Crioterapia tra salute e benessere: intervista a Michele Esteri

Crioterapia tra salute e benessere: intervista a Michele Esteri

20/12/2023 0 Di Marco Montini

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Crioter­apia tra pre­sente e futuro: benessere, inno­vazione, sport, med­i­c­i­na e salute. E non solo. Dei ben­efi­ci e degli effet­ti pos­i­tivi del­la cosid­det­ta “ter­apia del fred­do” che tan­to sta pren­den­do piede in Italia, tra sportivi, atleti, ama­tori e pro­fes­sion­isti, ne abbi­amo par­la­to con Michele Esteri, respon­s­abile dell’Eclepta Cryo Med­ical Cen­ter, ambu­la­to­rio polispe­cial­is­ti­co ded­i­ca­to al servizio del­la salute (pre­ven­zione, diag­nosi, ter­apia, sup­por­t­ate da un ele­va­to stan­dard tec­no­logi­co e dal costante aggior­na­men­to delle linee gui­da inter­nazion­ali).

Michele Esteri, sem­pre più cit­ta­di­ni e sportivi stan­no ricor­ren­do in Italia alla crioter­apia. Par­ti­amo da qui.
“Pos­si­amo cer­ta­mente affer­mare che ques­ta prat­i­ca sta diven­tan­do sem­pre più parte atti­va del­la quo­tid­i­an­ità di tan­ti cit­ta­di­ni che prat­i­cano sport ai più svariati liv­el­li. E’ di dominio comune, infat­ti, che il ghi­ac­cio aiu­ti gli atleti a recu­per­are più velo­ce­mente, dato che la sua azione con­sente ai vasi san­guig­ni di ral­lentare il rilas­cio nell’organismo dei glob­u­li bianchi, veri osta­coli alla gua­ri­gione e respon­s­abili del dolore. La crioter­apia sis­tem­i­ca si basa pro­prio su questo stes­so prin­ci­pio: mira ad uti­liz­zare il gelo per aiutare il cor­po a guarire più velo­ce­mente”.

In cosa con­siste, nel­lo speci­fi­co, la crioter­apia sis­tem­i­ca?
“Essa ha un’azione anti­do­lori­fi­ca e antiedemi­ge­na. Il fred­do inibisce i recet­tori del dolore e deter­mi­na un’immediata vaso­costrizione. All’interno del­la crio­cam­era, viene invi­a­to un get­to di aria fred­da — tra ‑110 e ‑140 gra­di, sul­la pelle che arri­va al mas­si­mo ad una pro­fon­dità di mez­zo mil­limetro, non risul­tan­do in questo modo min­i­ma­mente peri­colosa per i tes­su­ti. La rigi­da tem­per­atu­ra sti­mo­la il sangue a defluire dal­la pelle e dai mus­coli ver­so il cen­tro del cor­po. Questo proces­so avviene in cir­ca tre minu­ti, ovvero la dura­ta media di un trat­ta­men­to. Una vol­ta ter­mi­na­ta la sedu­ta, i vasi san­guig­ni si dila­tano com­por­tan­do un afflus­so di glob­u­li rossi nelle estrem­ità, nelle giun­ture e in tut­to il cor­po”.

Dunque, i ben­efi­ci del­la crioter­apia sono moltepli­ci e in numerosi set­tori?
“Asso­lu­ta­mente si, i ben­efi­ci che appor­ta la crioter­apia nell’organismo sono tan­ti: sti­mo­la, ad esem­pio, la pro­duzione di sostanze anti­do­lori­fiche e anti­n­fi­amma­to­rie; sti­mo­la la cir­co­lazione san­guigna, bilan­cia il sis­tema endocrino e favorisce lo smal­ti­men­to di tos­sine. Dunque, in ambito ambito fisi­atri­co-orto­pe­di­co, sporti­vo e well­ness l’esposizione alla ter­apia del fred­do è indi­ca­ta per un recu­pero fisi­co post-allena­men­to, per il trat­ta­men­to mus­co­lare post-infor­tu­nio o per il trat­ta­men­to delle infi­ammazioni acute; ma anche per con­trastare gli effet­ti sul­la mus­co­latu­ra di malat­tie croniche”.

Men­tre in ambito esteti­co, per favorire il con­trol­lo del peso, per ridurre la riten­zione idri­ca e con­trastare la cel­lulite e l’invecchiamento cuta­neo: con­fer­ma?
“Cer­ta­mente, ma su questo tema del­i­ca­to e com­p­lesso riten­go doverose e fon­da­men­tali delle pre­cisazioni con­crete e pun­tu­ali. Mi spiego meglio. L’u­ti­liz­zo di qual­sivoglia tec­ni­ca crioter­api­ca deve essere effet­tua­ta solo ed esclu­si­va­mente da per­son­ale for­ma­to e qual­i­fi­ca­to, con la super­vi­sione di per­son­ale san­i­tario e pre­via esclu­sione di con­troindi­cazioni. Un uti­liz­zo erra­to del­la ter­apia del fred­do, infat­ti, può causare dan­ni o effet­ti indesiderati anche gravi. Come det­to, la prat­i­ca del­la crioter­apia può essere uti­liz­za­ta in ambito sporti­vo, fisioter­api­co, clin­i­co: ci sono a sup­por­to del­la crioter­apia sis­tem­i­ca lavori sci­en­tifi­ci in pazi­en­ti con artrite reuma­toide, fibro­mi­al­gia, dolore cron­i­co, depres­sione e nel­l’obe­sità. E pro­prio quan­do si par­la di “perdere gras­so” la pub­blic­ità e la comu­ni­cazione ven­gono rese spes­so trop­po fuor­vianti. E purtrop­po c’è tan­tis­si­ma gente che viene dis­trat­ta dal­la pub­blic­ità ingan­nev­ole di alcune realtà che “ven­dono la crioter­apia” come soluzione veloce per bru­cia­re chilocalo­rie e quin­di dima­grire in tem­pi rapi­di. Una infor­mazione parzial­mente vera, ma asso­lu­ta­mente trav­isa­ta e fat­ta per­cepire in maniera men­zogn­era all’utente medio. Atten­zione, dunque”.

Anche per ques­ta ragione, Michele Esteri, lei ritiene che per la dis­ci­plina del­la crioter­apia ser­va un inter­ven­to nor­ma­ti­vo più strin­gente?
“Il grande mes­sag­gio da inviare a chi si avvic­i­na alla crioter­apia, soprat­tut­to se la si vuole inte­grare in un per­cor­so ter­apeu­ti­co, è riv­ol­ger­si in prim­is a per­son­ale san­i­tario, che abbia le conoscen­ze tec­niche e le com­pe­ten­ze pro­fes­sion­ali per seguire il paziente e val­u­tarne le risposte al trat­ta­men­to. Scusate se insis­to sul fat­to che la crioter­apia sia innanz­i­tut­to un trat­ta­men­to ter­apeu­ti­co: ma la reputo una pun­tu­al­iz­zazione impor­tante in un Paese come l’Italia che non è anco­ra nor­ma­ti­va­mente inter­venu­to per definire la Crioter­apia e dis­ci­pli­narla in maniera effi­cace e chiara”.

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