MARINO/CASTELLI ROMANI. PCI, Zingaretti sceglie di non sostenere in modo forte la politica ambientale. I…
Ciampino. Castelli romani. Pci chiede chiusura sito via Ferrari
31/07/2023Questo articolo è stato letto 1188 volte!
48 ORE DI INCENDIO
dopo olre due giorni ancora brucia l’impianto di raccolta e trasferimento materiali ingombranti sito
nel comune di Ciampino al confine con Marino e nelle immediate vicinanze dell’aereoporto.
Un deposito già andato a fuoco nel settembre del 2022 e già salito agli onori della stampa per la
mancanza di sicurezza, questo ci fa capire quali sono le promesse di controllo ottemperate dalle
varie giunte susseguitesi nel territorio. Una bomba ad orologeria che puntualmente scatta nel
territorio a sud di roma, ora qui (la discarica di Cancelliera) ora la (il deposito di Aprilia) ora su ( il
deposito a Pomezia paragonato addirittura a Seveso per lo spargimento di diossina nei fumi dispersi
nel circondario e stimati dall’ARPA) ora giù (il deposito in questione) ogni anno un deposito va in
fumo , i cittadini inalano fumi tossici forzatamente, le asl consigliano di chiudere le finestre e
lavare bene gli ortaggi ma, nessuno obbliga i depositi di munirsi di impianti antincendio efficienti
ed efficaci. Si spera nel lavoro dei pompieri,ai quali va il nostro ringraziamento, nelle condizioni
metereologiche nella direzione del vento ma non su di un impianto antincendio atto a spegnere i
materiali depositati. Ci diranno che il deposito è temporaneo e che non dovrebbe essere al massimo
della capacità perché i materiali sono solo di passaggio il luogo dovrebbe essere teoricamente vuoto
o con poco materiale, ma non lo è mai vuoto è quasi sempre strapieno e pronto per ogni scintilla più
o meno casuale.
Non è questa la gestione dei rifiuti che vogliamo, la salute della popolazione vale molto di più dei
vostri biechi profitti
i dati dell’ARPA consegnati alla stampa fino ad ora forniscono le cifre di impianti fissi situati a
nord-est dell’incendio ma il vento soffiava in direzione sud-ovest. Dove sono i dati di Pomezia
Castelgandolfo Aprilia e di tutto il territorio sottovento nel giorno dell’ incendio?
Chi monitorerà la salute dei cittadini costretti a respirare i copertoni, i materassi, il materiale edile e
chi più ne ha più ne metta andati in fumo sulle loro teste?
Mobilitarsi ancora per dare una risposta ai “padroni della monnezza” per il diritto alla salute di tutti,
per un’altra gestione della raccolta rifiuti, per una salvaguardia del territorio anticapitalista e non
una mera operazione di facciata.
Il PCI chiede l’immediato trasferimento del sito di stoccaggio in una zona meno antropizzata,
la ricerca della responsabilità effettiva dell’evento pericolosamente tragico,
il controllo delle strutture di sicurezza e l’eventuale responsabilità ove ne risulti,
la modifica dei tempi e modi di stoccaggio abbreviandoli e dividendo il materiale per composizione
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.