Sbandierando il folklore corese della bandiera

Sbandierando il folklore corese della bandiera

06/10/2015 0 Di Marco Castaldi

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SBANDIERANDO IL FOLKLORE CORESE DELLA BANDIERAAnche quest’anno i tre grup­pi di sban­die­ra­to­ri di Cori, Con­tra­de, Leo­ne Ram­pan­te e Rio­ni, han­no attra­ver­sa­to il Vec­chio Con­ti­nen­te sban­die­ran­do il fol­klo­re core­se del­la ban­die­ra’ in otto mani­fe­sta­zio­ni di livel­lo inter­na­zio­na­le spar­se in set­te pae­si dell’Europa. 6/10 Feb­bra­io: Bohe­mian Car­ni­val, Pra­ga – Rep. Ceca (Con­tra­de); 21/25 Feb­bra­io: Car­na­val de Nice, Niz­za – Fran­cia (Rio­ni); 29 Aprile/3 Mag­gio: Volk­stan­z­fe­sti­val, Balin­gen — Ger­ma­nia (Con­tra­de); 10/15 Luglio: Inter­na­tio­nal Folk Festi­val, Vršac – Ser­bia (Con­tra­de); 18/25 Luglio: Inter­na­tio­nal Fol­klo­re Festi­val, Veli­ko Tar­no­vo – Bul­ga­ria (Leo­ne Ram­pan­te); 31 Luglio/4 Ago­sto: Festi­val del­la Lavan­da, Val­réas – Fran­cia (Rio­ni); 12/23 Ago­sto: Sum­mer­fe­st, Szá­z­ha­lom­bat­ta – Unghe­ria (Rio­ni); 4/5 Set­tem­bre: The Bel­fa­st Tat­too, Bel­fa­st — Irlan­da Nord (Con­tra­de).

STORICI SBANDIERATORI DELLE CONTRADE DI CORISquil­li di chia­ri­ne e rul­li di tam­bu­ri han­no fat­to da sot­to­fon­do alle acro­ba­ti­che e colo­ra­te coreo­gra­fie degli Alfie­ri Core­si che han­no incan­ta­to il pub­bli­co ricrean­do atmo­sfe­re popo­la­ri d’altri tem­pi. La ban­die­ra, fon­te di pre­ci­si signi­fi­ca­ti fin dal­la remo­ta ori­gi­ne, ha man­te­nu­to intat­to il suo fasci­no nel cor­so dei seco­li. Gli Sban­die­ra­to­ri sono gli ere­di dei valo­ro­si alfie­ri mili­ta­ri che nel Medio Evo e nel Rina­sci­men­to pre­ce­de­va­no le trup­pe in bat­ta­glia. L’insegna era uno stru­men­to di comu­ni­ca­zio­ne, per impar­ti­re ordi­ni dal coman­dan­te ai sol­da­ti, ma anche un’arma per offen­de­re (pic­ca). Il ves­sil­li­fe­ro la difen­de­va fino alla mor­te, ben sapen­do che la sua per­di­ta avreb­be com­por­ta­to, oltre al diso­no­re per­so­na­le, disor­di­ne, sco­rag­gia­men­to e scon­fit­ta dei com­mi­li­to­ni.

SBANDIERATORI LEONE RAMPANTE DI CORII pre­ci­si movi­men­ti dell’alfiere in guer­ra sono sta­ti poi codi­fi­ca­ti in tem­pi di pace, fino a diven­ta­re una vera e pro­pria arte. L’arte del maneg­giar l’insegna è sta­ta tra­man­da­ta per mez­zo di anti­chi trat­ta­ti redat­ti dai Mae­stri d’Armi del Rina­sci­men­to, acqui­sen­do sem­pre più col pas­sa­re del tem­po un carat­te­re ludi­co e spor­ti­vo. Cori, cit­tà del­la Ban­die­ra, ha una lun­ga tra­di­zio­ne che si rifà a quest’antica arte descrit­ta nei trat­ta­ti dei mae­stri ban­die­rai. Quest’arte, con mol­ta pro­ba­bi­li­tà, era pro­pria degli Alfie­ri mili­ta­ri di ogni cit­tà ita­lia­na che, come Cori, han­no avu­to una sto­ria medie­va­le e rina­sci­men­ta­le. Ma Cori tutt’ora van­ta una scuo­la di sban­die­ra­men­to uni­ca in tut­ta Ita­lia, che più si avvi­ci­na all’antica Arte del Maneg­gio del­la Ban­die­ra, per l’uso dell’asta in legno di fag­gio con bari­cen­tro spo­sta­to più ver­so la pun­ta che non sull’impugnatura.SBANDIERATORI DEI RIONI DI CORI

 

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