Europa, Ambrogiani(Pd): “Alla Europa quanto costa la pace? Altro che spese per la guerra…”

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“Men­tre i due con­flit­ti bel­li­ci in Ucrai­na e Pale­sti­na con­ti­nua­no a mie­te­re vit­ti­me, dan­ni, feri­ti e ogni for­ma di cal­pe­sta­men­to di con­vi­ven­za civi­le, nell’Unione Euro­pea e nei suoi Sta­ti mem­bri si par­la di spe­se di guer­ra e di incre­men­to dei finan­zia­men­ti per la dife­sa. In mol­ti dun­que si pre­oc­cu­pa­no di quan­to costi la guer­ra sen­za accor­ger­si che il vero e uni­co inve­sti­men­to per il pre­sen­te e il futu­ro del­la comu­ni­tà, dei ter­ri­to­ri e del­le gio­va­ni gene­ra­zio­ni è e deve esse­re la pace, ossia il rag­giun­gi­men­to di un accor­do che pon­ga a ter­ra le armi e per­met­ta ai popo­li di tor­na­re a una vita sere­na e tran­quil­la. Il “Costo del­la Pace”, in Euro­pa come altro­ve, può cam­bia­re a secon­da del con­te­sto in cui vie­ne uti­liz­za­to. Può fare rife­ri­men­to ai costi eco­no­mi­ci e finan­zia­ri asso­cia­ti alla gestio­ne del­la pace e del­la sicu­rez­za nel con­ti­nen­te euro­peo, com­pre­si i bilan­ci per le for­ze arma­te, la diplo­ma­zia pre­ven­ti­va e altre ini­zia­ti­ve per man­te­ne­re la sta­bi­li­tà. E in que­sta dire­zio­ne, l’im­pe­gno per la pace in Euro­pa deve rima­ne­re una prio­ri­tà chia­ve per la stes­sa Unio­ne Euro­pea, mol­ti pae­si e orga­niz­za­zio­ni inter­na­zio­na­li. Altri­men­ti ci atten­de­ran­no tem­pi dav­ve­ro dif­fi­ci­li è com­pli­ca­ti”.
Così, in una nota, il segre­ta­rio del Pd Mari­no, Ser­gio Ambro­gia­ni.

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Marco Montini

Clas­se ’82, gior­na­li­sta pub­bli­ci­sta dal 2012, cro­ni­sta di stra­da dal 2007, scri­vo ormai da tem­po di sport, poli­ti­ca, socia­le e cul­tu­ra. Attual­men­te col­la­bo­ro con testa­te dei Castel­li Roma­ni e del­la Capi­ta­le, for­nen­do al con­tem­po pre­sta­zio­ni e con­su­len­ze di comu­ni­ca­zio­ne per nume­ro­se real­tà ter­ri­to­ria­li, pri­va­te e pub­bli­che. Lazia­le, tea­tran­te, ani­ma­le socia­le, ado­ro viag­gia­re, cono­sce­re e nutrir­mi del­la diver­si­tà, del nuo­vo, del­lo sco­no­sciu­to.