Sempre pronto al confronto e alle grandi battaglie generose: in molti furono al suo fianco,…
Albano. Omaggio a Mauro Parretti molto intenso e partecipato. Vero e proprio lascito intellettuale e politico/filosofico
03/09/2024Questo articolo è stato letto 922 volte!
Venerdì 30 ad Albano. La giornata è di quelle calde ed afose di questa estate italiana 2024. Fortunatamente, Lilian, Claudio e Tiziana, hanno ben scelto, affettivamente e logisticamente, il luogo in cui riunire parenti, amici economisti con cui Mauro ha intrattenuto intensi scambi negli anni, compagni di lotta, ‑vicini e lontani- per porgere l’ultimo saluto — ma non l’ultimo ricordo — a Mauro. Lui è presente fisicamente con le sue ceneri sul banchetto posto al centro della cerimonia. E, soprattutto presente in aneddoti — di quanto fosse rompiscatole e determinato -, di quanto fosse amorevole, di quanto si sentisse e fosse impegnato a trasmettere a chi resta. L’ha fatto anche negli ultimi giorni delle scarse forze rimaste a sua disposizione e spese a rilasciare a Tiziana — che diligentemente ha eseguito — il suo ultimo “riassunto dei riassunti” delle cose importanti da tenere a mente per perseguire giustizia sociale e diritti dei lavoratori e dei cittadini tutti. Naturalmente questo lascito intellettuale e politico-filosofico, insieme alla raccolta dei suoi scritti (numerosissimi) che già sono stati in buona parte raccolti al fine di divulgarli, è il vero dono e pegno offerto da Mauro Parretti al suo mondo di riferimento e in generale alla cultura e alla società.
Molti i contributi che hanno voluto sottolineare aspetti della vita di Mauro, a cominciare da quella sua determinazione a scegliere che — data la condizione di svantaggio fisico apparente — non avrebbe reagito in modo rancoroso contro la restante vita, ma, al contrario, ha continuato nella quotidianità — come da sua indole, anzi maggiorata in questo — a proporre la forza dell’ottimismo intelligente. Diremmo marxianamente e gramscianamente. Tre scelte pratiche hanno caratterizzato la cerimonia: da un lato quella di mettere a disposizione dei partecipanti parecchie decine di libri della sua collezione privata, affinchè ciascuno degli intervenuti, andando via, potesse portare con sè un mucchietto di pagine e parole e pensieri che hanno contribuito a formare Mauro quale è stato conosciuto. Un’altra è stata quella di chiudere la cerimonia con un tocco musicale: una canzone-poesia di un autore a lui caro Sergio Endrigo che con “lontano lontano” ha salutato il termine della cerimonia. Infine la scelta di dedicare un quaderno per le firme e frasi-ricordo dei partecipanti.
Qui i compagni e le compagne dei Castelli romani, con un atto collettivo, hanno tracciato una grande falce e martello — il simbolo dei lavoratori e del comunismo e socialismo storico — con affianco i loro nomi. Si tornerà a rendere omaggio vivo all’intellettuale, all’uomo, a Mauro Parretti nel prossimo futuro e molti di noi saranno ancora presenti a ringraziarlo per il vero lascito di amore per la vita e di non rinuncia alla lotta per la giustizia sociale e la felicità di ogni essere umano.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.