Salute, Tiso(Cs Iniziativa Comune): “Povertà invisibile fenomeno allarmante”

Salute, Tiso(Cs Iniziativa Comune): “Povertà invisibile fenomeno allarmante”

14/11/2024 0 Di Marco Montini

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“La pover­tà invi­si­bi­le è una con­di­zio­ne spes­so tra­scu­ra­ta, ma pro­fon­da­men­te radi­ca­ta nel­le socie­tà moder­ne. Non si mani­fe­sta neces­sa­ria­men­te con l’indigenza estre­ma o con segni visi­bi­li di pri­va­zio­ne, ma è una con­di­zio­ne che col­pi­sce chi non rie­sce a sod­di­sfa­re appie­no i pro­pri biso­gni essen­zia­li, nono­stan­te pos­sa sem­bra­re eco­no­mi­ca­men­te sta­bi­le. Que­sta for­ma di pover­tà col­pi­sce fasce di popo­la­zio­ne inso­spet­ta­bi­li, crean­do una frat­tu­ra tra la real­tà per­ce­pi­ta e quel­la effet­ti­va. I sog­get­ti col­pi­ti sono sopra­tut­to lavo­ra­to­ri pove­ri, fami­glie mono­pa­ren­ta­li, gio­va­ni pre­ca­ri, anzia­ni, don­ne; men­tre le cau­se sono rin­trac­cia­bi­li nel­la pre­ca­rie­tà pro­fes­sio­na­le, aumen­to del costo del­la vita, poli­ti­che di wel­fa­re ina­de­gua­te, ste­reo­ti­pi socia­li e man­ca­to acces­so alla tec­no­lo­gia. Con effet­ti socia­li e per­so­na­li spes­so deva­stan­ti: dall’impatto psi­co­lo­gi­co nega­ti­vo alle limi­ta­zio­ni eco­no­mi­che, dall’esclusione socia­le alla insta­bi­li­tà fami­lia­re. Per que­sta ragio­ne il Cen­tro Stu­di Ini­zia­ti­va Comu­ne repu­ta mol­to peri­co­lo­so l’evolversi del­la pover­tà invi­si­bi­le, feno­me­no peral­tro in dif­fu­sio­ne in mol­te regio­ni ita­lia­ne, e sopra­tut­to in quel­le dove il tas­so di occu­pa­zio­ne è sto­ri­ca­men­te più bas­so e il lavo­ro nero più dif­fu­so. Cosa fare, dun­que? Par­ten­do dal pre­sup­po­sto che la pover­tà invi­si­bi­le rap­pre­sen­ta una sfi­da com­ples­sa e spes­so tra­scu­ra­ta, è fon­da­men­ta­le che le poli­ti­che socia­li si adat­ti­no alla real­tà moder­na, rico­no­scen­do che non è solo l’assenza di lavo­ro a gene­ra­re pover­tà, ma anche la qua­li­tà del lavo­ro e l’accesso alle risor­se fon­da­men­ta­li. C’è biso­gno in Ita­lia di una nuo­va visio­ne del wel­fa­re, in gra­do di rispon­de­re alle esi­gen­ze di chi, pur lavo­ran­do, non rie­sce a usci­re dal ciclo del­la pover­tà. Que­sto potreb­be inclu­de­re un miglio­ra­men­to del­le con­di­zio­ni sala­ria­li, un mag­gio­re sup­por­to alle fami­glie, e poli­ti­che che garan­ti­sca­no l’accesso a ser­vi­zi essen­zia­li come sani­tà e istru­zio­ne. Solo così pos­sia­mo spe­ra­re di ridur­re un feno­me­no che, seb­be­ne invi­si­bi­le, col­pi­sce sem­pre più per­so­ne e minac­cia il benes­se­re e la coe­sio­ne del­le nostre socie­tà”.

Così, in una nota, Car­me­la Tiso, por­ta­vo­ce nazio­na­le del Cen­tro Stu­di Ini­zia­ti­va Comu­ne.

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