Il Dipartimento di Prevenzione della ASL RM/D rischia di essere trasferito a Casalbernocchi

Il Dipartimento di Prevenzione della ASL RM/D rischia di essere trasferito a Casalbernocchi

10/12/2013 0 Di Redazione

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sanitàIl Dipar­ti­men­to di Pre­ven­zio­ne del­la ASL RM/D rischia di esse­re tra­sfe­ri­to a Casal­ber­noc­chi

Se le voci che stan­no cir­co­lan­do in que­sti gior­ni fos­se­ro con­fer­ma­te, ci tro­ve­rem­mo di fron­te a un fat­to di gra­vi­tà inau­di­ta. Il Dipar­ti­men­to di Pre­ven­zio­ne del­la ASL RM/D — attual­men­te ubi­ca­to in via­le Vasco De Gama, ad Ostia — a quan­to pare sta per esse­re tra­sfe­ri­to a Casal­ber­noc­chi. Il Dipar­ti­men­to effet­tua atti­vi­tà di vigi­lan­za, for­ma­zio­ne e infor­ma­zio­ne in mate­ria di sicu­rez­za negli ambien­ti di lavo­ro (SPRESAL), igie­ne degli ali­men­ti e del­la nutri­zio­ne (SIAN), igie­ne e sani­tà pub­bli­ca (SISP). Il per­so­na­le offre con­su­len­za e si occu­pa di pre­ven­zio­ne per un baci­no di uten­za che si atte­sta attor­no ai 350mila abi­tan­ti, uti­liz­zan­do dei loca­li comu­na­li per i qua­li la Regio­ne cor­ri­spon­de un cano­ne sim­bo­li­co. Negli ulti­mi tem­pi, si stan­no facen­do sem­pre più insi­sten­ti le voci in meri­to al pre­sun­to tra­sfe­ri­men­to di que­sti ser­vi­zi ter­ri­to­ria­li nel­l’e­di­fi­cio di pro­prie­tà pri­va­ta attual­men­te in disu­so di fron­te alla sede del­l’A­zien­da sani­ta­ria, a Casal­ber­noc­chi. Non è chia­ro se l’ac­qui­si­zio­ne da par­te del­la ASL avver­rà per acqui­sto o loca­zio­ne, ma si può rite­ne­re assur­da in entram­bi i casi. In pri­mo luo­go, per ovvie ragio­ni di ‘eco­no­mia azien­da­le’. E soprat­tut­to per­ché, dislo­can­do dei ser­vi­zi essen­zia­li in un quar­tie­re più peri­fe­ri­co e dif­fi­cil­men­te rag­giun­gi­bi­le, si vie­ne meno al prin­ci­pio di ‘ter­ri­to­ria­li­tà’. Ciò a dan­no dei com­mer­cian­ti — che ovvia­men­te si rivol­go­no al Dipar­ti­men­to — ma più in gene­ra­le di tut­ti i cit­ta­di­ni del X Muni­ci­pio e del comu­ne di Fiu­mi­ci­no. I tem­pi di que­sta ope­ra­zio­ne anco­ra non si cono­sco­no e, ancor meno, sono note le moti­va­zio­ni. Non si può, infat­ti, par­la­re né di “razio­na­liz­za­zio­ne”, né tan­to­me­no di “otti­miz­za­zio­ne”. Al mas­si­mo, si potreb­be piut­to­sto defi­nir­la una “spe­cu­la­zio­ne”. E que­sto non è accet­ta­bi­le.

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