Latina. All’ICOT, dipendenti senza stipendio: PCI in difesa dei lavoratori

Latina. All’ICOT, dipendenti senza stipendio: PCI in difesa dei lavoratori

19/01/2024 0 Di Maurizio Aversa

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Sonia Peco­ril­li, segre­ta­ria pro­vin­cia­le del PCI Lati­na


“Non e’ basta­to il tavo­lo del­la con­ci­lia­zio­ne per rag­giun­ge­re l’o­biet­ti­vo, 700 lavo­ra­to­ri sono sen­za sti­pen­dio alme­no per il momen­to.”. Denun­cia Sonia Peco­ril­li, segre­ta­ria del­la Fede­ra­zio­ne PCI di Lati­na, rivol­ta con­tro i respon­sa­bi­li del­la sani­tà, regio­na­le e loca­le. “Il ritar­do nei paga­men­ti degli sti­pen­di, nel­lo spe­ci­fi­co si trat­ta del mese di dicem­bre, ai dipen­den­ti dell’Icot è con­se­guen­za dei ritar­da­ti paga­men­ti da par­te del­la Asl di Lati­na e del­le azien­de pri­va­te che lavo­ra­no in con­ven­zio­ne, con il grup­po Gio­mi, tut­to que­sto ha gene­ra­to la pena­liz­za­zio­ne dei lavo­ra­to­ri per l’en­ne­si­ma vol­ta. Fac­cia­mo pre­sen­te — pro­se­gue la diri­gen­te comu­ni­sta — che quel­lo alla retri­bu­zio­ne è un dirit­to fon­da­men­ta­le del lavo­ra­to­re, ed in tali ter­mi­ni si espri­me l’art. 36 del­la Costi­tu­zio­ne: Il lavo­ra­to­re ha dirit­to ad una retri­bu­zio­ne pro­por­zio­na­ta alla quan­ti­tà e qua­li­tà del suo lavo­ro e in ogni caso suf­fi­cien­te ad assi­cu­ra­re a sé e alla fami­glia un’esistenza libe­ra e digni­to­sa. È bene ricor­da­re inol­tre le nor­me con­cer­nen­ti l’obbligo di cor­ri­spon­de­re le retri­bu­zio­ni ai lavo­ra­to­ri a mez­zo di busta paga det­ta­te dal­la Leg­ge n. 4/1953. Si invi­ta­no peren­to­ria­men­te — addi­ta anco­ra Sonia Peco­ril­li — le par­ti al rispet­to del­le leg­gi ricor­dan­do che ad oggi 700 lavo­ra­to­ri han­no adem­piu­to al loro dove­re e pre­sta­to il pro­prio ser­vi­zio a garan­zia del­la salu­te pub­bli­ca­ta. Que­sti lavo­ra­to­ri han­no fami­glie da man­te­ne­re, mutui e bol­let­te da paga­re. Il rischio di liqui­di­tà, quin­di la dif­fi­col­tà ad acce­de­re a risor­se neces­sa­rie in tem­pi uti­li e a costi soste­ni­bi­li non deve pesa­re sul­le teste dei lavo­ra­to­ri. Anco­ra meglio chie­dia­mo di rimet­te­re la sca­la mobi­le ai sala­ri, cer­to, la sca­la mobi­le l’unico stru­men­to sicu­ro per non ritro­var­ci con vent’anni o più di fer­mo retri­bu­zio­ni. Dovreb­be esse­re in Costi­tu­zio­ne  per­ché con il bor­sel­li­no dei sol­di con­ta­ti a fine mese non si scher­za. La Fede­ra­zio­ne di Lati­na del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no — con­clu­de la segre­ta­ria — segue una linea uni­ta­ria e costrut­ti­va; e con essa ci met­tia­mo al ser­vi­zio di tut­ti i lavo­ra­to­ri e lavo­ra­tri­ci, attra­ver­so il nostro soste­gno incon­di­zio­na­to.”.

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