Con “Trame d’Arte e di Vita” si chiude il Ciclo di Mostre Laboratorio a Grottaferrata

Con “Trame d’Arte e di Vita” si chiude il Ciclo di Mostre Laboratorio a Grottaferrata

16/06/2024 0 Di Anna Maria Gavotti

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Cen­tro Socio Cul­tu­ra­le, Pro-Loco e Comu­ne dan­no vita ad un even­to uni­co.
Pro­ta­go­ni­sta: Il Filo!

Non ave­va­mo dub­bi che le don­ne, quan­do ci si met­to­no, rie­sco­no a rea­liz­za­re cose inim­ma­gi­na­bi­li. Ma aver­lo toc­ca­to con mano ce ne dà la con­fer­ma.
Di cosa stia­mo par­lan­do? Sem­pli­ce. Dell’evento con­clu­si­vo di un Ciclo di Mostre-Labo­ra­to­rio che si è tenu­to saba­to 15 giu­gno 2024 pres­so la Biblio­te­ca civi­ca e il Vil­li­no del­le Civet­te a Grot­ta­fer­ra­ta. Una ker­mes­se dura­ta cir­ca due ore in cui c’è sta­to spa­zio per tan­te for­me arti­sti­che: la musi­ca, la reci­ta­zio­ne, l’interpretazione, la rico­stru­zio­ne sto­ri­ca, l’approfondimento cul­tu­ra­le e, soprat­tut­to, la con­di­vi­sio­ne.
Pos­sia­mo dire che que­sto aspet­to, quel­lo del­la con­di­vi­sio­ne e del­la uni­tà di inten­ti tra le per­so­ne coin­vol­te nell’organizzazione di que­sto e di tut­ti gli altri even­ti che si sono svol­ti nel cor­so dell’anno, è sta­to quel­lo che è emer­so pre­po­ten­te­men­te e che ha lascia­to sicu­ra­men­te una scia lumi­no­sa die­tro di sé. Un esem­pio per Grot­ta­fer­ra­ta ma, ose­rei dire, anche per tut­te le real­tà asso­cia­ti­ve che ope­ra­no nei tan­ti Comu­ni dei Castel­li Roma­ni.
“Sono nati lega­mi impor­tan­ti – ha affer­ma­to Nico­let­ta Vin­ci­guer­ra Pre­si­den­te del CSC – che inco­rag­gia­no nel pro­get­ta­re anco­ra ini­zia­ti­ve futu­re. Il suc­ces­so di que­sta avven­tu­ra è tan­gi­bi­le nel segno dell’apprezzamento di chi si è avvi­ci­na­to alle espe­rien­ze arti­sti­che inclu­se nel pro­gram­ma di atti­vi­tà e inclu­si­ve per loro stes­sa natu­ra, mani­fe­stan­do la volon­tà a par­te­ci­pa­re anco­ra, sen­za riser­ve”.
Nel­lo spe­ci­fi­co “Tra­me d’Arte e di Vita”, que­sto il tito­lo del­la sesta Mostra-Labo­ra­to­rio rea­liz­za­ta dal Cen­tro Socio Cul­tu­ra­le insie­me alla Pro-Loco con il patro­ci­nio del Comu­ne di Grot­ta­fer­ra­ta col­le­ga un filo mai inter­rot­to tra l’artigianato/arte del cuci­re, rica­ma­re, tes­se­re e lavo­ra­re a maglia pro­fes­sa­to dall’antichità a quel­la che oggi vie­ne chia­ma­ta Arte Tes­si­le. Al pro­get­to han­no ade­ri­to sia real­tà asso­cia­ti­ve loca­li che orga­niz­za­no momen­ti di incon­tro tra per­so­ne inte­res­sa­te alla crea­ti­vi­tà attra­ver­so la tes­si­tu­ra, lavo­ro a maglia, rica­mo, sia chi di que­sta crea­ti­vi­tà ne ha fat­to un lavo­ro o una pro­fes­sio­ne arti­sti­ca.
In espo­si­zio­ne ope­re indi­vi­dua­li e col­let­ti­ve dal­le qua­li tra­spa­re un mes­sag­gio comu­ne: una coe­sio­ne con la natu­ra e la pro­te­zio­ne dell’ambiente sup­por­ta­ti dal prin­ci­pio di dife­sa del­la Pace e dell’armonia nel mon­do.
Non è man­ca­to anche que­sta vol­ta l’incoraggiamento e il soste­gno dell’amministrazione comu­na­le attra­ver­so la pre­sen­za del­la Con­si­glie­ra dele­ga­ta alla Cul­tu­ra Vero­ni­ca Pava­ni, che ha elo­gia­to tut­te le asso­cia­zio­ni che han­no lavo­ra­to bene insie­me raf­for­zan­do il con­cet­to di comu­ni­tà.
Una di que­ste real­tà mol­to vive e pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio è la Pro-Loco rap­pre­sen­ta­ta dal­la Pre­si­den­te Eli­sa­bet­ta Barat­ti “Lavo­ria­mo mol­to sui Labo­ra­to­ri – ha det­to la Barat­ti – dove pos­sia­mo riscon­tra­re sia crea­ti­vi­tà e auto­no­mia, ma anche con­nes­sio­ne e comu­ni­tà”. E lo si è visto nell’espressione fina­le di un pro­get­to che ha riguar­da­to l’Arte del­la Lana: la rea­liz­za­zio­ne di una coper­ta da espor­re il 25 novem­bre in occa­sio­ne del­la Gior­na­ta inter­na­zio­na­le con­tro la vio­len­za sul­le don­ne, come inco­rag­gia­men­to a cre­de­re che dal­le nostre mani può nasce­re qual­co­sa di bel­lo e di uti­le.
“In que­sto sesto incon­tro – ha det­to Ros­sa­na Cen­tio­ni nel cor­so del suo apprez­za­tis­si­mo inter­ven­to — ripren­dia­mo in mano il filo che ci ha uni­ti fino ad ora per tes­se­re una sto­ria col­let­ti­va che ha ori­gi­ni lon­ta­nis­si­me e che anco­ra oggi rap­pre­sen­ta il lin­guag­gio del cor­po e del­la psi­che, il lin­guag­gio del­la natu­ra stes­sa, del­la tra­ma e dell’ordito che strut­tu­ra­no le for­me viven­ti e del­le con­nes­sio­ni che esi­sto­no tra ogni for­ma. L’accento è posto mol­to sul­la valen­za del­la con­ser­va­zio­ne del­la tra­di­zio­ne con uno sguar­do aper­to anche a for­me di inno­va­zio­ne e di esplo­ra­zio­ne crea­ti­va. Oggi quin­di cele­bria­mo la crea­ti­vi­tà di tut­te quel­le per­so­ne che da sem­pre intes­so­no nuo­vi lin­guag­gi e l’arte tes­si­le, for­se più di altre poi­ché uni­sce due fili dan­do vita a ciò che pri­ma non c’era, ci per­met­te di ave­re nuo­ve visio­ni, spe­ri­men­ta­re nuo­vi modi di comu­ni­ca­re con­fer­man­do la bel­lez­za del­la con­di­vi­sio­ne in grup­po”
Il filo dun­que è il pro­ta­go­ni­sta. E qui le inte­res­san­tis­si­me incur­sio­ni nel­la mito­lo­gia: “le dee fila­tri­ci com­pa­io­no in mol­tis­si­me tra­di­zio­ni anti­che” citan­do il Giap­po­ne, i Nati­vi ame­ri­ca­ni, la Gre­cia. Ma Fusi e conoc­chie sono anche i pro­ta­go­ni­sti di nume­ro­se fia­be tra­di­zio­na­li: Le tre fila­tri­ci o la Bel­la addor­men­ta­ta nel bosco”. Fino ad arri­va­re ai gior­ni nostri con l’arte con­tem­po­ra­nea: i sac­chi di Bur­ri o i gigan­te­schi teli di Chri­sto, accen­nan­do anche alla Fibe­rArt, la cor­ren­te che usa tut­to ciò che è fles­si­bi­le: fila­ti, cor­de, car­te tes­su­ti, fibre, fel­tro, fili di metal­lo, reti di pla­sti­ca, tes­si­tu­re con erbe, ramo­scel­li… tut­to è Fibe­rArt!
Ma l’Arte Tes­si­le è uti­liz­za­ta da mol­ti arti­sti come vei­co­lo di mes­sag­gi socia­li e di sen­si­bi­liz­za­zio­ne sui temi di dife­sa del­la Ter­ra, dei dirit­ti uma­ni e anche come gri­do di una sof­fe­ren­za inte­rio­re. E qui Ros­sa­na Cen­tio­ni ha illu­stra­to le figu­re di alcu­ni arti­sti mol­to cono­sciu­ti nel pano­ra­ma nazio­na­le e inter­na­zio­na­le qua­li: il bra­si­lia­no Erne­sto Neto, la cile­na Ceci­lia Vicu­na, l’italiana sar­da Maria Lai, la por­to­ghe­se Joa­na Vascon­ce­los e la lon­di­ne­se Tra­cey Emin.
Come non far cen­no alla pri­ma figu­ra di don­na che ci vie­ne in men­te par­lan­do di tes­si­tu­ra? A Pene­lo­pe è sta­to dedi­ca­to l’intervento di Mari­na Gen­ti­li­ni. “Una litur­gia di gesti si dipa­na a rac­con­ta­re avven­tu­re di soli­tu­di­ne e di atte­sa. Il per­cor­so di mani sul tela­io dà for­ma al silen­zio, pie­ga il dise­gno dei pen­sie­ri alla volon­tà di rap­pre­sen­ta­zio­ne del cosmo, nell’inesausta spe­ran­za di con­trol­lo e domi­nio di una sor­te biz­zar­ra e spes­so bef­far­da. Pene­lo­pe diven­ta memo­ria, del­la pri­ma Musa ere­di­ta l’arte del tes­se­re, che è il più gran­de dono fat­to dagli dei agli uomi­ni. Tes­se­re signi­fi­ca scri­ve­re, di più, è sostan­za e mate­ria di emo­zio­ni, sen­ti­men­ti, idee, pro­get­ti. Non c’è solu­zio­ne di con­ti­nui­tà tra il tes­se­re e il vive­re. Pene­lo­pe tra­du­ce lo smar­ri­men­to dell’abbandono e del­la lon­ta­nan­za nel­la sua regia dome­sti­ca di gover­no di pas­sio­ni e di eman­ci­pa­zio­ne, resi­sten­do all’assedio di chi atten­ta alla sua liber­tà e offen­de la sua fede coniu­ga­le. Pene­lo­pe tes­se, pene­tran­do nel deda­lo del­le sue segre­te ambi­zio­ni e pene. Rige­ne­ra spe­ran­ze e muo­ve i suoi fili sen­za le inter­fe­ren­ze del­lo spes­so­re sono­ro dei rumo­ri di fuo­ri. Pene­lo­pe, gene­ro­sa­men­te madre e moglie con­fi­den­te nel­la liber­tà dell’animo, capi­sce che c’è nel­la costan­za del tes­se­re un modo per affer­ma­re con ele­gan­za la sua civi­le insu­bor­di­na­zio­ne alla bar­ba­rie del caos: la bel­lez­za dell’arte, la coscien­za che la veri­tà si può rag­giun­ge­re con un atto di intui­zio­ne este­ti­ca”.
Ospi­te d’onore Anna Mor­ro­ni, pro­ve­nien­te da una fami­glia di arti­sti, che ha col­la­bo­ra­to con la Casa di Moda Lan­cet­ti rea­liz­zan­do dei mera­vi­glio­si top espo­sti, ha stu­dia­to Bel­le Arti a Peru­gia e poi si è dedi­ca­ta all’insegnamento, ma ha avu­to sem­pre un bel rap­por­to con il Filo che l’ha avvia­ta alla tes­si­tu­ra con otti­mi risul­ta­ti. Nel­le sue ope­re la for­za pre­po­ten­te del­la sua arte carat­te­riz­za­ta da colo­ri sem­pre mol­to acce­si.
Nel cor­so del­la sera­ta abbia­mo assi­sti­to alle let­tu­re ani­ma­te a cura di Can­di­da Celi­do­nio, Gabriel­la Gui­da­rel­li, Maria Cri­sti­na Mar­chi e Cin­zia Sil­va­gni con inter­ven­ti musi­ca­li di gran­de valo­re da par­te di Bene­det­ta Tom­bo­let­ti e Mari­na Fava­ro.
Ad acco­glie­re i visi­ta­to­ri del­la Mostra le gio­va­ni allie­ve del­la Scuo­la Stu­dio Dan­ce Thea­tre di Roma che han­no rea­liz­za­to una splen­di­da coreo­gra­fia nel giar­di­no del Vil­li­no del­le Civet­te che nel­la gior­na­ta di dome­ni­ca 16 giu­gno 2024 sarà aper­to fino alle 20,00 per i Labo­ra­to­ri con adul­ti e bam­bi­ni per tra­smet­te­re la cono­scen­za dell’uso dei mate­ria­li pro­po­sti e con­sen­ti­re la rea­liz­za­zio­ne di ope­re indi­vi­dua­li e col­let­ti­ve. Sem­pre con l’accompagnamento di let­tu­re ani­ma­te, musi­ca e dan­za ispi­ra­te al tema dell’evento.
In mostra:
• Ope­re indi­vi­dua­li rea­liz­za­te a maglia unci­net­to e fer­ri dal Grup­po Sfer­ruz­zia­mo: Sabri­na Bel­luc­ci, Clau­dia Gen­ti­li­ni, Pasqua­li­na Magnan­te, Nadia Pal­le­schi, Fran­ce­sca Posa­to­re, Rober­ta Prio­ri, Maria Lau­ra Rapa­rel­li, Rita Tar­qui­li, Danie­la Vin­ci­guer­ra
• Ope­re tes­si­li col­let­ti­ve a cura del­la Pro-Loco di Grot­ta­fer­ra­ta: Eli­sa­bet­ta Barat­ti, Nora Benel­li, Alba Disi, Ama­lia Pao­luc­ci, Anto­nel­la Scor­do
• Ope­re di tes­si­tu­ra: Anna Mor­ro­ni, Fede­ri­ca Di Poce, Simo­na Desi­de­ri
• Ope­re di cuci­to, rica­mo e assem­blag­gi: Anna Mor­ro­ni, Lore­da­na Amo­re, Ros­sa­na Cen­tio­ni e Ate­lier Flos, Nada Fran­ce­schi­ni, Ilia Nar­duc­ci, Car­la Para­di­si, Maria Anto­niet­ta Pro­ven­za, Gra­ziel­la Puli­ci, Mar­cel­la Ven­det­ti

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