Sicilia, Confeuro: “Guerra acqua? A pagare sono sempre i cittadini”

Sicilia, Confeuro: “Guerra acqua? A pagare sono sempre i cittadini”

02/12/2024 0 Di Marco Montini

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“Men­tre il gover­no nazio­na­le si sta “pre­oc­cu­pan­do” del Cano­ne Rai, di pre­cet­ta­re gli scio­pe­ri e spen­de­re inu­ti­li miliar­di per il Pon­te sul­lo Stret­to, in Sici­lia si sta con­su­man­do un’allarmante “guer­ra dell’acqua”, con rubi­net­ti che all’asciutto, razio­na­men­ti e le isti­tu­zio­ni loca­li che ten­ta­no di con­tra­sta­re la cri­si idri­ca anche a disca­pi­to dei ter­ri­to­ri vici­ni. Un con­te­sto dav­ve­ro con­trad­dit­to­rio, che Con­feu­ro sta seguen­do con atten­zio­ne e che rap­pre­sen­ta la car­ti­na di tor­na­so­le di una que­stio­ne più com­ples­sa e deli­ca­ta, che tira in bal­lo tut­to il nostro pae­se: quan­to sta avve­nen­do in ter­ra sicu­la, e più in gene­ra­le, in Meri­dio­ne, infat­ti è un vero e pro­prio allar­me ros­so, lega­to alla sic­ci­tà e al cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, che rischia di ave­re con­se­guen­ze socia­li, eco­no­mi­che e pro­dut­ti­ve disa­stro­se per il ter­ri­to­rio. Come peral­tro le cro­na­che sici­lia­ne di que­sti mesi dimo­stra­no. È chia­ro che da par­te del gover­no e regio­ni ser­vo­no prov­ve­di­men­ti urgen­ti e inve­sti­men­ti mag­gior­men­te cor­po­si al fine di alleg­ge­ri­re un con­te­sto di una gra­vi­tà inau­di­ta, non degno per una nazio­ne come la nostra che si defi­ni­sce moder­na, e che richie­de inter­ven­ti riso­lu­ti­vi sia nel bre­ve che nel lun­go perio­do. In tal sen­so, pri­ma di tut­to è neces­sa­ria una riqua­li­fi­ca­zio­ne infra­strut­tu­ra­le. E, in atte­sa che nel nostro pae­se si rea­liz­zi­no i pro­get­ti pre­vi­sti dal Pnrr, è impro­cra­sti­na­bi­le coin­vol­ge­re di più i con­sor­zi di boni­fi­ca al fine di ren­de­re più dif­fu­se le moda­li­tà di irri­ga­zio­ne di pre­ci­sio­ne e stru­men­ti di dife­sa del suo­lo. Inol­tre, l’u­ti­liz­zo di nuo­ve tec­no­lo­gie sem­bra esse­re la stra­da obbli­ga­ta al fine di gesti­re il con­su­mo di acqua. In ulti­mo ma non meno impor­tan­te, si deve comin­cia­re a dif­fon­de­re una nuo­va cul­tu­ra del rispar­mio idri­co. Le isti­tu­zio­ni non pos­so­no più girar­si dall’altra par­te o agi­re tam­po­nan­do sem­pli­ce­men­te l’emergenza”.

Cosi, in una nota stam­pa, Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri Euro­pei e del Mon­do.

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