Marino/S. Maria delle Mole. Bibliopop: potente passione civile, sublime incontro d’arte poetica e musicale, coinvolgente solidarietà per il cessate il fuoco in Palestina

Marino/S. Maria delle Mole. Bibliopop: potente passione civile, sublime incontro d’arte poetica e musicale, coinvolgente solidarietà per il cessate il fuoco in Palestina

04/03/2024 0 Di Maurizio Aversa

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Mar­co Ono­frio


Poche paro­le han­no intro­dot­to la sera­ta di saba­to a Biblio­pop per la rap­pre­sen­ta­zio­ne di “Pol­ve­re”. Di e con Mar­co Ono­frio e Fra’ Sor­ren­ti­no, poe­ta e rap­per amal­ga­ma­ti in una uni­ca e avvin­cen­te enti­tà arti­sti­ca. Dopo l’avvio e un atti­mo pri­ma di note e paro­le, il buio in sala: sul­la pare­te di fon­do vie­ne pro­iet­ta­ta l’infinitesimale bri­cio­li­na che è la ter­ra rispet­to alle galas­sie, quel­le fino­ra note: figu­rar­si cosa sia­mo noi! L’attrice Lau­ra Colom­bo reci­ta una bre­ve rifles­sio­ne su que­sta real­tà cosmi­ca trop­po spes­so dimen­ti­ca­ta, a fron­te del­le guer­re e del­le pre­va­ri­ca­zio­ni che da mil­len­ni insan­gui­na­no il pia­ne­ta. Poi comin­cia la per­for­man­ce, e va in sce­na il mec­ca­ni­ci­smo pro­dut­ti­vo che svi­li­sce l’intelligenza, l’anima e la digni­tà dell’essere uma­no, di ogni uomo o don­na impli­ca­ti nel­lo svi­lup­pi­smo del­la socie­tà capi­ta­li­sti­ca, dai siste­mi occi­den­ta­li, come meri ese­cu­to­ri di una fun­zio­ne più o meno com­ples­sa. Que­sta la cri­ti­ca di fon­do da cui nasce la ribel­lio­ne del poe­ta civi­le, del poeta/filosofo pen­san­te che si rifiu­ta di rinun­cia­re al desi­de­rio di futu­ro. Al mirag­gio di eser­ci­ta­re libe­ra­men­te la pro­pria indo­le e, per­ché no? la mis­sio­ne che si sen­te di ave­re asse­gna­ta nel­la vita. In que­sta vita. Ma non è bat­ta­glia solo sua. Non è un elet­to che riven­di­ca que­sta scel­ta e que­sto ruo­lo. No, è scel­ta che riven­di­ca per tut­ti, per ognu­no. La pro­po­sta del con­ti­nuo duet­ta­re – Mar­co Ono­frio alle paro­le vibran­ti del­la sua “civi­le indi­gna­zio­ne” che ragio­na e che denun­cia, Fra’ Sor­ren­ti­no ai rit­mi incal­zan­ti dei suoi rap che por­ta­no alla luce il caos e il males­se­re dei nostri tem­pi – impli­ca regi­stri ed echi del mede­si­mo sen­ti­re inter­ge­ne­ra­zio­na­le (Ono­frio ha 53 anni, Fra’ Sor­ren­ti­no 22).

Fra Sor­ren­ti­no


Pro­po­sti in modo dua­le, ma effi­ca­ci entram­bi e rivol­ti in pri­ma per­so­na non alla gene­ri­ca uma­ni­tà, ma ad ognu­no dei pre­sen­ti. Ogni sin­go­lo gio­va­ne, ogni adul­to, ogni anzia­no, per­ché l’appello, la chia­ma­ta, sono chia­ri: nes­su­no può far­ce­la da solo. Qui, poi, ognu­no può imma­gi­na­re ogni risvol­to soli­da­ri­sti­co, ovve­ro di lot­ta orga­niz­za­ta, ma lo spun­to resta cer­to che è la “pre­sa di coscien­za”. E tut­ti i bra­ni musi­ca­li, sapien­te­men­te alter­na­ti alle invet­ti­ve, alle denun­ce, ai gri­di di dolo­re del­la poe­sia, han­no rice­vu­to, dal pub­bli­co che affol­la­va Biblio­pop, applau­si e par­te­ci­pa­zio­ne rit­ma­ta. E pathos, tan­to. Dav­ve­ro bra­vi i due inter­pre­ti e splen­di­da la loro sin­to­nia.

Da sx: Ser­gio San­ti­nel­li, You­sef Sal­man, Fra Sor­ren­ti­no, Zioud Farag, Mau­ri­zio Aver­sa, Mar­co Ono­frio, Lau­ra Colom­bo


Par­ti­co­la­re com­mo­zio­ne, al ter­mi­ne del­la sera­ta, di nuo­vo a luci acce­se: acce­se anche sul­la tra­ge­dia geno­ci­da che col­pi­sce il popo­lo pale­sti­ne­se. Infat­ti due ospi­ti pre­an­nun­cia­ti, il rap­pre­sen­tan­te di Al Fatah, com­po­nen­te del Con­si­glio Nazio­na­le Pale­sti­ne­se, Farag Zioud, insie­me con You­sef Sal­man, pre­si­den­te del­la comu­ni­tà dei Pale­sti­ne­si a Roma e nel Lazio, sono inter­ve­nu­ti ren­den­do omag­gio alla sera­ta cul­tu­ra­le, di impe­gno civi­le e socia­le, e rin­gra­zian­do il popo­lo ita­lia­no che, in mil­le occa­sio­ni come quel­la di Biblio­pop, mostra sem­pre soste­gno e soli­da­rie­tà al popo­lo e alla cau­sa pale­sti­ne­se.

You­sef Sal­man, Farag Zioud


Ed oggi più che mai, ricor­da­no gli ospi­ti, a mag­gior ragio­ne que­ste dimo­stra­zio­ni espli­ci­te dan­no corag­gio a chi è stre­ma­to, sof­fre e mal­gra­do tut­to resi­ste, con­ti­nuan­do a riven­di­ca­re il sacro­san­to dirit­to alla vita, alla digni­tà, all’identità. Era que­sto, peral­tro, il filo ros­so che ha uni­to la sera­ta, dall’inizio a que­sta con­clu­sio­ne: non a caso Ono­frio e Fra’ Sor­ren­ti­no han­no aper­to con un rap scrit­to per l’occasione da Ono­frio, dall’omonimo tito­lo “Pol­ve­re”, in cui era rac­chiu­so un soste­gno alla Pale­sti­na, e tut­to lo spet­ta­co­lo è sta­to arti­co­la­to con il drap­po pale­sti­ne­se avvol­to attor­no al leg­gio al cen­tro del­la sce­na! C’è sicu­ra­men­te spa­zio e tem­po per orga­niz­za­re mol­te repli­che, maga­ri in esta­te e all’aperto, di que­sta pro­po­sta cul­tu­ra­le e di spet­ta­co­lo che è den­sa, che è viva, che non lascia nes­su­no indif­fe­ren­te: né ai temi e né ai dram­mi che sot­to­stan­no a tut­to il lavo­ro intes­su­to dai due arti­sti mari­ne­si.

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