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Con “Trame d’Arte e di Vita” si chiude il Ciclo di Mostre Laboratorio a Grottaferrata
16/06/2024Questo articolo è stato letto 1449 volte!
Centro Socio Culturale, Pro-Loco e Comune danno vita ad un evento unico.
Protagonista: Il Filo!
Non avevamo dubbi che le donne, quando ci si mettono, riescono a realizzare cose inimmaginabili. Ma averlo toccato con mano ce ne dà la conferma.
Di cosa stiamo parlando? Semplice. Dell’evento conclusivo di un Ciclo di Mostre-Laboratorio che si è tenuto sabato 15 giugno 2024 presso la Biblioteca civica e il Villino delle Civette a Grottaferrata. Una kermesse durata circa due ore in cui c’è stato spazio per tante forme artistiche: la musica, la recitazione, l’interpretazione, la ricostruzione storica, l’approfondimento culturale e, soprattutto, la condivisione.
Possiamo dire che questo aspetto, quello della condivisione e della unità di intenti tra le persone coinvolte nell’organizzazione di questo e di tutti gli altri eventi che si sono svolti nel corso dell’anno, è stato quello che è emerso prepotentemente e che ha lasciato sicuramente una scia luminosa dietro di sé. Un esempio per Grottaferrata ma, oserei dire, anche per tutte le realtà associative che operano nei tanti Comuni dei Castelli Romani.
“Sono nati legami importanti – ha affermato Nicoletta Vinciguerra Presidente del CSC – che incoraggiano nel progettare ancora iniziative future. Il successo di questa avventura è tangibile nel segno dell’apprezzamento di chi si è avvicinato alle esperienze artistiche incluse nel programma di attività e inclusive per loro stessa natura, manifestando la volontà a partecipare ancora, senza riserve”.
Nello specifico “Trame d’Arte e di Vita”, questo il titolo della sesta Mostra-Laboratorio realizzata dal Centro Socio Culturale insieme alla Pro-Loco con il patrocinio del Comune di Grottaferrata collega un filo mai interrotto tra l’artigianato/arte del cucire, ricamare, tessere e lavorare a maglia professato dall’antichità a quella che oggi viene chiamata Arte Tessile. Al progetto hanno aderito sia realtà associative locali che organizzano momenti di incontro tra persone interessate alla creatività attraverso la tessitura, lavoro a maglia, ricamo, sia chi di questa creatività ne ha fatto un lavoro o una professione artistica.
In esposizione opere individuali e collettive dalle quali traspare un messaggio comune: una coesione con la natura e la protezione dell’ambiente supportati dal principio di difesa della Pace e dell’armonia nel mondo.
Non è mancato anche questa volta l’incoraggiamento e il sostegno dell’amministrazione comunale attraverso la presenza della Consigliera delegata alla Cultura Veronica Pavani, che ha elogiato tutte le associazioni che hanno lavorato bene insieme rafforzando il concetto di comunità.
Una di queste realtà molto vive e presenti sul territorio è la Pro-Loco rappresentata dalla Presidente Elisabetta Baratti “Lavoriamo molto sui Laboratori – ha detto la Baratti – dove possiamo riscontrare sia creatività e autonomia, ma anche connessione e comunità”. E lo si è visto nell’espressione finale di un progetto che ha riguardato l’Arte della Lana: la realizzazione di una coperta da esporre il 25 novembre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, come incoraggiamento a credere che dalle nostre mani può nascere qualcosa di bello e di utile.
“In questo sesto incontro – ha detto Rossana Centioni nel corso del suo apprezzatissimo intervento — riprendiamo in mano il filo che ci ha uniti fino ad ora per tessere una storia collettiva che ha origini lontanissime e che ancora oggi rappresenta il linguaggio del corpo e della psiche, il linguaggio della natura stessa, della trama e dell’ordito che strutturano le forme viventi e delle connessioni che esistono tra ogni forma. L’accento è posto molto sulla valenza della conservazione della tradizione con uno sguardo aperto anche a forme di innovazione e di esplorazione creativa. Oggi quindi celebriamo la creatività di tutte quelle persone che da sempre intessono nuovi linguaggi e l’arte tessile, forse più di altre poiché unisce due fili dando vita a ciò che prima non c’era, ci permette di avere nuove visioni, sperimentare nuovi modi di comunicare confermando la bellezza della condivisione in gruppo”
Il filo dunque è il protagonista. E qui le interessantissime incursioni nella mitologia: “le dee filatrici compaiono in moltissime tradizioni antiche” citando il Giappone, i Nativi americani, la Grecia. Ma Fusi e conocchie sono anche i protagonisti di numerose fiabe tradizionali: Le tre filatrici o la Bella addormentata nel bosco”. Fino ad arrivare ai giorni nostri con l’arte contemporanea: i sacchi di Burri o i giganteschi teli di Christo, accennando anche alla FiberArt, la corrente che usa tutto ciò che è flessibile: filati, corde, carte tessuti, fibre, feltro, fili di metallo, reti di plastica, tessiture con erbe, ramoscelli… tutto è FiberArt!
Ma l’Arte Tessile è utilizzata da molti artisti come veicolo di messaggi sociali e di sensibilizzazione sui temi di difesa della Terra, dei diritti umani e anche come grido di una sofferenza interiore. E qui Rossana Centioni ha illustrato le figure di alcuni artisti molto conosciuti nel panorama nazionale e internazionale quali: il brasiliano Ernesto Neto, la cilena Cecilia Vicuna, l’italiana sarda Maria Lai, la portoghese Joana Vasconcelos e la londinese Tracey Emin.
Come non far cenno alla prima figura di donna che ci viene in mente parlando di tessitura? A Penelope è stato dedicato l’intervento di Marina Gentilini. “Una liturgia di gesti si dipana a raccontare avventure di solitudine e di attesa. Il percorso di mani sul telaio dà forma al silenzio, piega il disegno dei pensieri alla volontà di rappresentazione del cosmo, nell’inesausta speranza di controllo e dominio di una sorte bizzarra e spesso beffarda. Penelope diventa memoria, della prima Musa eredita l’arte del tessere, che è il più grande dono fatto dagli dei agli uomini. Tessere significa scrivere, di più, è sostanza e materia di emozioni, sentimenti, idee, progetti. Non c’è soluzione di continuità tra il tessere e il vivere. Penelope traduce lo smarrimento dell’abbandono e della lontananza nella sua regia domestica di governo di passioni e di emancipazione, resistendo all’assedio di chi attenta alla sua libertà e offende la sua fede coniugale. Penelope tesse, penetrando nel dedalo delle sue segrete ambizioni e pene. Rigenera speranze e muove i suoi fili senza le interferenze dello spessore sonoro dei rumori di fuori. Penelope, generosamente madre e moglie confidente nella libertà dell’animo, capisce che c’è nella costanza del tessere un modo per affermare con eleganza la sua civile insubordinazione alla barbarie del caos: la bellezza dell’arte, la coscienza che la verità si può raggiungere con un atto di intuizione estetica”.
Ospite d’onore Anna Morroni, proveniente da una famiglia di artisti, che ha collaborato con la Casa di Moda Lancetti realizzando dei meravigliosi top esposti, ha studiato Belle Arti a Perugia e poi si è dedicata all’insegnamento, ma ha avuto sempre un bel rapporto con il Filo che l’ha avviata alla tessitura con ottimi risultati. Nelle sue opere la forza prepotente della sua arte caratterizzata da colori sempre molto accesi.
Nel corso della serata abbiamo assistito alle letture animate a cura di Candida Celidonio, Gabriella Guidarelli, Maria Cristina Marchi e Cinzia Silvagni con interventi musicali di grande valore da parte di Benedetta Tomboletti e Marina Favaro.
Ad accogliere i visitatori della Mostra le giovani allieve della Scuola Studio Dance Theatre di Roma che hanno realizzato una splendida coreografia nel giardino del Villino delle Civette che nella giornata di domenica 16 giugno 2024 sarà aperto fino alle 20,00 per i Laboratori con adulti e bambini per trasmettere la conoscenza dell’uso dei materiali proposti e consentire la realizzazione di opere individuali e collettive. Sempre con l’accompagnamento di letture animate, musica e danza ispirate al tema dell’evento.
In mostra:
• Opere individuali realizzate a maglia uncinetto e ferri dal Gruppo Sferruzziamo: Sabrina Bellucci, Claudia Gentilini, Pasqualina Magnante, Nadia Palleschi, Francesca Posatore, Roberta Priori, Maria Laura Raparelli, Rita Tarquili, Daniela Vinciguerra
• Opere tessili collettive a cura della Pro-Loco di Grottaferrata: Elisabetta Baratti, Nora Benelli, Alba Disi, Amalia Paolucci, Antonella Scordo
• Opere di tessitura: Anna Morroni, Federica Di Poce, Simona Desideri
• Opere di cucito, ricamo e assemblaggi: Anna Morroni, Loredana Amore, Rossana Centioni e Atelier Flos, Nada Franceschini, Ilia Narducci, Carla Paradisi, Maria Antonietta Provenza, Graziella Pulici, Marcella Vendetti
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Anna Maria Gavotti nasce a Grottaferrata (RM) il 20 luglio 1956 e all’età di 13 anni si trasferisce con la famiglia a Marino dove tuttora risiede. Si diploma nel 1974/75 al Liceo Classico “Ugo Foscolo” di Albano Laziale e nel 1983 comincia a lavorare presso il Comune di Marino fino all’agosto 2023, data del suo pensionamento, con una parentesi importante al Parco Regionale dei Castelli Romani dal 1989 al 1998. Dal 1993 è iscritta all’Ordine dei Giornalisti di Roma e del Lazio, che le ha permesso di svolgere l’attività di Addetto Stampa all’interno dell’Ente negli ultimi venticinque anni. Appassionata anche di Cerimoniale vanta numerosi Corsi di formazione con i massimi esperti italiani nel settore. Attualmente è iscritta al 3° anno del Corso di laurea in Comunicazione e Multimedia presso l’Università telematica Mercatorum (perché aveva un sogno nel cassetto da realizzare), svolge attività di ufficio stampa per associazioni socio-culturali e collabora con la testata giornalistica Castelli Notizie.