Ambiente, Centro Studi Iniziativa Comune: “IA utile per lotta cambiamento clima” 

Ambiente, Centro Studi Iniziativa Comune: “IA utile per lotta cambiamento clima” 

16/10/2024 0 Di Marco Montini

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In tem­pi di digi­ta­liz­za­zio­ne e nuo­ve tec­no­lo­gie, l’intelligenza arti­fi­cia­le sta tra­sfor­man­do il tes­su­to socia­le, cam­bian­do il modo in cui lavo­ria­mo, comu­ni­chia­mo e ci rela­zio­nia­mo col mon­do. Se da una par­te, può miglio­ra­re l’efficienza e la pre­ci­sio­ne in set­to­ri come sani­tà, tra­spor­ti, agri­col­tu­ra, dall’altra pone gran­di que­stio­ni eti­che e di giu­sti­zia socia­le. Le pre­oc­cu­pa­zio­ni prin­ci­pa­li riguar­da­no la per­di­ta di posti di lavo­ro, la sor­ve­glian­za di mas­sa, l’esacerbazione del­le disu­gua­glian­ze e la pos­si­bi­le crea­zio­ne di Bias (algo­rit­mi che pos­so­no ripro­dur­re e aggra­va­re discri­mi­na­zio­ni pre­e­si­sten­ti): cri­ti­ci­tà e pro­ble­ma­ti­che impor­tan­ti che non pos­so­no e non devo­no esse­re sot­to­va­lu­ta­ti da poli­ti­ca e isti­tu­zio­ni. Pren­dia­mo ad esem­pio il con­te­sto del cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, dove l’IA offre oppor­tu­ni­tà e sfi­de. È uno stru­men­to che può acce­le­ra­re ricer­ca e svi­lup­po di solu­zio­ni inno­va­ti­ve, ma il suo uti­liz­zo mal gesti­to può ave­re effet­ti col­la­te­ra­li, come un impat­to ambien­ta­le nega­ti­vo dovu­to all’elevato con­su­mo ener­ge­ti­co di gran­di model­li di IA. A livel­lo nor­ma­ti­vo, la rego­la­men­ta­zio­ne del­la intel­li­gen­za arti­fi­cia­le è anco­ra in una fase di svi­lup­po, ma alcu­ni pro­gres­si sono sta­ti fat­ti. In Euro­pa l’IA Act è in cor­so di appro­va­zio­ne per rego­la­men­tar­ne l’uso, limi­tan­do l’uso di siste­mi ad alto rischio e pro­muo­ven­do la tra­spa­ren­za. Tut­ta­via, poche rego­la­men­ta­zio­ni ora col­le­ga­no diret­ta­men­te l’IA alla lot­ta al cam­bia­men­to cli­ma­ti­co. Il Green Deal euro­peo insie­me a nor­ma­ti­ve glo­ba­li, come l’accordo di Pari­gi, for­ni­sce una cor­ni­ce gene­ra­le per “le ridu­zio­ni del­le emis­sio­ni”, ma non affron­ta espli­ci­ta­men­te l’IA come stru­men­to cen­tra­le nel­la lot­ta cli­ma­ti­ca. Tut­ta­via, diver­se ini­zia­ti­ve di azien­de tec­no­lo­gi­che e star­tup stan­no cer­can­do di inte­gra­re la soste­ni­bi­li­tà nell’IA, come Goo­gle che ha svi­lup­pa­to model­li per otti­miz­za­re i data cen­ter, ridu­cen­do l’uso di ener­gia. Come con­clu­de­re, dun­que? L’IA ha un enor­me poten­zia­le nel­la lot­ta al riscal­da­men­to glo­ba­le, ma non ha una bac­chet­ta magi­ca. Può miglio­ra­re l’efficienza ener­ge­ti­ca, otti­miz­za­re l’agricoltura, pre­ve­de­re disa­stri natu­ra­li e sup­por­ta­re la tran­si­zio­ne ver­so ener­gie rin­no­va­bi­li. Ma non può sosti­tui­re l’azione poli­ti­ca o risol­ve­re il pro­ble­ma del­le emis­sio­ni come con qual­sia­si tec­no­lo­gia, è cru­cia­le un approc­cio oli­sti­co e rego­la­men­ti per assi­cu­ra­re che i bene­fi­ci del­la IA sia­no mas­si­miz­za­ti sen­za cau­sa­re dan­ni col­la­te­ra­li al cli­ma e agli esse­re uma­ni. Biso­gna fare pre­sto per disci­pli­na­re l’uso del­la IA: pre­ve­ni­re è meglio che cura­re”.
Così, in una nota, Car­me­la Tiso, por­ta­vo­ce nazio­na­le del Cen­tro Stu­di Ini­zia­ti­va Comu­ne

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