Al “Como Lake2024” proposte concrete su reti e digitale per il futuro dell’Italia

Al “Como Lake2024” proposte concrete su reti e digitale per il futuro dell’Italia

21/10/2024 0 Di Marco Montini

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Dopo quat­tro gior­ni di con­fron­ti, inter­vi­ste, pro­po­ste con­cre­te, sem­pre con lo sguar­do rivol­to al futu­ro del Pae­se, si è chiu­so que­sto pome­rig­gio “Como Lake2024 – The Great Chal­len­ge”, l’expo-congress inter­na­zio­na­le su inno­va­zio­ne e digi­ta­le, orga­niz­za­to da Micro­me­gas a Vil­la Erba, a Cer­nob­bio. Reti, digi­ta­le, infra­strut­tu­re, e avan­za­men­to tec­no­lo­gi­co sono alcu­ni dei macro temi su cui si sono con­fron­ta­ti gli oltre 210 spea­ker pro­ve­nien­ti da tut­to il mon­do, in rap­pre­sen­tan­za di gover­ni, par­la­men­ti, Com­mis­sio­ne euro­pea, auto­ri­tà rego­la­to­rie, orga­ni­smi e agen­zie inter­na­zio­na­li, azien­de, uni­ver­si­tà, esper­ti, con­su­ma­to­ri e media. I mini­stri, come Pao­lo Zan­gril­lo, Gil­ber­to Pichet­to Fra­tin, Anna Maria Ber­ni­ni e Andrea Abo­di, fra gli altri, han­no deli­nea­to le stra­te­gie del gover­no per vin­ce­re la sfi­da dell’innovazione tec­no­lo­gi­ca, del­la digi­ta­liz­za­zio­ne e dell’Intelligenza arti­fi­cia­le. Tan­te le ricet­te, con due trat­ti comu­ni: con­sa­pe­vo­lez­za, quel­la che devo­no ave­re cit­ta­di­ni e uten­ti, e for­ma­zio­ne e com­pe­ten­ze per gli ope­ra­to­ri del set­to­re. Linee gui­da, que­ste come altre, con­di­vi­se dai tan­ti top mana­ger nazio­na­li ed inter­na­zio­na­li che si sono alter­na­ti sul pal­co di Cer­nob­bio e che in coro han­no rimar­ca­to la neces­si­tà di inve­sti­men­ti, mate­ria­li ma anche cul­tu­ra­li, per poter com­pe­te­re con i gran­di “cam­pio­ni” inter­na­zio­na­li. Per­ché la com­pe­ti­zio­ne sul­le nuo­ve tec­no­lo­gie – que­sto quan­to emer­so – non è più solo all’interno dei con­fi­ni euro­pei. La tec­no­lo­gia cor­re e scan­di­sce il pas­so del cam­bia­men­to: a Comolake2024 ci si con­fron­ta su que­sto e sui con­te­sti socia­li e nor­ma­ti­vi che scan­di­sco­no il nostro vive­re quo­ti­dia­no. La Con­fe­ren­za vuo­le con­tri­bui­re a leg­ge­re il pre­sen­te per costrui­re il futu­ro”, ha volu­to sot­to­li­nea­re Raf­fae­le Bar­be­rio, idea­to­re e diret­to­re di Como Lake 2024. A chiu­de­re i lavo­ri, così come era sta­to ad aprir­li, è sali­to sul pal­co il sot­to­se­gre­ta­rio alla pre­si­den­za del Con­si­glio con dele­ga all’innovazione, Ales­sio But­ti, che ha scat­ta­to una foto­gra­fia degli spun­ti emer­si dal­la quar­ta edi­zio­ne del con­ve­gno, desti­na­to a ripe­ter­si anche in futu­ro. “Abbia­mo orga­niz­za­to set­te ses­sio­ni – ha rimar­ca­to dal pal­co – su que­stio­ni asso­lu­ta­men­te stra­te­gi­che, per­ché il tema del­la tec­no­lo­gia, dell’intelligenza arti­fi­cia­le e dell’innovazione, è asso­lu­ta­men­te tra­sver­sa­le ad ogni tipo di altro set­to­re stra­te­gi­co e tut­ti i set­to­ri devo­no esse­re inte­ro­pe­ra­bi­li gra­zie all’innovazione”. Di cer­to “dob­bia­mo impa­ra­re a difen­der­ci, dob­bia­mo adot­ta­re poli­ti­che di cyber­si­cu­rez­za che sia­no le più tra­sver­sa­li e inte­ro­pe­ra­bi­li pos­si­bi­li per­ché co lo chie­de il siste­ma, ce lo chie­de ovvia­men­te la dife­sa di que­sto siste­ma”, ha con­clu­so. Poco pri­ma del sot­to­se­gre­ta­rio, a sor­pre­sa, era arri­va­to anche un ulte­rio­re salu­to isti­tu­zio­na­le, quel­lo del pre­si­den­te del Sena­to Igna­zio La Rus­sa che, nel com­pli­men­tar­si con gli orga­niz­za­to­ri, ha sot­to­li­nea­to come in que­sti gior­ni di lavo­ro si sia par­la­to di “un futu­ro uma­no, nel qua­le sia­mo noi a deci­de­re quan­do, come e dove far­ci aiu­ta­re dal­la tec­no­lo­gia a dif­fe­ren­za è tut­ta qui: non è la tec­no­lo­gia che deve deter­mi­na­re ogni atto del­la nostra vita sia­mo. Dob­bia­mo capi­re come gover­nar­la, come gover­na­re intel­li­gen­za arti­fi­cia­le e come uti­liz­za­re la digi­ta­liz­za­zio­ne”, ha sot­to­li­nea­to la secon­da cari­ca del­lo Sta­to. Nel cor­so del­la gior­na­ta, in par­ti­co­la­re, si è discus­so di come la tec­no­lo­gia pos­sa entra­re nel mon­do del­la Pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne, vista anche la pre­sen­za del mini­stro Zan­gril­lo. “L’innovazione tec­no­lo­gi­ca e la digi­ta­liz­za­zio­ne – ha sot­to­li­nea­to – offro­no la pos­si­bi­li­tà di lavo­ra­re per ripen­sa­re i nostri pro­ces­si per ren­der­li sem­pre più a dispo­si­zio­ne dei cit­ta­di­ni”. In que­sto per rin­gio­va­ni­re la mac­chi­na ammi­ni­stra­ti­va e dotar­la di com­pe­ten­ze digi­ta­li “abbia­mo biso­gno di nuo­ve gene­ra­zio­ni e quin­di dob­bia­mo lavo­ra­re per ren­de­re la nostra orga­niz­za­zio­ne attrat­ti­va. Abbia­mo biso­gno di gio­va­ni”. A sot­to­li­nea­re l’importanza del­le nuo­ve tec­no­lo­gie, ed in par­ti­co­la­re dell’intelligenza arti­fi­cia­le per la Pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne, è sta­to l’amministratore dele­ga­to di Fast­web, Wal­ter Ren­na, con­vin­to che si trat­ti di “una gran­de occa­sio­ne, una gran­de rivo­lu­zio­ne, soprat­tut­to per la pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne: è una gran­de oppor­tu­ni­tà per­ché lavo­ra su due fron­ti, da un lato – ha chia­ri­to – aumen­ta l’efficacia dei ser­vi­zi pub­bli­ci e dall’altro ne aumen­ta anche l’efficienza e ci sono poche tec­no­lo­gie che ti per­met­to­no di met­te­re insie­me que­sti due aspet­ti”. Ma que­sto non vuol dire che non vada “gover­na­ta”. Ora, pun­tan­do i riflet­to­ri sul­la for­ma­zio­ne e sul ricam­bio gene­ra­zio­na­le, “dob­bia­mo deci­de­re cosa voglia­mo fare: se con­ti­nua­re a impor­ta­re inno­va­zio­ne e per­de­re il con­trol­lo oppu­re, dav­ve­ro, pro­va­re a spin­ge­re il più pos­si­bi­le l’innovazione in Ita­lia e man­te­ne­re in Ita­lia i talen­ti e il con­trol­lo pie­no di que­sta tec­no­lo­gia”, ha con­clu­so Ren­na.

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