Percorsi di solidarietà femminile  Terziarie, nubili e sante a Cori in età moderna

Percorsi di solidarietà femminile Terziarie, nubili e sante a Cori in età moderna

30/11/2015 0 Di Marco Castaldi

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CONFERENZA MUSEO 5 DICEMBRE - LOCANDINASaba­to 5 Dicem­bre, ore 16:00, Museo del­la Cit­tà e del Ter­ri­to­rio di Cori. Ter­zo appun­ta­men­to con il nuo­vo ciclo di con­fe­ren­ze ‘Archi­vi sto­ri­ci e topo­no­ma­sti­ca core­se. Nuo­vi con­tri­bu­ti alla cono­scen­za del­la cit­tà’

Tor­na que­sto fine set­ti­ma­na, pres­so il Com­ples­so Monu­men­ta­le di S.Oliva, il ciclo di con­fe­ren­ze ‘Archi­vi sto­ri­ci e topo­no­ma­sti­ca core­se. Nuo­vi con­tri­bu­ti alla cono­scen­za del­la cit­tà’, orga­niz­za­to dal­la Dire­zio­ne scien­ti­fi­ca del Museo del­la Cit­tà e del Ter­ri­to­rio di Cori, in col­la­bo­ra­zio­ne con l’Associazione Cul­tu­ra­le ‘Arca­dia’ e l’Assessorato alla Cul­tu­ra del Comu­ne di Cori. Saba­to 5 Dicem­bre, alle ore 16:00, pres­so la Sala con­fe­ren­ze del Museo, si ter­rà il ter­zo ed ulti­mo incon­tro dal tito­lo Per­cor­si di soli­da­rie­tà fem­mi­ni­le. Ter­zia­rie, nubi­li e san­te a Cori in età moder­na’, cura­to dal­la prof.ssa Gian­car­la Sis­sa.

Il momen­to di par­ten­za del­la pre­sen­za fem­mi­ni­le sul­la sce­na poli­ti­ca dell’età moder­na a Cori ini­zia nell’anno 1604 con l’ingresso uffi­cia­le del­le nobil­don­ne per svol­ge­re il ruo­lo socia­le di accom­pa­gno alle ragaz­ze pove­re dota­te dall’Arciconfraternita del­la SS.ma Annun­zia­ta. Se le doti era­no deter­mi­nan­ti per affron­ta­re un futu­ro più sicu­ro, come vive­va la don­na che resta­va sola se dipen­de­va dai maschi di casa fin dal­la nasci­ta, secon­do il prin­ci­pio di patria pote­stas che l’assoggettava al capo­fa­mi­glia, padre pri­ma e mari­to dopo o al paren­te più pros­si­mo?

Gli Sta­tu­ti cora­ni del 1732, recen­te­men­te ripub­bli­ca­ti, con­ten­go­no tre capi­to­li che rego­la­no i dirit­ti del­la don­na che rima­ne sola. Con­ti­nua per­tan­to il  per­cor­so sui sen­tie­ri ine­splo­ra­ti dei desti­ni fem­mi­ni­li, evi­den­zian­do le soli­tu­di­ni oltre il matri­mo­nio, non sem­pre impo­ste dal­la man­can­za di dote, spes­so furo­no scel­te di auto­no­mia inte­sa come desi­de­rio di annul­la­men­to nel divi­no e subli­ma­zio­ne del mito del­la ver­gi­ni­tà che sot­ten­do­no altri sta­ti oltre il matri­mo­nio e  pre­ve­de­va­no for­me di assi­sten­za, devo­zio­ne ed istru­zio­ne come apo­sto­la­to;  da que­sta pra­ti­che par­tì un for­te influs­so alla legit­ti­ma­zio­ne di reti di soli­da­rie­tà al fem­mi­ni­le ed  alcu­ne don­ne assun­se­ro una posi­zio­ne di rilie­vo con­tri­buen­do a miglio­ra­re i desti­ni di tan­te.

Si apri­va la ter­za pos­si­bi­li­tà di vita, nuo­va, rispet­to allo sche­ma bina­rio di mona­ste­ro o matri­mo­nio: la scel­ta auto­no­ma di nubi­la­to, nel­la qua­le si intra­ve­de­va vita­li­tà di cam­bia­men­to. I rac­con­ti del­le pas­sio­nes, con cul­ti di gio­va­ni ver­gi­ni, in par­ti­co­la­re quel­li del­le orien­ta­li Cate­ri­na d’Alessandria, Mar­ghe­ri­ta di Anti­o­chia e del­la bre­to­ne Orso­la, per­cor­se­ro dal nord al sud i sen­tie­ri del­la san­ti­tà, unen­do l’Oriente e l’Occidente con signi­fi­ca­ti spi­ri­tua­li e cul­tu­ra­li che si mani­fe­sta­ro­no anche a Cori, come fram­men­ti di reli­gio­si­tà fem­mi­ni­le, con fon­da­zio­ni di chie­se, un mona­ste­ro, con­ven­ti, dipin­ti, rea­liz­za­ti tra­mi­te intrec­ci reli­gio­si, poli­ti­ci, socia­li.

Per evi­den­zia­re la sot­te­sa essen­za del­la don­na è sta­to deter­mi­nan­te attin­ge­re all’ineludibile richia­mo dei dipin­ti loca­li rita­glian­do alcu­ne figu­re che han­no sol­le­ci­ta­to con­nes­sio­ni con altre mate­rie di ricer­ca, per­ché pro­prio il sog­get­to ico­no­gra­fi­co con­fer­ma le fina­li­tà didat­ti­che e devo­zio­na­li. In par­ti­co­la­re, la figu­ra di S.Orsola nel­la pala del­la chie­sa di S.Francesco, sug­ge­ri­sce l’evoluzione dell’immagine lega­ta alla nuo­va con­di­zio­ne fem­mi­ni­le che il sog­get­to ico­no­gra­fi­co vei­co­la­va alla fine del seco­lo XVI: l’accettazione da par­te del­la chie­sa e del­la socie­tà del nubi­la­to o vita semi­re­li­gio­sa, dif­fu­sa­si con la Com­pa­gnia di Sant’Orsola dal nord Ita­lia ad ope­ra del­la ter­zia­ria fran­ce­sca­na Ange­la Meri­ci.

Un altro inte­res­san­tis­si­mo con­ve­gno, dopo quel­lo inau­gu­ra­le tenu­to dal nuo­vo Diret­to­re scien­ti­fi­co del Museo, il dott. Gio­van­ni Cara­tel­li, che ha sve­la­to l’ori­gi­ne eti­mo­lo­gi­ca dei nomi dia­let­ta­li di Piz­zi­tó­ni­co e Piglió­ne, due luo­ghi sim­bo­lo del­la Cit­tà d’Arte; e quel­lo suc­ces­si­vo a cura del dott. Pier Lui­gi De Ros­si che ha riper­cor­so la sto­ria degli inter­ven­ti di sal­va­guar­dia che han­no inte­res­sa­to negli ulti­mi due seco­li il tem­pio det­to di Erco­le, monu­men­to nazio­na­le dal 1898, eret­to sul­la som­mi­tà del col­le dove era sor­ta l’antica Cora.

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