Agricoltura, Confeuro: “Lavoro nel settore primario, c’è ancora molto da fare” 

Agricoltura, Confeuro: “Lavoro nel settore primario, c’è ancora molto da fare” 

16/10/2024 0 Di Marco Montini

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“L’agricoltura in Ita­lia e in Euro­pa rap­pre­sen­ta cer­ta­men­te una colon­na fon­da­men­ta­le del­l’e­co­no­mia e del­la socie­tà, con­tri­buen­do alla sicu­rez­za ali­men­ta­re e alla soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le. Tut­ta­via, affron­ta oggi sfi­de impor­tan­ti, con gran­di oppor­tu­ni­tà all’orizzonte, che richie­do­no una azio­ne con­giun­ta tra isti­tu­zio­ni, impren­di­to­ri, lavo­ra­to­ri e sta­ke­hol­ders. In que­sto con­te­sto, sospe­so tra pre­sen­te e futu­ro, una del­le gran­di cri­ti­ci­tà è, in pri­mis, la caren­za di mano­do­pe­ra qua­li­fi­ca­ta, che non è sta­ta asso­lu­ta­men­te col­ma­ta dal decre­to Flus­si e quin­di dall’ingresso di quei lavo­ra­to­ri stra­nie­ri che pos­so­no entra­re in Ita­lia per moti­vi pro­fes­sio­na­li vista e con­si­de­ra­ta che la quan­ti­tà pre­vi­sta dal­la leg­ge risul­ta esi­gua rispet­to alle rea­li ed effet­ti­ve esi­gen­ze del mon­do agri­co­lo. Nono­stan­te la doman­da cre­scen­te di pro­dot­ti, dun­que, mol­te azien­de fati­ca­no a tro­va­re per­so­na­le con com­pe­ten­ze tec­ni­che ade­gua­te, in gra­do di rispon­de­re alle nuo­ve esi­gen­ze lega­te all’in­no­va­zio­ne tec­no­lo­gi­ca e alla soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le. È quin­di fon­da­men­ta­le inve­sti­re in for­ma­zio­ne e svi­lup­po pro­fes­sio­na­le per attrar­re gio­va­ni e favo­ri­re la tran­si­zio­ne gene­ra­zio­na­le. Più in gene­ra­le, poi, è neces­sa­rio riqua­li­fi­ca­re il lavo­ro agri­co­lo non solo dal pun­to di vista eco­no­mi­co-pro­dut­ti­vo ma anche e sopra­tut­to dal pun­to di vista socia­le, visto il ruo­lo cen­tra­le del­le azien­de agri­co­le che pro­du­co­no ter­re­te ali­men­ta­ri genui­ne e di qua­li­tà. Altra que­stio­ne impor­tan­te è quel­la del­le con­di­zio­ni di lavo­ro. La pro­te­zio­ne dei dirit­ti dei lavo­ra­to­ri agri­co­li e la lot­ta al capo­ra­la­to resta­no prio­ri­tà asso­lu­te del­la agen­da isti­tu­zio­na­le. In tal sen­so, non basta par­to­ri­re leg­gi su leg­gi, qua­si in un cir­co­lo sen­za fine, ma biso­gna met­te­re in cam­po mag­gio­ri con­trol­li sul rispet­to dei con­trat­ti e del­le nor­ma­ti­ve vigen­ti per garan­ti­re sala­ri equi e con­di­zio­ni lavo­ra­ti­ve digni­to­se. Infi­ne, ma non meno impor­tan­te, ecco la soste­ni­bi­li­tà eco­no­mi­ca del­le impre­se agri­co­le, già mes­sa in ginoc­chio dal­la cri­si e ades­so alla pro­va dal cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, dall’instabilità dei mer­ca­ti e dall’aumento dei costi di pro­du­zio­ne. Insom­ma, è chia­ro ed evi­den­te, che nel nostro Pae­se come in Ue, ser­vo­no poli­ti­che agri­co­le più con­cre­te, incen­ti­vi fisca­li e stru­men­ti finan­zia­ri ad hoc per aiu­ta­re le azien­de a resta­re com­pe­ti­ti­ve e valo­riz­za­re un’agricoltura più green. Non dimen­ti­chia­mo­ci infat­ti che le basi del­la nostra cul­tu­ra, del­le sue bel­lez­ze arti­sti­che sono tut­te lì, nel­la ter­ra che gli agri­col­to­ri han­no col­ti­va­to e col­ti­va­no tut­ti i gior­ni con amo­re e pas­sio­ne”.
Così, in una nota, Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le di Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do.

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