Roma. PCI tra i promotori del presidio antimilitarista a Piazza Argentina

Roma. PCI tra i promotori del presidio antimilitarista a Piazza Argentina

31/05/2023 0 Di Maurizio Aversa

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Ore­tse del­la Posta, al cen­tro tra Sonia Peco­ril­li e il segre­ta­rio nazio­na­le PCI Mau­ro Albo­re­si


“Gior­no dopo gior­no il gover­no Melo­ni, in pie­na con­ti­nui­tà con quel­lo pre­ce­den­te di Dra­ghi, con­ti­nua la cor­sa al riar­mo e all’invio di mez­zi bel­li­ci all’Ucraina, tra­sci­nan­do il Pae­se all’interno di una peri­co­lo­sa esca­la­tion del­la guer­ra, sot­to i det­ta­mi del­la NATO. Men­tre il popo­lo ita­lia­no con­ti­nua a esse­re con­tra­rio all’invio di armi, for­ze poli­ti­che del Par­la­men­to di gover­no e oppo­si­zio­ne han­no vota­to l’intervento mili­ta­re e l’aumento del­le spe­se pub­bli­che per armi, vani­fi­can­do così ogni solu­zio­ne diplo­ma­ti­ca.”. “Già que­sta base di analisi/denuncia/proposta è più che suf­fi­cien­te a pro­muo­ve­re una ini­zia­ti­va di lot­ta per ripor­ta­re la Repub­bli­ca ita­lia­na nell’alveo dell’art 11 del­la Costi­tu­zio­ne nata dal­la Resi­sten­za — com­men­ta Ore­ste del­la Posta, segre­ta­rio regio­na­le del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no — nel­la pre­pa­ra­zio­ne di que­sta signi­fi­ca­ti­va azio­ne di piaz­za”. Inol­tre, come è det­to nel docu­men­to che pro­muo­ve il pre­si­dio “ Una guer­ra che ha diret­ta rica­du­ta non solo sui popo­li nei ter­ri­to­ri al cen­tro del­lo scon­tro, ma anche nel nostro pae­se, dove l’inflazione ero­de i sala­ri e aumen­ta il costo dei beni di pri­ma neces­si­tà, men­tre le spe­se socia­li ven­go­no sosti­tui­te dal­le spe­se mili­ta­ri, come con­fer­ma l’ultima scel­ta di desti­nar­vi altri 500 milio­ni del PNRR.”. Per que­sto — con­clu­de il segre­ta­rio PCI Lazio — insie­me alle tan­te for­ze alter­na­ti­ve al gover­no e a mol­ta fin­ta oppo­si­zio­ne che, appun­to, su que­sti temi sono a brac­cet­to nel soste­gno alla Nato e alla UE filoa­tlan­ti­sta, il nostro tema dell’uscita dal­la NATO in quan­to stru­men­to anti­sto­ri­co e sicu­ra­men­te a ser­vi­zio del capi­ta­le guer­ra­fon­da­io, resta tra gli impe­gni prio­ri­ta­ri del­la nostra pre­sen­za poli­ti­ca e di lot­ta come Par­ti­to.”. Infat­ti, le paro­le d’ordine del docu­men­to che indi­co­no l’appuntamento del 2 giu­gno sono chia­re: “In que­sto cli­ma di guer­ra e mili­ta­riz­za­zio­ne si instau­ra un attac­co diret­to al mon­do del lavo­ro e ai set­to­ri popo­la­ri, come dimo­stra l’e­li­mi­na­zio­ne del red­di­to di cit­ta­di­nan­za, la restri­zio­ne dei dirit­ti e del­la demo­cra­zia, la cri­mi­na­liz­za­zio­ne di lot­te e scio­pe­ri e l’in­cre­men­to del­le azio­ni repres­si­ve. Si con­ti­nua­no a toglie­re risor­se ai ter­ri­to­ri, men­tre aumen­ta la spe­sa per le armi, una ver­go­gna pro­prio men­tre avvie­ne una cata­stro­fe ambien­ta­le come quel­la di que­sti gior­ni in Emi­lia Roma­gna, che vede pro­fon­de respon­sa­bi­li­tà poli­ti­che. Per que­sto, il 2 giu­gno dia­mo vita a una mobi­li­ta­zio­ne anti­mi­li­ta­ri­sta a Lar­go Argen­ti­na ore 10 e 30 con­tro la guer­ra e con­tro l’invio di armi, con­tro il gover­no e con­tro la NATO. Bloc­chia­mo la spe­sa mili­ta­re e inve­stia­mo nel­le risor­se ai ter­ri­to­ri oggi col­pi­ti dal­l’al­lu­vio­ne e nel­la spe­sa socia­le.”. Chio­sa Ore­ste del­la Posta: “Invi­tia­mo, uni­ta­ria­men­te e come PCI in par­ti­co­la­re, a par­te­ci­par­vi tut­ti colo­ro che voglio­no bat­ter­si per la pace, i dirit­ti dei lavo­ra­to­ri e dei set­to­ri popo­la­ri, per una vera tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca e il futu­ro del­le nuo­ve gene­ra­zio­ni. Il 2 giu­gno dicia­mo no alla Repub­bli­ca fon­da­ta sul­la guer­ra!”.

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