na­le a cui chie­dia­mo di rive­de­re al ribas­so le tarif­fe del­le quat­tro sale, con­sen­ten­do­ne real­men­te la frui­zio­ne alle asso­cia­zio­ni del ter­ri­to­rio.

Ad essa chie­dia­mo, inol­tre, di voler pren­de­re in serio ed imme­dia­to esa­me il pro­ble­ma anno­so del­le asso­cia­zio­ni che non han­no anco­ra una sede comu­na­le e, per poter ope­ra­re, devo­no sob­bar­car­si di spe­se spes­so ingen­ti di affit­to e uten­ze pres­so i pri­va­ti. Sia­mo sicu­ri che instau­ran­do un tavo­lo di discus­sio­ne, potrem­mo tro­va­re insie­me meto­di ed oppor­tu­ni­tà per dare a tut­ti ugua­li dirit­ti e pos­si­bi­li­tà.

Alle auto­ri­tà reli­gio­se mari­ne­si chie­dia­mo di ridi­men­sio­na­re dra­sti­ca­men­te le tarif­fe del­la sala tea­tra­le par­roc­chia­le, per­ché tali com­pen­si risul­ta­no non solo inso­ste­ni­bi­li, ma total­men­te ina­de­gua­ti ai loca­li ed ai ser­vi­zi pre­sta­ti.

Un rico­no­sci­men­to del valo­re socia­le e cul­tu­ra­le di tan­ti cit­ta­di­ni che lavo­ra­no volon­ta­ria­men­te per Mari­no e per entram­be le isti­tu­zio­ni, comu­na­le e reli­gio­sa, vor­rem­mo fos­se pale­sa­to con un rea­le impe­gno a ren­de­re que­sti loca­li acces­si­bi­li a tut­ti e a dare una sede digni­to­sa a chi anco­ra non ce l’ha, pur ope­ran­do da decen­ni sul ter­ri­to­rio.

Da qui il nostro appel­lo che spe­ria­mo sia accol­to, per­ché non ci si può ricor­da­re dell’importanza del­le asso­cia­zio­ni solo quan­do ser­vo­no, sen­za curar­si del­le con­di­zio­ni sem­pre più dif­fi­ci­li in cui ope­ra­no.

 

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