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Artena e comuni dei Lepini (LT). Cittadini ed enti locali contro Ecomostro Fassa-Bortolo. La voce del PCI
13/09/2024 0 Di Maurizio AversaQuesto articolo è stato letto 1189 volte!
Il 6 settembre ad Artena si è svolto l’importante appuntamento contro la realizzazione/ampliamento della struttura produttiva della Fassa. La sala parrocchiale che ha ospitato cittadini, rappresentanti delle istituzioni, movimenti, associazioni, esponenti dei partiti era molto affollata. Il Comitato Uniti per la salvaguardia dell’ambiente e della salute, ha avuto il sostegno di molti esponenti dei 25 comuni coinvolti, di movimenti di lotta come il comitato contro l’inceneritore di Santa Palomba, così come di significative associazioni come Italia Nostra. Tutti contro i lavori di ampliamento dello stabilimento della Fassa-Bortolo. I molti interventi, hanno illustrato con precisazioni circa la pericolosità di questo ampliamento per l’impatto ambientale e sulla salute che la messa a regime dell’impianto porterà su tutto il territorio. La battaglia per impedire la realizzazione dell’eco mostro industriale andrà avanti, nonostante il Consiglio di Stato. L’appello è a muoversi con celerità e uniti, istituzioni e cittadini. Anche esponenti del Partito Comunista Italiano, come la segretaria della Federazione di Latina, Sonia Pecorilli e il segretario regionale Bruno Barbona, hanno partecipato all’iniziativa. Sonia Pecorilli ha commentato: “Preso atto e concordando sull’analisi svolta, con questo intervento si vuole tentare di chiarire la posizione giuridica della questione summa capita, per linee generali. Siamo in presenza di una concessione edilizia (riguardante un progetto di ampliamento dell’attività lavorativa ampliamento talmente grande che ha necessitato di apposita autorizzazione regionale cosiddetto Puar. Tale dicitura della concessione è strumentale è fortemente inadeguata, come scritto nel ricorso al Tar presentato dal Partito Comunista Italiano, ricorso conclusosi con l’accoglimento e pedissequo provvedimento di sospensione lavori. Purtroppo la Fassa, ha appellato detta decisione, avendo un verdetto favorevole il tutto per questioni procedurali. Ciò dovuto ad una lettura erronea delle carte da parte del Comune capofila (Cori) nel Ricorso, poiché è stato dato incarico fuori termine per presentare la doglianza al tar. – ha continuato la segretaria comunista — Ora la Fassa è libera di riprendere il Lavori legittimamente. Occorre però precisare che il Secondo grado non è entrato nel merito per cui il permesso è solo formale è suscettibile di esame sulla sostanza. Ora i mezzi legali per avere una sospensione dei lavori sono solo tre. Due amministrativi ed uno giudiziario; un atto di autotela da parte del Sindaco di Artena riguardo la revoca del permesso a Costruire. Ugualmente la Regione Lazio può validamente agire in autotutela revocando il Puar. Ci si consenta il giudizio che il Sindaco, da poco insediato, manca delle risorse conoscitive per prender una decisione così spigolosa. Manca anche di uno Staff che sappia assumersi le proprie responsabilità ci si riferisce al sopralluogo ultimo fatto in cui è stato trovato normale uno idrico a cielo aperto sul Fosso Scatafasso tra l’altro tale fosso è sottoposto al vincolo per scopi idrogeologici. L’altro provvedimento amministrativo che può impedire il prosieguo dei lavori è l’atto di revoca del Puar da parte della Regione. Entrambi i provvedimenti possono essere temporanei fino all’accertamento dei vizi lamentati nel merito. Il provvedimento giudiziario – ha concluso Sonia Pecorilli — è quello di provvedimento del Magistrato a seguito di denuncia penale per mancato rispetto norme sanitarie ed edilizie nonché tentato inquinamento. Ma qui la parola passa ai più esperti operatori del diritto penale. Chiudo con invito a tutte le forze progressiste a sottoscrivere l’adesione al Costituendo Comitato per un migliore territorio.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.
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