La Radio Italiana: 100 anni e non sentirli

La Radio Italiana: 100 anni e non sentirli

04/10/2024 0 Di Giacomo Policardo

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100 anni e non sentirli, la Radio Italiana ancora ha molto da dire nonostante la grande storia alle sue spalle

di Gia­co­mo Poli­car­do

100 anni e non sen­tir­li. Era il 6 otto­bre del 1924, quan­do da una sca­to­la appa­ren­te­men­te ina­ni­ma­ta, appa­ren­te­men­te inno­cua, ini­zia­va­no a usci­re rumo­ri, vibra­zio­ni, musi­ca, paro­le.

Que­sta era la radio, un’in­no­va­zio­ne che sicu­ra­men­te ha dato tan­to anche per la dif­fu­sio­ne del­la cul­tu­ra, per la dif­fu­sio­ne del­la musi­ca, per la dif­fu­sio­ne del­le noti­zie. Un mez­zo che sicu­ra­men­te ha velo­ciz­za­to un po’ la socie­tà di oggi. La radio ha fat­to sì che mol­ti even­ti si pote­va­no gio­stra­re in simul­ta­nea.

Even­ti spor­ti­vi, even­ti reli­gio­si, con­cer­ti e quan­t’al­tro. Come non ricor­da­re i pri­mi San­re­mo degli anni 50, tra­smes­si dal tea­tro del Casi­nò, esat­ta­men­te nel 1951. Quan­te can­zo­ni abbia­mo sen­ti­to anche di Nil­la Piz­zi, per poi appro­da­re in tele­vi­sio­ne.

Ma sicu­ra­men­te la radio è sta­to il pun­to di par­ten­za, il cul­mi­ne che ha por­ta­to a tut­to ciò. Quan­te can­zo­ni sono sta­te scrit­te per la radio? Una che ricor­do in par­ti­co­la­re dice­va così, accen­di la tua radio per favo­re e fam­mi sen­ti­re il bat­ti­ti del tuo cuo­re. Fra­si cele­bri sono sta­ti inven­ta­ti gra­zie alla radio.

Come non ricor­da­re la miti­ca fra­se, un uomo solo al coman­do, il suo nome era Fau­sto Cop­pi. Fra­se decan­ta­ta dal gran­de Mario Fer­ret­ti. I famo­si “Scu­sa Ame­ri”, “Scu­sa Ciot­ti”, Tut­to il cal­cio minu­to per minu­to che allie­ta­va le fami­glie.

Ma non solo sport, la radio è fon­te di infor­ma­zio­ni, fon­te di intrat­te­ni­men­to, i miti­ci roman­zi let­ti alla radio o anche le cosid­det­te tele­no­ve­le, come si chia­ma­no ades­so, che negli anni 40, ricor­dia­mo tut­ti, sen­tie­ri ini­zia­to in tem­pi bel­li­ci, per poi pro­se­gui­re anche con l’av­ven­to del­la tele­vi­sio­ne for­se fino ai 2000, 2010, 2011. Quin­di la radio ha sicu­ra­men­te pro­mos­so un cir­cui­to di inno­va­zio­ne. Ma la tele­vi­sio­ne ha fat­to sì che la radio invec­chias­se? Sicu­ra­men­te pos­sia­mo dire di no, anzi la tele­vi­sio­ne può esse­re un tut­t’u­no con la radio e lo stia­mo veden­do anche ades­so con i vari siste­mi di radio­vi­sio­ne.

Tut­ti noi sicu­ra­men­te ogni tan­to accen­dia­mo RTL, RDS dove puoi inte­ra­gi­re anche con del­le tele­ca­me­re. La radio ha avu­to tan­te for­me di vita. All’i­ni­zio chi di noi non ha una linea gelo­sa, una linea Dra­ke? Le radio a gale­na per poi pas­sa­re alle radia­tran­si­stor o le radio val­vo­la­ri, anzi pri­ma le val­vo­la­ri poi i tran­si­stor, per poi anda­re a fini­re al siste­ma DAB, il siste­ma di digi­ta­liz­za­zio­ne radio­fo­ni­ca. Augu­ri cara radio, sarai sem­pre radio­sa.

Viva la radio.

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