Mar Mediterraneo, Confeuro: “È allarme rosso. Tuteliamo biodiversità ed economia blu” 

Mar Mediterraneo, Confeuro: “È allarme rosso. Tuteliamo biodiversità ed economia blu” 

16/07/2024 1 Di Marco Montini

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“Con­feu­ro inten­de espri­me­re tut­ta la pro­pria pre­oc­cu­pa­zio­ne per la “con­di­zio­ne di salu­te” del Mar Medi­ter­ra­neo, le cui risor­se itti­che ini­zia­no a esse­re sem­pre più scar­se. Sti­me e dati, pur­trop­po, descri­vo­no un mare “mala­to”, vit­ti­ma dell’inquinamento e degli ecces­si del­le atti­vi­tà uma­ne, un mare in con­ti­nuo cam­bia­men­to a cau­sa del riscal­da­men­to glo­ba­le che muta l’acidificazione e le tem­pe­ra­tu­re del­le acque con con­se­guen­ti e dele­te­ri effet­ti sul­la fau­na mari­na: ad esem­pio, la pro­li­fe­ra­zio­ne di nuo­ve spe­cie alie­ne, come il gran­chio blu e il ver­me cane, con gra­ve e nega­ti­vo impat­to sull’ecosistemo mari­no. Insom­ma, sia­mo di fron­te a uno sce­na­rio sin­ce­ra­men­te allar­man­te, che dovreb­be esse­re mag­gior­men­te atten­zio­na­to dal­le isti­tu­zio­ni alla luce del­le peri­co­lo­se con­se­guen­ze dal pun­to di vista ambien­ta­le, eco­no­mi­co, itti­co e pro­dut­ti­vo. Un pro­ble­ma, peral­tro, mol­to attua­le per un pae­se come il nostro, bagna­to per oltre 8mila chi­lo­me­tri dal Mar Medi­ter­ra­neo, su cui sostan­zial­men­te si fon­da la pesca, l’economia blu e il turi­smo dell’Italia. Sen­za con­ta­re tut­ta la bio­di­ver­si­tà, mes­sa a rischio a cau­sa del cam­bia­men­to cli­ma­ti­co. Alla luce di que­sto gra­ve con­te­sto, dun­que, Con­feu­ro sol­le­ci­ta Gover­no nazio­na­le, Par­la­men­to e ammi­ni­stra­zio­ni loca­li a non vol­tar­si dall’altra par­te, a non “nor­ma­liz­za­re” la que­stio­ne Mar Medi­ter­ra­neo, ma a pro­muo­ve­re tut­ti gli inter­ven­ti neces­sa­ri alla defi­ni­ti­va tute­la di que­sto immen­so patri­mo­nio natu­ra­le, fon­da­men­ta­le per la vivi­bi­li­tà del­la nostra comu­ni­tà”.
 Così, in una nota stam­pa, Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli Agri­col­to­ri Euro­pei e del Mon­do.

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