SLA, GIUNTA CAPITOLINA SBLOCCA 1 MILIONE E 600MILA EURO DI FONDI REGIONALI

SLA, GIUNTA CAPITOLINA SBLOCCA 1 MILIONE E 600MILA EURO DI FONDI REGIONALI

10/09/2013 0 Di Redazione

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SLASLA, GIUNTA CAPITOLINA SBLOCCA 1 MILIONE E 600MILA EURO DI FONDI REGIONALI

 Sbloc­ca­ti i fon­di per l’as­si­sten­za domi­ci­lia­re ai mala­ti di Scle­ro­si late­ra­le amio­tro­fi­ca (Sla) di Roma. La Giun­ta, su pro­po­sta del­l’As­ses­so­ra­to al Soste­gno socia­le e sus­si­dia­rie­tà, ha appro­va­to la deli­be­ra che inte­gra con nuo­ve risor­se eco­no­mi­che, 1 milio­ne e 600mila euro di fon­di regio­na­li, i ser­vi­zi socia­li per le fami­glie dei mala­ti di Sla resi­den­ti nel ter­ri­to­rio comu­na­le. La scle­ro­si late­ra­le amio­tro­fi­ca — malat­tia neu­ro­de­ge­ne­ra­ti­va — pre­sen­ta, infat­ti, un’e­le­va­ta com­ples­si­tà assi­sten­zia­le tale da richie­de­re una pre­sa in cari­co glo­ba­le. Il pro­get­to spe­ri­men­ta­le pro­po­sto è for­te­men­te orien­ta­to ad accre­sce­re il livel­lo del­l’in­te­gra­zio­ne socio-sani­ta­ria del­la pre­sa in cari­co del­le per­so­ne affet­te da Sla, per sup­por­ta­re con­cre­ta­men­te i mala­ti e le loro fami­glie nei cari­chi di cura, favo­ren­do il man­te­ni­men­to del­la per­so­na nel pro­prio ambien­te fami­lia­re. Sarà pos­si­bi­le usu­frui­re del­l’as­si­sten­za nel­la for­ma diret­ta, indi­ret­ta e anche con un care­gi­ver fami­lia­re, attra­ver­so l’in­di­vi­dua­zio­ne da par­te del­l’in­te­res­sa­to di un fami­lia­re che si occu­pa del­l’as­si­sten­za alla per­so­na: una novi­tà per la cit­tà di Roma. “Que­sto approc­cio per­so­na­le, mul­ti­di­men­sio­na­le e inte­gra­to — ha com­men­ta­to l’As­ses­so­re al Soste­gno socia­le, Rita Cuti­ni — si inse­ri­sce bene nel per­cor­so con cui voglia­mo rispon­de­re ai biso­gni dei mala­ti di Sla e del­le loro fami­glie, usu­fruen­do di stru­men­ti già esi­sten­ti nel­la legi­sla­zio­ne comu­na­le ma anche spe­ri­men­tan­do for­me nuo­ve di assi­sten­za. Il nostro impe­gno, infat­ti, è pro­va­re a fare del­l’as­si­sten­za domi­ci­lia­re per i mala­ti di Sla un pun­to di par­ten­za e un model­lo e una spe­ri­men­ta­zio­ne per altre for­me di non auto­suf­fi­cien­za”.

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