CONVEGNO NAZIONALE DAL TITOLO “COSTRUIRE E RECUPERARE”

CONVEGNO NAZIONALE DAL TITOLO “COSTRUIRE E RECUPERARE”

14/09/2023 0 Di Marco Montini

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CONVEGNO NAZIONALE DAL TITOLO “COSTRUIRE E RECUPERARE. PATRIMONIO EDILIZIO E INFRASTRUTTURALE: RIQUALIFICARE PER DARE SICUREZZA”.

Pre­ven­zio­ne Sismi­ca ed Idro­geo­lo­gi­ca, Resty­ling e recu­pe­ro dei Beni Archi­tet­to­ni­ci, Sicu­rez­za e Costru­zio­ni Soste­ni­bi­li: i temi del con­ve­gno in pro­gram­ma il 21 e 22 set­tem­bre a Bagno­li Irpi­no

COMUNICATO STAMPA

La Cam­pa­nia è sta­ta indi­vi­dua­ta come loca­tion del Con­ve­gno Nazio­na­le che si ter­rà il 21 e 22 Set­tem­bre a Bagno­li Irpi­no (Avel­li­no, pres­so Con­tra­da Roso­le 13).

Un con­fron­to tra esper­ti del set­to­re rico­no­sciu­ti in ambi­to nazio­na­le che si pro­po­ne di affron­ta­re tema­ti­che cru­cia­li lega­te alla sicu­rez­za sismi­ca, al recu­pe­ro e alla riqua­li­fi­ca­zio­ne del patri­mo­nio edi­li­zio e infra­strut­tu­ra­le, argo­men­ti di fon­da­men­ta­le impor­tan­za per la pro­te­zio­ne del­le vite uma­ne e per il futu­ro del nostro ter­ri­to­rio.

Nel cor­so del­la due gior­ni, saran­no con­di­vi­se le cono­scen­ze e le best prac­ti­ces sul­le nuo­ve meto­do­lo­gie edi­li­zie. Fina­li­tà è sen­si­bi­liz­za­re alla neces­si­tà di inve­sti­re nel­la sicu­rez­za e nel­la soste­ni­bi­li­tà del­le nostre costru­zio­ni. Il pro­gram­ma del con­ve­gno inclu­de ses­sio­ni di discus­sio­ne, work­shop inte­rat­ti­vi e rela­zio­ni da par­te degli esper­ti. Saran­no trat­ta­ti argo­men­ti come la pro­get­ta­zio­ne sismi­ca, il restau­ro con­ser­va­ti­vo, la gestio­ne del rischio sismi­co, le tec­no­lo­gie inno­va­ti­ve per il recu­pe­ro edi­li­zio e mol­to altro anco­ra. Gran­de novi­tà dell’edizione 2023 è il par­te­na­ria­to che vede insie­me diver­si Ordi­ni pro­fes­sio­na­li e spe­cia­li­sti del set­to­re, per rea­liz­za­re una rete di siste­ma.

“L’e­si­gen­za di ammo­der­na­re ed effi­cien­ta­re le infra­strut­tu­re, i ser­vi­zi e la mobi­li­tà del­le nostre cit­tà, pas­sa da una nuo­va stra­te­gia di con­ce­pi­re l’a­rea urba­na — sot­to­li­nea il Pre­si­den­te dei dot­to­ri agro­no­mi e dei dot­to­ri Fore­sta­li di Avel­li­no, Fran­ce­sco Castel­luc­cio — Il moder­no pro­ces­so di rige­ne­ra­zio­ne urba­na non può pre­scin­de­re dagli inter­ven­ti di recu­pe­ro incen­tra­ti sul­la limi­ta­zio­ne del con­su­mo di suo­lo a tute­la del­la soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le. L’ap­proc­cio razio­na­le alle nuo­ve costru­zio­ni, uni­to ad una poli­ti­ca for­te di recu­pe­ro e riqua­li­fi­ca­zio­ne del­le aree urba­ne già esi­sten­ti, median­te l’im­pie­go di mate­ria­li eco-com­pa­ti­bi­li rap­pre­sen­ta­no la chia­ve giu­sta per apri­re le por­te alla tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca e agli impor­tan­ti ser­vi­zi eco­si­ste­mi­ci. Rige­ne­ra­re per­met­te di riap­pro­priar­si degli spa­zi urba­ni e di ele­va­re la qua­li­tà del­la vita nel­la sfe­ra socia­le eco­no­mi­ca ed ambien­ta­le. In que­sto impor­tan­te pro­ces­so la figu­ra dell’agronomo in sim­bio­si con le altre figu­re pro­fes­sio­na­li è fon­da­men­ta­le per per­se­gui­re que­sti impor­tan­ti obiet­ti­vi”.

NUOVA VISIONE DEL PAESAGGIO URBANO, VERSO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA, CON UN’ARCHITETTURA RISPETTOSA DEL CONTESTO ESISTENTE

“Per il Col­le­gio dei Peri­ti Agra­ri e Peri­ti Agra­ri Lau­rea­ti del­la Pro­vin­cia di Avel­li­no, biso­gna recu­pe­ra­re tut­to il patri­mo­nio edi­li­zio recu­pe­ra­bi­le, ma nel­lo stes­so tem­po biso­gna rida­re all’agricoltura il ter­re­no occu­pa­to da tut­ti quei fab­bri­ca­ti ormai diru­ti — affer­ma il Pre­si­den­te, Gio­vam­bat­ti­sta Capoz­zi — dan­do la pos­si­bi­li­tà di con­ser­va­re la volu­me­tria esi­sten­te e edi­fi­car­la anche fuo­ri sito, maga­ri accor­pan­do più volu­mi. Tale rico­stru­zio­ne potreb­be esse­re rea­liz­za­ta anche in area urba­na per non cemen­ta­re altre super­fi­ci agri­co­le, aven­do occhio di riguar­do per il ver­de pub­bli­co a ser­vi­zio dell’abitato”.

Sul tema si inse­ri­sce anche il Pre­si­den­te dell’Ordine Archi­tet­ti PPC del­la pro­vin­cia di Avel­li­no, Ermi­nio Petec­ca: “Mai come in que­sto momen­to il nostro Pae­se vive in nega­ti­vo due feno­me­ni epo­ca­li: la decre­sci­ta demo­gra­fi­ca e la minac­cia ambien­ta­le a cau­sa dell’inquinamento, per que­sto moti­vo il recu­pe­ro del patri­mo­nio edi­li­zio esi­sten­te è l’azione più intel­li­gen­te che si pos­sa imma­gi­na­re per evi­ta­re ulte­rio­ri edi­fi­ca­zio­ni su super­fi­ci ori­gi­na­ria­men­te agri­co­le o natu­ra­li e va incen­ti­va­ta con pre­mia­li­tà e risor­se eco­no­mi­che”.

RECUPERO DEL PATRIMONIO ESISTENTE. IL RUOLO DELLE IMPRESE

Tra gli atto­ri fon­da­men­ta­li nel pro­ces­so di rige­ne­ra­zio­ne edi­li­zia anche le impre­se di costru­zio­ne, secon­do il Pre­si­den­te Ance Avel­li­no Miche­le Di Gia­co­mo: “Pun­tia­mo al recu­pe­ro inte­gra­le dei ter­ri­to­ri per valo­riz­zar­ne l’immagine e lo svi­lup­po. Oggi, la sfi­da del set­to­re edi­le e del­le impre­se del Siste­ma ANCE è di inter­ve­ni­re su ciò che è sta­to già “costrui­to”, di riqua­li­fi­ca­re il patri­mo­nio edi­li­zio esi­sten­te attra­ver­so poli­ti­che basa­te sui prin­ci­pi del­la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca e digi­ta­le, di uti­liz­za­re mate­ria­li inno­va­ti­vi e non impat­tan­ti, di con­te­ne­re i con­su­mi ener­ge­ti­ci e di garan­ti­re la sicu­rez­za sismi­ca. Que­sti sono e saran­no gli obiet­ti­vi dei pros­si­mi anni e que­sta è la ragio­ne che ci ha spin­to a par­te­ci­pa­re atti­va­men­te all’i­ni­zia­ti­va, che si pre­sen­ta ric­ca di impor­tan­ti appro­fon­di­men­ti tec­ni­ci”.

PREVENZIONE RISCHIO SISMICO E IDROGEOLOGICO. LA PROGETTAZIONE SOSTENIBILE

Il Pre­si­den­te dell’Ordine degli Inge­gne­ri Gian­ni Acer­ra: “La pre­ven­zio­ne sismi­ca rima­ne l’obiettivo fon­da­men­ta­le per gli inge­gne­ri. Noi cre­dia­mo che sen­za un ade­gua­men­to sismi­co dei fab­bri­ca­ti non si può otte­ne­re una dura­tu­ra e uti­le soste­ni­bi­li­tà eco­lo­gi­ca degli stes­si. Sull’aspetto idro­geo­lo­gi­co del ter­ri­to­rio lan­cia­mo uno slo­gan, più pre­ven­zio­ne civi­le e meno pro­te­zio­ne civi­le, nel sen­so che biso­gne­reb­be fare più pre­ven­zio­ne con un pia­no di risa­na­men­to idro­geo­lo­gi­co del ter­ri­to­rio alme­no ven­ten­na­le, in modo da ridur­re gli inter­ven­ti di pro­te­zio­ne civi­le postu­mi, fer­mo restan­do il rico­no­sci­men­to alla pro­te­zio­ne civi­le che svol­ge un eccel­len­te lavo­ro nel nostro Pae­se”.

Si sof­fer­ma sul­la rige­ne­ra­zio­ne urba­na il Pre­si­den­te del Col­le­gio dei Geo­me­tri di Avel­li­no, Anto­nio San­to­suos­so: “Per noi geo­me­tri, ma cre­do per tut­ti i tec­ni­ci è un obiet­ti­vo che si può rag­giun­ge­re. Abbia­mo un patri­mo­nio edi­li­zio esi­sten­te da recu­pe­ra­re, con la pos­si­bi­li­tà non solo degli incen­ti­vi volu­me­tri­ci che ci inte­res­sa­no rela­ti­va­men­te, ma soprat­tut­to nel cam­bio di desti­na­zio­ne d’uso di tan­ti edi­fi­ci rura­li e non, da recu­pe­ra­re e met­te­re a dispo­si­zio­ne. Ecco per­ché lavo­re­re­mo in que­sto sen­so anche con le modi­fi­che che si voglio­no appor­ta­te alle nor­me urba­ni­sti­che regio­na­li”.

Fon­da­men­ta­le la par­te­ci­pa­zio­ne atti­va e la col­la­bo­ra­zio­ne del­la comu­ni­tà per il Pre­si­den­te Ordi­ne dei Geo­lo­gi del­la Cam­pa­nia Egi­dio Gras­so: “Gli inter­ven­ti di rige­ne­ra­zio­ne urba­na non pos­so­no pre­scin­de­re dal coin­vol­gi­men­to del­le per­so­ne. Per rag­giun­ge­re que­sto obiet­ti­vo risul­ta indi­spen­sa­bi­le ele­va­re la con­sa­pe­vo­lez­za del cit­ta­di­no sul rischio sismi­co, attra­ver­so una comu­ni­ca­zio­ne effi­ca­ce del­la vul­ne­ra­bi­li­tà sismi­ca degli edi­fi­ci e dei risul­ta­ti di det­ta­glia­ti stu­di sul­la rispo­sta sismi­ca loca­le. Il rischio idro­geo­lo­gi­co, in mol­ti casi, rive­ste una rile­van­za pari se non supe­rio­re a quel­lo sismi­co. Per­tan­to, richie­de gli stes­si sfor­zi di sen­si­bi­liz­za­zio­ne e può esse­re deter­mi­nan­te nel­la scel­ta tra il recu­pe­ro o la demo­li­zio­ne e rico­stru­zio­ne in un sito alter­na­ti­vo”.

LA NECESSITÁ DEL CONFRONTO TRA TUTTI GLI ATTORI COINVOLTI, DALLA PROGETTAZIONE ALLA REALIZZAZIONE, ALL’INCOMING E ATTRAZIONE DI FONDI E INCENTIVI

“L’evento rap­pre­sen­ta un momen­to impor­tan­te di con­fron­to e sin­te­si su di una tema­ti­ca mol­to impor­tan­te per tut­to il ter­ri­to­rio nazio­na­le – affer­ma il Pre­si­den­te dell’Ordine dei Com­mer­cia­li­sti e degli esper­ti con­ta­bi­li di Avel­li­no, Mario Laric­cia: ma dav­ve­ro rile­van­te nel­la nostra pro­vin­cia. Il nostro Ordi­ne cre­de for­te­men­te nell’importanza del­le siner­gie con gli altri Ordi­ni pro­fes­sio­na­li per for­ni­re ai deci­so­ri poli­ti­ci un sup­por­to con­su­len­zia­le stra­te­gi­co, sia per rea­liz­za­re leg­gi miglio­ri, che per appli­car­le cor­ret­ta­men­te nell’interesse del­la col­let­ti­vi­tà”.

Il Pre­si­den­te dell’Ordine Peri­ti Indu­stria­li Alfon­so Mata­raz­zo: “Il recu­pe­ro del patri­mo­nio edi­li­zio è un pro­ces­so che pre­ve­de la tute­la degli edi­fi­ci esi­sten­ti, attra­ver­so gli inter­ven­ti di manu­ten­zio­ne. Tut­to ciò com­por­ta una serie di incen­ti­vi che dovreb­be­ro esse­re ero­ga­ti dal­lo Sta­to. A que­sto pun­to non biso­gna tra­scu­ra­re l’a­spet­to idro­geo­lo­gi­co, il nostro pae­se è sog­get­to a feno­me­ni sismi­ci, fra­no­si e allu­vio­na­li. I Peri­ti indu­stria­li attra­ver­so le loro varie spe­cia­liz­za­zio­ni sono par­ti­co­lar­men­te sen­si­bi­li alla sicu­rez­za degli edi­fi­ci dal pun­to di vista degli impian­ti e del­la pre­sta­zio­ne ener­ge­ti­ca”.

BONUS EDILIZI E TRANSIZIONE ECOLOGICA DEGLI EDIFICI DI VECCHIA COSTRUZIONE

 

“Nel­l’am­bi­to del­la con­ser­va­zio­ne del patri­mo­nio immo­bi­lia­re anche la cate­go­ria degli ammi­ni­stra­to­ri con­do­mi­nia­li rive­ste un ruo­lo fon­da­men­ta­le. Que­sti risul­ta­no stra­te­gi­ci nel ruo­lo di gui­da del­la pro­prie­tà ver­so una fon­da­men­ta­le tran­si­zio­ne del “costrui­to” all’ inse­gna del rispet­to del­le nuo­ve nor­ma­ti­ve ener­ge­ti­che e di sicu­rez­za sismi­ca – spie­ga il Pre­si­den­te pro­vin­cia­le Ana­ci Gio­van­na Pos­se­ma­to — È per que­sto riten­go che deb­ba­no per­se­gui­re il man­te­ni­men­to degli stru­men­ti nel tem­po posti in esse­re dal Gover­no e dal Par­la­men­to al fine di incen­ti­va­re il pro­fi­lo di mag­gio­re qua­li­tà del “costrui­to” e del “costruen­do”. Da tut­to quan­to sopra emer­ge l’in­te­res­se di man­te­ne­re gli incen­ti­vi e in esse­re (da quel­lo sismi­co al super­bo­nus) indi­vi­duan­do solo stru­men­ti di con­trol­lo che ne sco­rag­gi­no l’a­bu­so da par­te di sog­get­ti che han­no in vista solo le pro­prie fina­li­tà”.

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