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Cori: presentazione del libro ‘Sommario d’appunti di cronaca corana 1870–1948’
27/09/2015Questo articolo è stato letto 3792 volte!
In tanti hanno reso omaggio a Giovanni Ricci nel 35° anniversario della morte
Pienone alla Sala Conferenze del Museo della Città e del Territorio di Cori dove sabato pomeriggio è stato reso omaggio alla memoria storica di Giovanni Ricci (Cori, 1898–1980), nel 35° anniversario della sua morte. Per l’occasione è stato presentato il suo libro ‘Sommario d’appunti di cronaca corana 1870–1948’, affidato prima di morire ad Ignazio Vitelli, curato poi da Pietro Vitelli e pubblicato postumo da Herald Editore, col patrocinio della Regione Lazio e dei Comuni di Cori e Segni, ed introduzione di Tommaso Conti e Franco Luberti.
Si è voluto in tal modo ricordare un storico personaggio corese, soprannominato «Lupo dei Lepini» per la sua forte personalità. Un uomo che dedicò la vita al progresso dei ceti sociali più deboli, tentando di realizzare una società libera, non solo dall’ignoranza ma anche dalle ristrettezze economiche che spesso sono di ostacolo alla conoscenza e alle libertà civili e politiche.
Fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia di Cori e della Provincia di Latina, consigliere comunale e provinciale, più volte candidato al Parlamento e al Senato. Col suo carisma e il suo vigore morale incise profondamente nella politica e nell’amministrazione della città, segnandone il processo di crescita democratica. Il suo contributo di guida nell’azione politica e nelle lotte contadine è stata determinante. La sua milizia antifascista fu un esempio per le nuove generazioni.
L’esistenza di Giovanni Ricci aiuta a capire cosa era la Cori e l’Italia del passato, e a comprendere il mondo di oggi, offrendo un valido sprone a partecipare alle dinamiche sociali, culturali e politiche. La Casa editrice HE ha inserito il volume nella Collana ‘Per non dimenticare’, che promuove per far conoscere, in particolare ai giovani, personaggi e vicende ormai lontani ma di forte impatto sociale, che rischierebbero di perdersi nell’oblio inesorabile del tempo.