Così annuncia il tam-tam della comunicazione via web della Federazione romana del PCI “I nostri…
Castelli romani. Il PCI presente alle iniziative del 25 Aprile: Costituzione, Resistenza, Pace, Cessate il fuoco in Palestina
24/04/2024Questo articolo è stato letto 1212 volte!
I segretari e responsabili delle organizzazioni comuniste territoriali dei Castelli romani, ricordano ed indicano ai compagni e alle compagne e rendo noto a tutti i cittadini democratici e antifascisti che anche in questo 2024, saremo nelle piazze del 25 Aprile. Un anno buio per le tragedie mondiali inferte dal capitalismo e dalle forze guerrafondaie, e per l’oppressione sociale che toglie il respiro ai lavoratori e a tanti piccoli artigiani nel nostro Paese, inoltre con il restringimento degli spazi di democrazia per chi vuole opporsi all’andazzo sociale e alla gestione politica che agisce in ossequio del capitalismo Usa e Ue. Dai Castelli nelle varie realtà, i comunisti saranno presenti sia nei momenti unitari istituzionali sensibili alla fedeltà costituzionale e in ossequio ai valori della Resistenza e dell’antifascismo, anche in chiave di libertà dei popoli come è il caso della Palestina, dove chiediamo con forza, con molti altri, il cessate il fuoco. Aderiamo con le motivazioni che il PCI ufficialmente ha espresso in queste ore : “ Il prossimo 25 Aprile ricorre il 79°anniversario della liberazione dell’Italia dall’oppressione, dalla barbarie nazifascista, e come ogni anno, in tante parti del Paese, si terranno manifestazioni volte a tenere viva e ad alimentare la memoria di quella giornata, simbolo della lotta partigiana e della resistenza, dell’Italia libera. Tale ricorrenza, dopo l’affermazione della destra alla guida del Paese, si carica di un ulteriore particolare significato. La destra, infatti, ne disconosce largamente il senso e la portata, e si rifiuta di sottolineare il carattere antifascista che gli è proprio. Ciò dice tanto del distorto senso dello Stato e delle Istituzioni che tale destra esprime, della sua natura politica. È un dato di fatto che la destra italiana soffia sul fuoco, invoca la piazza, “liscia il pelo” a quanto di peggio muove nella società italiana. Siamo di fronte ad una destra che porta il nostro Paese ad abdicare ad una politica volta alla pace, ad assecondare la deriva bellicista in atto a seguito della rinsaldata alleanza euro atlantica a guida statunitense e dei diktat della Nato, con buona pace dell’articolo 11 della Carta Costituzionale. Una destra che si limita ad ipocrite parole di circostanza di fronte a catastrofi che scuotono le coscienze, come la rappresaglia genocida di Israele nei confronti della Palestina. Siamo di fronte ad una destra che attua politiche che evidenziano il rischio di una deriva autoritaria, che persegue un progetto di
riforma dell’assetto istituzionale che, tra autonomia differenziata e premierato, mette in discussione principi e valori della Carta Costituzionale e mina gli equilibri tra i diversi poteri dello Stato, la sua
stessa unità. Quanto persegue la destra italiana promuovendo un attacco sistematico alle ricorrenze che rinviano ai principi, ai valori, ai fondamenti stessi della Repubblica Italiana, capovolgendo e deformando la narrazione degli eventi storici da cui sono scaturiti, dice tanto, e quel tanto non può non preoccupare ogni sincero democratico. I comunisti, che tanto hanno dato per la loro affermazione, sono e saranno in campo per difenderli, a partire dalle manifestazioni che si preannunciano in occasione del 25 Aprile. La destra becera e volgare che oggi si ripropone come guida del Paese rappresenta il rischio concreto di un ritorno ad un passato condannato dalla storia e noi, il PCI, ci battiamo contro il vecchio ammantato di nuovo. Antifascismo e lotta di liberazione, oggi più che mai, sono per noi un patrimonio e valori non negoziabili.”. Quindi, compagni compagne e antifascisti, noi ci saremo ai Castelli e a Roma.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.