Giulianello di Cori: ‘Smemorie’ termina con la presentazione del libro ‘La fame di Haiti’

Giulianello di Cori: ‘Smemorie’ termina con la presentazione del libro ‘La fame di Haiti’

21/03/2016 0 Di Marco Castaldi

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LA FAME DI HAITI COPERTINADopo la pre­sen­ta­zio­ne di ‘Cami­cet­te bian­che’ di Ester Riz­zo e de ‘L’eccidio di Roc­ca­gor­ga’ di Eleo­no­ra Pic­ca­ro, ulti­mo inte­res­san­te appun­ta­men­to con ‘Sme­mo­rie’, la ras­se­gna di scrit­tu­re al fem­mi­ni­le nata dal­la col­la­bo­ra­zio­ne tra le asso­cia­zio­ni ‘Il Pon­te’, ‘La Sta­zio­ne’ e ‘Topo­no­ma­sti­ca Fem­mi­ni­le’, con la par­te­ci­pa­zio­ne dell’Assessorato alle Poli­ti­che Socia­li del Comu­ne di Cori. Mer­co­le­dì 23 Mar­zo, alle ore 17:00, a Giu­lia­nel­lo di Cori, pres­so la Sala Let­tu­ra ‘Gian­lu­ca Cana­le’, ver­rà pre­sen­ta­to il libro ‘La fame di Hai­ti. Ter­re­mo­to, oblio e para­dos­si del­la soli­da­rie­tà’ (Edi­zio­ni End, 2015), scrit­to a quat­tro mani dai due gio­va­ni gior­na­li­sti free lan­ce Fabri­zio Lorus­so e Romi­na Vin­ci, che sarà pre­sen­te all’incontro.

Dopo il ter­re­mo­to che col­pì Hai­ti nel 2010, le cui imma­gi­ni stra­zian­ti han­no fat­to il giro del mon­do, Fabri­zio Lorus­so e Romi­na Vin­ci, si reca­no nell’isola carai­bi­ca a più di un anno di distan­za l’uno dall’altra. Fabri­zio arri­va a un mese dal sisma, vede e rac­con­ta le mace­rie, la deso­la­zio­ne, la dif­fi­ci­le situa­zio­ne poli­ti­ca e socia­le appe­na dopo la cata­stro­fe. Nell’Ottobre del 2011 giun­ge Romi­na e visi­ta ospe­da­li, orfa­na­tro­fi, scuo­le, scor­ge qua e là i segni del­la rico­stru­zio­ne in mez­zo alla pover­tà dila­gan­te, foto­gra­fa bam­bi­ne e bam­bi­ni, uomi­ni, don­ne, ragaz­zi e maia­li che gru­fo­la­no in mez­zo alla spaz­za­tu­ra che inva­de qua­si ogni spa­zio del­la capi­ta­le Port-au-Prin­ce. Da que­sti due sguar­di nasce un pri­mo libro, un dop­pio dia­rio, pub­bli­ca­to in Ita­lia nel 2012.

Seguo­no anni di oblio media­ti­co e Hai­ti tor­na ad esse­re nell’immaginario col­let­ti­vo nien­te di più che un seg­men­to dell’isola di Hispa­nio­la, un pae­se dei Carai­bi gene­ri­ca­men­te e qua­si ine­vi­ta­bil­men­te pove­ro e insta­bi­le. La soli­da­rie­tà inter­na­zio­na­le e la con­se­guen­te rico­stru­zio­ne vie­ne data per scon­ta­ta. Non si par­la, se non per poco tem­po, del­la ter­ri­bi­le epi­de­mia di cole­ra che ha col­pi­to gli hai­tia­ni già vit­ti­me del ter­re­mo­to. Come spes­so acca­de, tra­ge­die natu­ra­li e guer­re lon­ta­ne fini­sco­no per esse­re dimen­ti­ca­te e nes­su­no più si pre­oc­cu­pa di “aggior­na­re i dati”, di pro­va­re a com­pren­de­re l’intreccio tra gli inte­res­si eco­no­mi­ci del­le poten­ze mon­dia­li e i siste­mi poli­ti­ci loca­li, tra l’operato del­le Ong indi­pen­den­ti e quel­lo del­le “mul­ti­na­zio­na­li del­la soli­da­rie­tà”.

Spe­cu­la­zio­ni, vec­chie e nuo­ve pover­tà, deri­ve anti­de­mo­cra­ti­che, san­gui­no­si sus­sul­ti socia­li sono rubri­ca­ti come noti­zie di scar­so inte­res­se, come mali ine­vi­ta­bi­li di Pae­si da sem­pre “ulti­mi”. Non la pen­sa­no così Fabri­zio Lorus­so e Romi­na Vin­ci che ritor­na­no sui pro­pri pas­si a cin­que anni dal ter­re­mo­to di Hai­ti, rive­do­no e aggior­na­no quan­to scrit­to e docu­men­ta­to a suo tem­po, risen­to­no Evel Fan­fan, un avvo­ca­to che si bat­te con la sua asso­cia­zio­ne per il rispet­to dei dirit­ti uma­ni sull’isola, la cui dispo­ni­bi­li­tà era sta­ta e con­ti­nua a esse­re pre­zio­sa per i due gior­na­li­sti. Dal­la volon­tà di non dimen­ti­ca­re le tan­te tra­ge­die di Hai­ti, pas­sa­te e pre­sen­ti, nasce quin­di que­sto nuo­vo libro che par­la di ter­re­mo­to ma anche e soprat­tut­to di fame, rea­le e meta­fo­ri­ca, ma non per que­sto meno impor­tan­te, di giu­sti­zia, di indi­pen­den­za, di digni­tà e di futu­ro.

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