“Il gusto dal sapore antico” di Cori al “Pitti Taste Firenze”

“Il gusto dal sapore antico” di Cori al “Pitti Taste Firenze”

13/03/2016 0 Di Marco Castaldi

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viviana agnoni con nazzareno e romualdo guidi‘Il gusto dal sapo­re anti­co’ del­le pri­mi­zie dell’Azienda Agri­co­la Agno­ni di Cori è pre­sen­te all’XI edi­zio­ne del ‘Pit­ti Taste Firen­ze’ (12–14 Mar­zo), il salo­ne del­le eccel­len­ze del gusto e del food life­sty­le idea­to dal Gastro­nau­ta Davi­de Pao­li­ni. Il salot­to ita­lia­no del man­gia­re bene, annua­le pun­to di rife­ri­men­to inter­na­zio­na­le dell’alta gastro­no­mia di qua­li­tà e del pub­bli­co foo­dies, è rea­liz­za­to  in col­la­bo­ra­zio­ne con Pit­ti Imma­gi­ne.

Tra le 346 azien­de scel­te per rap­pre­sen­ta­re il meglio del­le pro­du­zio­ni di tut­te le regio­ni d’Italia, c’è anche la Fami­glia Agno­ni di Cori, che ha por­ta­to alla Sta­zio­ne Leo­pol­da la pro­pria seco­la­re espe­rien­za nel­la col­ti­va­zio­ne del­la ter­ra, nel­la tra­sfor­ma­zio­ne dei suoi frut­ti e nel­la loro con­ser­va­zio­ne. Un’arte culi­na­ria tra­man­da­ta con dedi­zio­ne e rin­no­va­ta con sapien­za, nel pie­no rispet­to del­la natu­ra e dei suoi rit­mi, per ripor­ta­re sul­la tavo­la i cibi genui­ni di una vol­ta.

Per tre gior­ni i rap­pre­sen­tan­ti dell’impresa core­se a con­du­zio­ne fami­lia­re pro­por­ran­no, rac­con­te­ran­no e offri­ran­no in degu­sta­zio­ne le spe­cia­li­tà del­la casa alle miglia­ia di visi­ta­to­ri, in uno spe­cia­le spa­zio espo­si­ti­vo: ortag­gi sott’olio (car­cio­fi roma­ni, melan­za­ne, pomo­do­ri, cipol­le bal­sa­mi­che, fun­ghi cham­pi­gnon, zuc­chi­ne, cap­pe­ri, pepe­ro­ni); paté di ortag­gi; oli­ve in sala­mo­ia; vino bian­co e ros­so; pro­dot­ti spe­cia­li come olii aro­ma­tiz­za­ti, pro­dot­ti essic­ca­ti, mie­le e con­fet­tu­re di frut­ta.

Un even­to uni­co, che guar­da al cibo da una pro­spet­ti­va del tut­to par­ti­co­la­re, nel qua­le gli Agno­ni sono com­ple­ta­men­te a loro agio. Per­ché si par­la di pro­dot­ti lega­ti al ter­ri­to­rio, in una veste “moda­io­la” per toglie­re all’agroalimentare quel­la pati­na “da sagra di pae­se” che spes­so l’accompagna: il cibo si met­te l’abito del­le gran­di occa­sio­ni e si pre­sen­ta in modo accat­ti­van­te, per­ché ciò che è buo­no da man­gia­re deve esse­re anche bel­lo da vede­re.

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