“Il Comune di Marino, guidato dal centrodestra, deve iniziare a considerare la riqualificazione del Palaghiaccio…
Marino, Ambrogiani(Pd): “Sos Palaghiaccio, sempre più nel degrado e nell’oblio”
28/08/2024Questo articolo è stato letto 701 volte!
“Anche quest’anno, purtroppo, possiamo dirlo: il Palaghiaccio ancora una volta protagonista, suo malgrado, delle cronache mediatiche a causa della condizione strutturale decisamente a pezzi. Una vergogna, ma anche e sopratutto una ferita aperta per l’intera comunità di Marino e dei Castelli Romani, che invece vorrebbe la sua riqualificazione architettonica e il suo ritorno alla antica vocazione sportiva e aggregativa. E non la realizzazione di un ipermercato, che non farebbe altro che danneggiare l’economia di vicinato e le piccole realtà commerciali e produttive di Cava dei Selci e Santa Maria delle Mole. In questo allarmante e delicato contesto, il Comune di Marino cosa fa? Si chiude in un assordante silenzio istituzionale, mancando di rispetto a tutti quei cittadini che chiedono lumi sul futuro del Palaghiaccio. Da Palazzo Colonna, dunque, serve immediata chiarezza, così come è necessaria una presa di posizione ufficiale sul destino della struttura: l’amministrazione comunale permetterà la creazione di un supermercato? O si vuole davvero impegnare per una pronta riqualificazione e per il ritorno alla vocazione storica del Palaghiaccio? Noi, come Pd, ribadiamo quanto detto in questi mesi: il Palaghiaccio deve tornare agli antichi fasti, risorgendo dal degrado in cui è sepolto tuttora”.
Così, in una nota, il segretario del Partito Democratico di Marino circolo Bruno Astorre, Sergio Ambrogiani.
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.