“E’ noto e lodevole che l’iniziativa di difesa dell’Ospedale di Tarquinia sia stata promossa da…
Tarquinia, VT. Sull’ospedale il PCI denuncia immobilismo dei rappresentanti consiglieri regionali del territorio
02/12/2023Questo articolo è stato letto 1835 volte!
“Solo pochi mesi fa — fa presente Luigi Caria, segretario della Federazione PCI di Viterbo — in una settimana un grande movimento unitario di cittadini, a Tarquinia, ha prima riempito la piazza e le strade della città per una poderosa manifestazione a sostegno dell’ospedale; e, subito dopo pochi giorni, costretto il consiglio comunale ad affrotnare la questione anche se con gli intervenuti sembrava già che venissero da Marte. Ora — denuncia con forza il dirigente comunista — dopo questi mesi trascorsi siamo costretti a prendere di petto gli eletti territoriali.
Chiediamo ai consiglieri Regionali Enrico Panunzi (PD) e Valentina Paterna (Fratelli D’Italia) ) cosa stanno facendo sul nostro beneamato ospedale! Diciamo ai nostri concittadini la verità: che non c’è la volontà politica per risolvere il problema sul nostro ospedale. ‘ drammatica ma questa sembra essere la realtà allo stato attuale. Sarei pronto ad andare a Roma per occupare la sede dove si riunisce il Consiglio della Regione Lazio — rincara l’appello Caria — per far sentire le nostre posizioni. Il Comitato dell’ospedale ha pianamente ragione: è ora di farci sentire, non si può andare avanti così, dobbiamo chiamare a scendere in piazza tutto il comprensorio VT2 per dire basta alla prepotenza della Regione! Noi vogliamo solo il nostro ospedale — cocnlude il segretario del PCI — ricordiamo che il nostro ospedale era considerato uno dei migliori della zona del viterbese. Opinione non solo “locale”, ma di chiunque abbia avuto notizia diretta o indiretta di come stavano le cose fino a pochissimi anni fa.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.