*CERNIERA, IL NUOVO SPETTACOLO TEATRALE DI GIUDITTA CAMBIERI E CHRISTIAN ANGELI

*CERNIERA, IL NUOVO SPETTACOLO TEATRALE DI GIUDITTA CAMBIERI E CHRISTIAN ANGELI

13/11/2023 0 Di Marco Montini

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Lei, improv­vi­sa­men­te fol­go­ra­ta dall’amore e dal­le for­ti emo­zio­ni sca­te­na­te come fos­se­ro ura­ga­no, si dibat­te in nume­ri d’arte varia nel ten­ta­ti­vo, for­se vano, di rag­giun­ge­re il cuo­re dell’altra. Da qui pren­de for­ma ‘Cer­nie­ra’ il nuo­vo spet­ta­co­lo tea­tra­le, di Giu­dit­ta Cam­bie­ri e Chri­stian Ange­li, trat­to dall’ultima rac­col­ta di poe­sie “A Cor­po Vivo” di Anna Segre, medi­co psi­co­te­ra­peu­ta e poe­tes­sa, già vin­ci­tri­ce del Pre­mio Cama­io­re 2022. Ecco quin­di che come una funam­bo­la, la Cam­bie­ri avan­za sul filo del soli­lo­quio per­ché le uni­che rispo­ste sono ipo­tiz­za­te. Paro­le, imma­gi­ni e sen­sa­zio­ni si sno­da­no a cor­po vivo tra piroet­te e inciam­pi, in un’unica fra­se poe­ti­ca tesa alla rea­liz­za­zio­ne dell’amore con­di­vi­so. Sì, per­ché difat­ti il testo di Segre da cui nasce lo spet­ta­co­lo è un discor­so amo­ro­so spez­za­to in 84 poe­sie in cui la pun­teg­gia­tu­ra si fa essen­zia­le e invi­ta dun­que ad acco­glie­re le stes­se come fos­se­ro una sola fra­se, un’unica emis­sio­ne di fia­to. 

La tra­spo­si­zio­ne tea­tra­le di quest’unica emis­sio­ne, qua­si fos­se con­fes­sio­ne di un cor­po, diven­ta il soli­lo­quio del­la Cam­bie­ri, e il suo dibat­ter­si diven­ta tal­men­te melo­dram­ma­ti­co da scon­fi­na­re incon­sa­pe­vol­men­te nel comi­co, facen­do tut­to da sé: si redar­gui­sce, si istrui­sce, si sbef­feg­gia pas­san­do da momen­ti di rifles­sio­ne poe­ti­ca ad azio­ni clo­w­ni­sti­che in cui cer­ca di distri­car­si, per libe­rar­si, oppu­re esse­re sog­gio­ga­ta dal tan­to ago­gna­to e temu­to “COSO”.
Ed ecco che entra in sce­na il tema prin­ci­pe di que­st’ ulti­ma ope­ra tea­tra­le di Giu­dit­ta Cam­bie­ri: “Coso”, meta­fo­ra dell’amore, che le incom­be sul­la testa e che pia­no pia­no pren­de pos­ses­so di tut­to lo spa­zio vita­le. Quel “Coso” che non si dice, si tace ma si vive, per­ché viver­lo è meglio che cele­brar­lo.
Quel “Coso” che si fa cie­co nel­la spe­ran­za, buli­mi­co nell’invocazione “io voglio tut­to”. E’ in que­sto mare in tem­pe­sta che flut­tua il desi­de­rio, moto­re di vita, con­ti­nuo ten­de­re ver­so, lin­fa vita­le e scin­til­la, l’ ulte­rio­ri­tà per l’intensità.
L’incontro tra le due sarà alla fine ine­vi­ta­bi­le per­ché lei e l’altra sono per­fet­ta­men­te cor­ri­spon­den­ti come le due par­ti di una cer­nie­ra.
“Uni­te il mon­do fuo­ri, slac­cia­te tenu­te da un pun­to il cosmo den­tro.”

*Roma, mar­te­dì 14 e mer­co­le­dì 15 novem­bre, pres­so il Tea­tro Por­ta Por­te­se, alle ore 21*.

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