Marino: Stefano Piali protagonista del restyling della Sala Consiliare

Marino: Stefano Piali protagonista del restyling della Sala Consiliare

29/09/2024 0 Di Anna Maria Gavotti

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Il ciclo “Viaggio nella storia dei Colonna” è un viaggio nel tempo
Grande evento a Palazzo Colonna per la presentazione

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di Anna Maria Gavot­ti

Dopo cir­ca 23 anni dall’ultimo resti­ling del­la Sala Con­si­lia­re di Palaz­zo Colon­na, anche allo­ra inau­gu­ra­to nel cor­so di una Sagra dell’Uva, abbia­mo assi­sti­to saba­to 28 set­tem­bre 2024 ad un even­to che reste­rà nel­la sto­ria non solo dei mari­ne­si, ma anche degli ospi­ti inter­ve­nu­ti.

Stia­mo par­lan­do del­la pre­sen­ta­zio­ne fat­ta alla cit­ta­di­nan­za del gran­de lavo­ro di riqua­li­fi­ca­zio­ne del­la Sala Con­si­lia­re posta al pri­mo pia­no di Palaz­zo Colon­na, sede muni­ci­pa­le, dove si ten­go­no prin­ci­pal­men­te le riu­nio­ni di Con­si­glio Comu­na­le ma anche altri even­ti di tipo isti­tu­zio­na­le e cul­tu­ra­le in sen­so lato.

L’impatto è vera­men­te for­te. La par­te arti­sti­ca la fa vera­men­te da padro­na gra­zie al ciclo di ope­re pit­to­ri­che dell’artista Ste­fa­no Pia­li col­lo­ca­te alle pare­ti che ha per tema “Viag­gio nel­la sto­ria dei Colon­na”, una del­le fami­glie più poten­ti del Rina­sci­men­to, Signo­ri del Castel­lo di Mari­no.

È con gran­de orgo­glio che l’Assessore alla Cul­tu­ra Pame­la Muc­ci­ni ha aper­to il con­ve­gno dedi­ca­to a que­sto impor­tan­te momen­to che vede tra­sfor­ma­ta la Sala Con­si­lia­re anche nei ten­dag­gi appro­pria­ti nei colo­ri e nel­le sedu­te che dan­no un toc­co di ele­gan­za ulte­rio­re, se mai ce ne fos­se biso­gno, al tut­to.

Come ha ricor­da­to il Sin­da­co Ste­fa­no Cec­chi il pro­get­to è ini­zia­to nel 2021 con la pre­ce­den­te sin­da­ca­tu­ra ed è pro­se­gui­to per tre anni fino ad oggi. “Una Sala Con­si­lia­re ritro­va­ta – ha det­to il Sin­da­co rin­gra­zian­do il M° Pia­li – una del­le più bel­le del­la Regio­ne Lazio. E’ sta­to fat­to un lavo­ro impor­tan­te, sono sta­ti col­ti momen­ti impor­tan­ti di una pro­fon­di­tà tale che è come se fos­si­mo cata­pul­ta­ti nell’epoca sto­ri­ca alla qua­le si rife­ri­sco­no le ope­re. Un pro­get­to por­ta­to avan­ti in col­la­bo­ra­zio­ne con il Liceo Arti­sti­co Ama­ri-Mer­cu­ri diret­to fino a poco fa dal prof. Sal­va­to­re Mon­te­sa­no, oggi in pen­sio­ne”.

Il Prof. Mon­te­sa­no venu­to appo­sta da Napo­li per l’occasione ha riba­di­to la col­la­bo­ra­zio­ne con il Comu­ne di Mari­no ed il M° Pia­li dicen­do­si com­mos­so all’inverosimile per la degna con­clu­sio­ne del pro­get­to.
Il M° Pia­li dal can­to suo ha con­fes­sa­to che non è sta­to faci­le man­te­ne­re il livel­lo di con­cen­tra­zio­ne per così tan­to tem­po “In mol­ti casi ho risol­to le ope­re alle 4 di mat­ti­na, gra­zie a del­le visio­ni. Que­sto viag­gio non si con­clu­de oggi, ma si apre oggi – ha det­to Pia­li – lo fare­mo tut­ti insie­me osser­van­do i dipin­ti ogni gior­no con sen­ti­men­ti diver­si”.

Pia­li ha sot­to­li­nea­to come fin dall’inizio la sua inten­zio­ne fos­se quel­la di rea­liz­za­re un’opera “evo­ca­ti­va” nel suo com­ples­so con imma­gi­ni pit­to­ri­che sen­za cade­re nel­la trap­po­la del­la reto­ri­ca. “Ho volu­to crea­re momen­ti di emo­zio­ni, di rifles­sio­ne e di con­tem­pla­zio­ne, per­met­ten­do ai frui­to­ri di con­di­vi­de­re una espe­rien­za uni­ca e di sen­ti­re un lega­me di appar­te­nen­za e di iden­ti­tà cul­tu­ra­le”.

Le ope­re sono uno spac­ca­to di sto­ria del­la fami­glia Colon­na, che nasce già nel 2000 con la rea­liz­za­zio­ne del­la gran­de tela “Ritor­no dal­la Bat­ta­glia di Lepan­to” col­lo­ca­ta nel­la sala del vesti­bo­lo e si con­clu­de con quel­le attua­li ora espo­ste nel­la Sala Con­si­lia­re.

Guar­dia­mo­le con il nostro pro­fon­do, con il nostro cuo­re” ha det­to Pia­li, che ha volu­to altre­sì pun­ta­re su mes­sag­gi posi­ti­vi per far riflet­te­re sul­la Pace e sul signi­fi­ca­to stes­so di uma­ni­tà per dia­lo­ga­re e com­bat­te­re le divi­sio­ni di ogni gene­re. “Spe­ro che que­sto ciclo di ope­re pos­sa esse­re non solo moti­vi di ammi­ra­zio­ne e valu­ta­zio­ne arti­sti­ca – con­clu­de Pia­li – ma soprat­tut­to fon­te di ispi­ra­zio­ne per uno scam­bio istrut­ti­vo attra­ver­so l’arte”.

Nel cor­so del­la sera­ta è sta­to pro­iet­ta­to lo splen­di­do video mol­to espli­ca­ti­vo rea­liz­za­to dal­la gior­na­li­sta video­ma­ker Lore­da­na Gel­li, susci­tan­do note­vo­li con­sen­si tra i pre­sen­ti, nel qua­le è sta­to dato ampio spa­zio a com­men­ti e inter­vi­ste che, come ha det­to il cri­ti­co d’arte Fran­co Cam­pe­gia­ni, “han­no evi­den­zia­to gli aspet­ti este­ti­ci di que­sto straor­di­na­rio viag­gio nel­la sto­ria dei Colon­na”.

Il Video è pubblicato su You Tube e visibile qui:

A Cam­pe­gia­ni è sta­ta affi­da­ta l’esegesi cri­ti­ca del­le ope­re mol­to det­ta­glia­ta ed inte­res­san­te.

Que­sti nove mae­sto­si ela­bo­ra­ti – ha sot­to­li­nea­to Cam­pe­gia­ni – non sono sol­tan­to il rac­con­to di una saga, i Colon­na, signo­ri del Castel­lo di Mari­no, per far que­sto non ci sareb­be sta­to biso­gno di un arti­sta e un cro­ni­sta sareb­be basta­to. L’impianto di que­ste tele non è cele­bra­ti­vo o apo­lo­ge­ti­co ben­sì vita­li­sti­co e pro­rom­pen­te, vul­ca­ni­co ed esplo­si­vo. Sì che le sto­rie nar­ra­te non sem­bra­no appar­te­ne­re al pas­sa­to ma al pre­sen­te e a noi sem­bra di assi­ste­re in diret­ta agli even­ti nar­ra­ti. In pra­ti­ca non sia­mo noi a ram­men­ta­re la sto­ria ma è la sto­ria stes­sa ad inve­stir­ci, a pro­iet­tar­si ver­so di noi sfon­dan­do­le bar­rie­re spa­zio tem­po­ra­li per scuo­ter­ci dal nostro tor­po­re e por­tar­ci un mes­sag­gio vivo ed attua­le”. Una pro­po­sta arti­sti­ca, quel­la di Ste­fa­no – ha aggiun­to Cam­pe­gia­ni – che irrom­pe sul­la sce­na visi­va dei nostri tem­pi con una poten­za di inu­si­ta­te pro­por­zio­ni. Un vero e pro­prio tsu­na­mi. E che sia la pace, al di là del­la guer­ra, il mes­sag­gio che l’artista vuol far tra­pe­la­re, affio­ra in mol­tis­si­me altre ope­re del ciclo”.

Una ana­li­si sto­ri­ca infi­ne è sta­ta fat­ta da Ugo Ono­ra­ti che ha ricor­da­to come nell’antichità, non essen­do­ci la foto­gra­fia, l’unico modo per fis­sa­re le imma­gi­ni fos­se quel­lo di affi­dar­si all’artista che ritrae­va i gran­di avve­ni­men­ti dise­gnan­do­li, oppu­re attra­ver­so la pit­tu­ra o la scul­tu­ra. Ope­re che veni­va­no espo­ste nel­la piaz­ze, nei palaz­zi nei salo­ni isti­tu­zio­na­li. Che rivi­ve­va­no ogni vol­ta che veni­va­no ammi­ra­te.

Nel Castel­lo di Mari­no – affer­ma Ono­ra­ti — non sap­pia­mo se ci sia­no sta­te vol­te affre­sca­te, o dipin­ti cele­bra­ti­vi dell’impresa di Mar­can­to­nio Colon­na nel­la Bat­ta­glia di Lepan­to nel­la qua­dre­ria ori­gi­na­le. Per quan­to attie­ne alla Sala Duca­le, cor­ri­spon­den­te pres­sap­po­co all’attuale Sala Con­si­lia­re abbia­mo una sola imma­gi­ne sul­le cui pare­ti cam­peg­gia­va­no varie pit­tu­re.

Dal 1958, vale a dire dal­la con­clu­sio­ne del­la rico­stru­zio­ne di Palaz­zo Colon­na, le pare­ti e la vol­ta sono appar­se per decen­ni pri­ve di deco­ra­zio­ni e inte­ra­men­te imbian­ca­te per l’impossibilità di un qual­si­vo­glia inter­ven­to di restau­ro e con l’obiettiva dif­fi­col­tà di un vali­do pro­get­to inno­va­ti­vo in sosti­tu­zio­ne di quel­lo pre­ce­den­te. Nel nostro seco­lo un ciclo pit­to­ri­co da col­lo­ca­re in una sede isti­tu­zio­na­le aper­ta al pub­bli­co, non può pre­scin­de­re dall’esigenza di una rap­pre­sen­ta­zio­ne che nel rie­vo­ca­re le memo­rie sto­ri­che col­let­ti­ve con­tri­bui­sca alla for­ma­zio­ne dell’identità cul­tu­ra­le del­la comu­ni­tà loca­le, espres­sa a un gra­do arti­sti­co ele­va­to rein­ter­pre­tan­do i fat­ti del pas­sa­to nel­la coscien­za dell’attualità.

Il pre­sen­te appa­ra­to ico­no­gra­fi­co non costi­tui­sce una mera deco­ra­zio­ne, né una com­me­mo­ra­zio­ne cele­bra­ti­va, ma un monu­men­to, che trae ispi­ra­zio­ne dal­le memo­rie cit­ta­di­ne. Un memen­to alla nostra e alle futu­re gene­ra­zio­ni, una let­tu­ra del pas­sa­to che si fa pre­sen­te. La mac­chi­na del tem­po di Ste­fa­no Pia­li è nell’arte del suo pen­nel­lo, del suo scal­pel­lo, quan­do rie­sce a far­ci viag­gia­re all’indietro nel­la sto­ria, evo­ca­no e rie­vo­can­do atmo­sfe­re e situa­zio­ni e per­so­nag­gi gra­vi­di di signi­fi­ca­to. Il natu­ra­li­smo del­le rap­pre­sen­ta­zio­ni è tra­sfi­gu­ra­to e spi­ri­tua­le, peren­ne­men­te dina­mi­co e alla ricer­ca di nuo­vo equi­li­brio. La for­ma del­la pit­tu­ra di Ste­fa­no Pia­li è la for­ma stes­sa del­la sto­ria”.

Pre­sen­te anche per la Fon­da­zio­ne Palaz­zo Colon­na di Roma, Nico­le Bar­del­lo­ni che ha rivol­to un caro rin­gra­zia­men­to a Ste­fa­no Pia­li che, con il suo talen­to ha inter­pre­ta­to valo­ri e sen­ti­men­ti uni­ver­sa­li.

Nico­le Bar­del­lo­ni ha poi let­to un mes­sag­gio invia­to dal Pre­si­den­te del­la Fon­da­zio­ne, il Prin­ci­pe Don Pro­spe­ro Colon­na, impos­si­bi­li­ta­to a par­te­ci­pa­re. “Que­sto momen­to non è solo di incon­tro tra la tra­di­zio­ne Mari­ne­se e la fami­glia Colon­na, ma anche per ricor­da­re la sto­ria dei Colon­na, la bat­ta­glia di Lepan­to nel 1571, la poe­tes­sa Vit­to­ria Colon­na e la pax Roma­na tra le fami­glie Colon­na e Orsi­ni. Allo stes­so tem­po è anche un momen­to per rico­no­sce­re come la sto­ria l’arte e la cul­tu­ra sia­no mae­stri di vita che dovreb­be­ro inse­gna­re l’importanza del dia­lo­go, del rispet­to per il pros­si­mo, e la for­za del­la con­di­vi­sio­ne di emo­zio­ni che crea­no con­nes­sio­ni”.

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