Marino. Sagra dell’Uva e non solo: lettera aperta di Maurizio Aversa

Marino. Sagra dell’Uva e non solo: lettera aperta di Maurizio Aversa

23/01/2024 0 Di Maurizio Aversa

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 2872 vol­te!

Il 21 otto­bre, quin­di ben oltre la pri­ma dome­ni­ca d’ot­to­bre, quel­la che diven­te­rà un “roto­cal­co popo­la­re, La Dome­ni­ca del Cor­rie­re”, era in distri­bu­zio­ne perio­di­ca solo come alle­ga­to allo sto­ri­co quo­ti­dia­no nazio­na­le, appun­to il Cor­rie­re del­la sera. Ebbe­ne quel nume­ro 43, ripor­ta­va in pri­ma pagi­na inte­ra una foto noti­zia sul­la Sagra del­l’U­va di Mari­no. Oggi, nel cen­te­na­rio del­l’i­dea ciprel­lia­na, non si sta aven­do anco­ra un buon approc­cio al valo­re, quin­di non solo al tim­bra­re il nume­ro cen­to, alla pos­si­bi­li­tà che tale stru­men­to pos­sa inci­de­re di qui in avan­ti per la cit­tà, per i suoi cit­ta­di­ni. Tan­to per sem­pli­fi­ca­re: si con la cul­tu­ra, con la sto­ria, e, a cadu­to, con gli ammen­ni­co­li eco­no­mi­ci, si cam­pa!

Met­tia­mo in fila qual­che noti­zia: come ripor­ta­to dal web, tra i “navi­gan­ti” stra­nie­ri che cer­ca­no di assu­me­re noti­zie – si pre­su­me turi­sti­che o ai fini del­le eccel­len­ze loca­li – sull’area dei nostri ama­ti Castel­li Roma­ni, la loca­li­tà più ricer­ca­ta è Castel­gan­dol­fo. A segui­re, Fra­sca­ti, Mari­no e Nemi. Pen­sia­mo al lavo­ro che svol­go­no, isti­tu­zio­nal­men­te e/o secon­do for­me di volon­ta­ria­to orga­niz­za­to che coin­vol­ge il Ter­zo set­to­re e gli enti loca­li con annes­si ope­ra­to­ri eco­no­mi­ci, il Siste­ma Castel­li Roma­ni (il cui cuo­re pul­san­te è sta­to da sem­pre il siste­ma del­le biblio­te­che, e quin­di la cul­tu­ra), o gli orga­ni­smi sovra­na­zio­na­li, nazio­na­li e loca­li del­la Via Fran­ci­ge­na (ope­ra inces­san­te­men­te da noi il Grup­po dei Dodi­ci per la Fran­ci­ge­na del sud), non­ché la tra­ma di ini­zia­ti­ve che ruo­ta­no attor­no alla pre­sti­gio­sa Asso­cia­zio­ne del­le Cit­tà del Vino: sono tut­ti que­sti, non sem­pre in pri­ma pagi­na o in vetri­na, gli inter­lo­cu­to­ri che moti­va­no cer­te scel­te di ricer­ca, quel­le che spin­go­no a curio­si­tà gli stra­nie­ri e non solo, sul web e non solo. Ovvia­men­te con­cor­ro­no a tut­to ciò, non ne sono gli uni­ci pro­ta­go­ni­sti: ma ad essi va comun­que tut­to il nostro plau­so.

Via Fran­ci­ge­na nel Sud


La nostra socie­tà, come quel­la euro­pea al pari dell’occidente capi­ta­li­sta, è bloc­ca­ta. Il mer­ca­to è un model­lo fal­li­to che pro­cu­ra solo guai, se non tra­ge­die. Lo toc­chia­mo con mano con le poli­ti­che bel­li­ci­ste vol­te a gui­da­re, se non domi­na­re il mon­do, per­ché dal­la nostra sto­ria e cul­tu­ra pen­sia­mo (il capi­ta­li­smo mala­to pen­sa) che ne deri­vi solo quel­la opzio­ne. Erra­to! L’evoluzione del­la sto­ria e l’immissione dell’idea comu­ni­sta – per talu­ni il com­ple­ta­men­to del mes­sag­gio “socia­li­sta” ante-lit­te­ram di Gesù Naza­re­no – con Marx e l’esplosione sul­la sce­na del­la clas­se ope­ra­ia orga­niz­za­ta e del­le rivo­lu­zio­ni, sia quel­le di libe­ra­zio­ne e sia quel­le socia­li, sono lì a dimo­stra­re che – al net­to di erro­ri e non ripe­ti­bi­li­tà copia/incolla nel­le varie real­tà – quel­la spin­ta e quel­le idee pos­so­no aiu­ta­re a com­pren­de­re che per orga­niz­za­re la socie­tà degli esse­ri uma­ni non c’è solo mer­ca­to, non ci sono solo rapi­ne da atti­va­re nei con­fron­ti dei debo­li (sin­go­li, clas­si, popo­li, Sta­ti), ma c’è un altro modo di poter con­vi­ve­re. Ad esem­pio, per dire cose con­cre­te, la pro­po­si­zio­ne del­la Via del­la Seta che pre­ve­de col­la­bo­ra­zio­ni e aiu­ti, e non mira a “domi­na­re”. Così come, nel­la pra­ti­ca inter­na­zio­na­le, al di là del­le dif­fe­ren­ze che ci sono, ma coe­si­sto­no, nel­la pro­po­sta dei vari Sta­ti (per esse­re chia­ri: quel­li che cumu­la­no il 75% del­la popo­la­zio­ne mon­dia­le) che NON voglio­no un mon­do uni­po­la­re (a gui­da USA e NATO e chi a loro si pie­ga per timo­ri o con­ve­nien­ze), ma pro­pon­go­no un mon­do “mul­ti­po­la­re” con varie sfe­re di influen­za: eco­no­mi­ca, cul­tu­ra­le, poli­ti­ca. All’interno degli stru­men­ti dati nel 2024, cioè la rivo­lu­zio­ne tec­no­lo­gi­ca che può aiu­ta­re a sce­glie­re cosa pro­dur­re (per uti­li­tà, per sfa­ma­re, per difen­de­re l’ambiente, ecc.) e come pro­dur­lo, anche sen­za neces­sa­ria­men­te sfrut­ta­re lavo­ra­to­ri, addet­ti, ecc., ci si può indi­riz­za­re nel­la scel­ta di lavo­ra­re meno per lavo­ra­re tut­ti, e ren­de­re baste­vo­le la pro­du­zio­ne dei beni per vive­re. La con­clu­sio­ne di ciò è che in tal modo resta dispo­ni­bi­le il tem­po di vita che ogni sin­go­lo può sce­glie­re: per la cul­tu­ra, per lo sport, per l’arte da col­ti­va­re o gode­re, per il pia­ce­re del­la cura del­la per­so­na (sia se stes­si, sia altra per­so­na cara). Bene, e quin­di?

Due diri­gen­ti del PCI, Mau­ri­zio Aver­sa e Bru­no Ste­ri ad un incon­tro pro­mos­so dal PCI e dal­l’am­ba­scia­ta del­la Cina a Roma


Quin­di in tale visio­ne che è pos­si­bi­le per­se­gui­men­to (io la chia­mo socie­tà socia­li­sta, altri socie­tà uma­ni­ta­ria, altri in altro modo… ma que­sto non è un pro­ble­ma) di una socie­tà diver­sa da quel­la attua­le, chi svol­ge atti­va­men­te, con le varie moti­va­zio­ni che lo inne­sca­no, una qual­sia­si del­le azio­ni di cui dice­vo all’inizio – la cul­tu­ra, la ricer­ca, le pro­po­ste del­la cono­scen­za e del­le eccel­len­ze del nostro ter­ri­to­rio, così come di altri in altre par­ti del mon­do – secon­do me con­tri­bui­sce ampia­men­te a cam­bia­re lo sta­to del­le cose. Al pari – anche se io affer­mo, non per fare gra­dua­to­rie, che la pri­ma resta la spin­ta rivo­lu­zio­na­ria – di tut­te le lot­te per la pace, per la liber­tà dei popo­li, per l’uguaglianza, per la giu­sti­zia con­tro lo sfrut­ta­men­to ecc. In tal sen­so, anche difen­de­re il rispet­to di tra­di­zio­ni e stru­men­ti che sono sta­ti e sono uti­li – pure al di là del­la moti­va­zio­ne ori­gi­na­le da cui sono sca­tu­ri­te – per ripro­por­re la qua­li­tà, di sto­ria e di cul­tu­ra, e la cono­scen­za di comu­ni­tà e di pro­du­zio­ni, è una azio­ne da non rite­ne­re secon­da­ria. Per que­sto, con­ti­nuan­do con la fila del­le noti­zie: è quest’anno che ricor­re il cen­te­na­rio del­la Sagra dell’Uva. Un Comi­ta­to, abbia­mo let­to, ha atti­va­to una qual­che for­ma di atten­zio­ne al tema. Gli idea­to­ri di un Pre­mio Let­te­ra­rio Nazio­na­le (di cui è pre­si­den­te ono­ra­rio Vit­to­rio Nocen­zi) inti­to­la­to a Moby Dick, han­no da tem­po (in par­ti­co­la­re uno su tut­ti, lo scrit­to­re Mar­co Ono­frio) espres­so in ogni luo­go di cul­tu­ra o di poli­ti­ca, che la “Sagra dell’Uva” non dev’essere un “even­to” ma un “pro­gram­ma per­ma­nen­te” di dodi­ci mesi con tan­ti capi­to­li al pro­prio inter­no: con il clou, natu­ral­men­te, del­la pri­ma set­ti­ma­na di otto­bre e del­le fon­ta­ne che dan­no vino. Ecco, se ci scrol­lia­mo di dos­so un cer­to guar­da­re l’ombelico nostro, for­se pos­sia­mo com­pren­de­re dav­ve­ro come la qua­li­tà del­la pro­po­sta non di un pro­gram­ma, non di una ricor­ren­za, ma di una pos­si­bi­li­tà qua­li­ta­ti­va cul­tu­ra­le, tra­di­zio­na­le, socia­le e per­fi­no eco­no­mi­ca, può age­vol­men­te esse­re con­di­vi­sa da mol­tis­si­mi, se non da tut­ti. Rife­ri­to ai cit­ta­di­ni – in pri­mo luo­go ope­ra­to­ri poli­ti­ci, cul­tu­ra­li ed eco­no­mi­ci – loca­li, ma non solo. Det­to in altro modo: nel pas­sa­to, dove pro­ba­bil­men­te c’era mag­gio­re pos­si­bi­li­tà di inter­ven­to cul­tu­ra­le plu­ra­le e dispo­ni­bi­li­tà eco­no­mi­ca per il ruo­lo che svol­ge­va­no gli enti loca­li, c’è sem­pre sta­ta una “deli­zio­sa” con­cor­ren­za a para­go­na­re le edi­zio­ni del­la Sagra. Ma per supe­rar­si in meglio, non per sbef­feg­gia­re la pre­ce­den­te!

Mar­co Ono­frio idea­to­re del Pre­mio Let­te­ra­rio Nazio­na­le Moby Dick e Vit­to­rio Nocen­zi Pre­si­den­te ono­ra­rio del­lo stes­so


Per que­sto ben si com­pren­do­no, e sono per­fi­no con­di­vi­si­bi­li nel­la loro spin­ta moti­va­zio­na­le, le pre­se di posi­zio­ne di For­za Ita­lia e del PSI a Mari­no cir­ca le dure cri­ti­che per la deci­sio­ne di inca­ri­ca­re un diret­to­re arti­sti­co – alias mana­ger – per la Sagra dell’Uva.

Rapa­rel­li Rober­to con­si­glie­re comu­na­le di For­za Ita­lia a Mari­no


Fabio Mesti­ci segre­ta­rio del PSI a Mari­no


Ora si sot­to­li­nea in par­ti­co­la­re che vie­ne pro­po­sto un non mari­ne­se, ed è un pun­to opi­na­bi­le. In ogni caso è mol­to, mol­to, mol­to erra­to inter­pre­ta­re, al pari di quan­to, in qual­che modo, è sta­to già fat­to nel recen­te pas­sa­to, la proposizione/gestione del­la Sagra dell’Uva, ovve­ro il suo cen­te­na­rio, come fos­se un festi­val del­la can­zo­ne. Mari­no non è San­re­mo! Det­to altri­men­ti: le espe­rien­ze svol­te con le espo­si­zio­ni arti­gia­na­li, arti­sti­che, cul­tu­ra­li, con la pro­po­si­zio­ne dell’Ente Sagra di Giu­lio San­ta­rel­li; o le ripro­po­si­zio­ni del­le stes­se con la Sagra-scan­da­lo pro­po­sta con un mese di atti­vi­tà cul­tu­ra­li e undi­ci asso­cia­zio­ni cul­tu­ra­li gio­va­ni­li a gesti­re diret­ta­men­te pro­gram­mi e bor­sa con avan­zo di cas­sa desti­na­to tra­spa­ren­te­men­te alle asso­cia­zio­ni stes­se, con la pre­si­den­za ono­ra­ria del­la Sagra a Nan­ni Loy a tito­lo gra­tui­to e con la pre­sen­za atti­va del regi­sta a Mari­no; o, anco­ra, le espe­rien­ze del­la valo­riz­za­zio­ne del­le bot­te­ghe e del­le oste­rie per l’azione mes­sa in cam­po da Gisel­da Rosa­ti… sono sta­te tut­te con un tim­bro “rico­no­sci­bi­le”: dare alla cit­tà rispet­to del­le tra­di­zio­ni, rico­no­sci­men­to degli orga­ni­smi come asso­cia­zio­ni e Pro­Lo­co (quel­la pesan­te a tra­zio­ne San­dro Carac­ci), sboc­co a noto­rie­tà ai fini turi­sti­ci e di “rica­du­te eco­no­mi­che”.

Nan­ni Loy, che con gene­ro­si­tà e amo­re fu pre­si­den­te del Comi­ta­to del­la Sagra del­l’U­va negli anni ottan­ta


Mau­ri­zio Aver­sa e Gisel­da Rosa­ti, ambe­due si sono suc­ce­du­ti nel­la respon­sa­bi­li­tà del­l’as­ses­so­ra­to alla Cul­tu­ra a Mari­no


Cer­to ben visi­bi­li nel caso del Got­to d’Oro, ma non solo. Ora il sal­to, che anco­ra non c’è sta­to (ecco il per­ché di que­sto inter­ven­to), è il non fer­mar­si al pro­gram­ma del­la Sagra; non fer­mar­si all’anno del cen­te­na­rio; è, pro­prio come sug­ge­ri­sce Mar­co Ono­frio: svol­ge­re la Sagra dell’Uva in atti­vi­tà annua­le, per tut­ti gli anni a veni­re. Un mar­chio di con­te­nu­to, sul ter­ri­to­rio, non solo un “mor­di e fug­gi” di un gior­no, di una set­ti­ma­na, o di un perio­do un po’ più lun­go per il cen­te­na­rio. E come sug­ge­ri­sce un uomo di cul­tu­ra, oltre che sti­ma­to poli­ti­co loca­le, Fabio Mesti­ci: con ener­gie che sono se non neces­sa­ria­men­te mari­ne­si di set­te gene­ra­zio­ni, comun­que mari­ne­si di resi­den­za e/o fre­quen­ta­zio­ne assi­dua. Che avreb­be det­to o scrit­to Leo­ne Ciprel­li di tut­to ciò? Non lo so e non voglio for­za­re la mano, ma le scel­te di oggi sono nel­le nostre mani e mi per­met­to di dire al Sin­da­co e alla Giun­ta comu­na­le che nel­le loro mani, in cui si con­cen­tra l’aspetto deci­sio­na­le, ci sono sia l’opportunità del­la “gestio­ne” di que­sta sto­ri­ca occa­sio­ne, ma anche la sover­chia respon­sa­bi­li­tà di tene­re in dovu­to con­to le sen­si­bi­li­tà di tut­ta la plu­ra­li­tà del­la cul­tu­ra mari­ne­se, così come del maci­gno di respon­sa­bi­li­tà ulte­rio­re per quan­to vor­ran­no trac­cia­re per le gene­ra­zio­ni che ver­ran­no cir­ca que­sto magni­fi­co aspet­to socio-poli­ti­co-cul­tu­ra­le. Resta il que­si­to: ci sono sen­si­bi­li­tà, capa­ci­tà e volon­tà di scel­ta per tut­to ciò? Sarà pre­sto veri­fi­ca­bi­le.

Fon­ta­na Sala, casa del Popo­lo, ini­zia­ti­va del PCI di soli­da­rie­tà con esu­li clan­de­sti­ni argen­ti­ni anni set­tan­ta. Da sini­stra: Mario Mer­cu­ri, sin­da­co di Mari­no, Mau­ri­zio Aver­sa, il par­ti­gia­noAu­re­lio Del Gob­bo, Fran­co Cer­vi segre­ta­rio del PCI Castel­li roma­ni, Ezio Tra­mon­toz­zi, segre­ta­rio cit­ta­di­no PCI Mari­no


Mau­ri­zio Aver­sa è attual­men­te com­po­nen­te del Comi­ta­to Cen­tra­le (PCI nazio­na­le), mem­bro del­la Segre­te­ria regio­na­le (PCI Lazio), coor­di­na­to­re del PCI Castel­li roma­ni. È sta­to: Asses­so­re alla Cul­tu­ra e atti­vi­tà pro­dut­ti­ve del comu­ne di Mari­no (sin­da­ci Mario Mer­cu­ri e Leo­nar­do Mas­sa), Asses­so­re alla cul­tu­ra ed edu­ca­zio­ne ambien­ta­le del Par­co dei Castel­li roma­ni (pre­si­den­te Aldo Set­ti­mi), capo­grup­po PCI al comu­ne di Mari­no (sin­da­co Loren­zo Cioc­ci) e alla Usl Mari­no Ciam­pi­no, oltre che segre­ta­rio cit­ta­di­no PCI a Mari­no.

Related Images: