Marino. Successo, partecipazione, impegno, così a Bibliopop sabato 29 aprile

Marino. Successo, partecipazione, impegno, così a Bibliopop sabato 29 aprile

01/05/2023 0 Di Maurizio Aversa

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Mar­cel­la Costa­glio­la, Mar­co Omiz­zo­lo e Ser­gio San­ti­nel­li


Nel­la pro­gram­ma­zio­ne degli even­ti, sem­pre più fit­ti, a Biblio­pop, date come quel­la in cui è sta­ta desti­na­ta la pre­sen­ta­zio­ne di Mar­co Omiz­zo­lo e del suo libro denun­cia sul­la schia­vi­tù e sfrut­ta­men­to del siste­ma capi­ta­li­sti­co impe­ran­te, sem­bre­reb­be “ingol­fa­ta” tra le cele­bra­zio­ni del 25 apri­le e il Pri­mo mag­gio. Inve­ce è acca­du­to il con­tra­rio: per i temi, per la capa­ci­tà espo­si­ti­va del con­te­nu­to, per la par­te­ci­pa­zio­ne atti­va degli inter­ve­nu­ti, la gior­na­ta è sta­ta pro­prio la cer­nie­ra che ha uni­to valo­ri, lot­te, denun­ce, e, soprat­tut­to la rispo­sta al che fare. “Istrui­te­vi, abbia­mo biso­gno del­la vostra cono­scen­za e con­sa­pe­vo­lez­za; agi­ta­te­vi, abbia­mo biso­gno di far emer­ge­re il con­flit­to; orga­niz­za­te­vi, abbia­mo biso­gno di uni­re le for­ze.” — così, in chiu­su­ra di sera­ta, Mar­co Omiz­zo­lo ha cita­to Anto­nio Gram­sci per invi­ta­re ognu­no dei pre­sen­ti ad esse­re par­te poli­ti­ca atti­va. Del resto, caden­za­ti, nel­lo svol­gi­men­to del­la bel­lis­si­ma assem­blea, altri vari inter­ven­ti e le pun­tua­li doman­de di Mar­cel­la Costa­glio­la (Comu­ni­tà Lau­da­to Si). Ad esem­pio, già nel­la pre­sen­ta­zio­ne di ospi­ti e ini­zia­ti­va, il pre­si­den­te di Biblio­pop, Ser­gio San­ti­nel­li, ave­va indi­ca­to: “Il ful­cro di que­sta ini­zia­ti­va, che è cul­tu­ra­le e socia­le e poli­ti­ca, risie­de nel­la dimo­stra­zio­ne che la volon­tà di con­fron­to, anche tra enti­tà distin­te, se mos­se da cono­scen­za cri­ti­ca e con­sa­pe­vo­lez­za del­la real­tà, met­ten­do al cen­tro uomi­ni e don­ne, in un nuo­vo uma­ne­si­mo, fa uni­re le for­ze sane con­tro la bar­ba­rie. Le descri­zio­ni aber­ran­ti testi­mo­nia­te da Omiz­zo­lo, ci fan­no dav­ve­ro con­clu­de­re che, par­ten­do dai comu­ni valo­ri del­la costi­tu­zio­ne anti­fa­sci­sta, sia­mo giun­ti al bivio: o comu­ni­smo, o bar­ba­rie.”. In un altro momen­to, testi­mo­nian­do pro­prio la pre­sen­za, ad Apri­lia, cit­tà in cui ope­ra come sacer­do­te e come inse­gnan­te, Don Sal­va­to­re Sur­be­ra, ha aggiun­to che “mol­to tra i gio­va­ni, ad esem­pio gli stu­den­ti, ma anche tra i cit­ta­di­ni, il vero impe­gno a cui sia­mo chia­ma­ti è far apri­re gli occhi. Sia per gli aspet­ti socia­li e di con­sa­pe­vo­lez­za che ne deri­va­no, sia per­chè è dal­la capa­ci­tà cri­ti­ca di leg­ge­re e cono­sce­re la real­tà qua­le essa è, e non qua­le vie­ne spes­so rap­pre­sen­ta­ta dai media.”.A dare man­for­te a que­sta chia­ra impo­sta­zio­ne, ci sono sta­te le rispo­ste che Mar­co Omiz­zo­lo ha offer­to — anche ai que­si­ti del pub­bli­co — con esem­pi stra­zian­ti.

“I padro­ni — dice Omiz­zo­lo — non impren­di­to­ri, ma padro­ni, han­no modi sub­do­li, vio­len­ti, e li adat­ta­no al caso di biso­gna: c’è quel­lo che orga­niz­za i lavoratori/schiavi pre­sen­tan­do­si qua­si come fos­se il loro sal­va­to­re e per que­sto chie­de rico­no­scen­za. Rico­no­scen­za che deve esse­re tota­le e che spo­glia di ogni digni­tà per­so­na­le, di ogni iden­ti­tà (cul­tu­ra­le e socia­le), per­chè il lavoratore/schiavo deve sape­re che il suo rap­por­to col padro­ne è solo in fun­zio­ne del­le sue brac­cia. E’ così — con­ti­nua il socio­lo­go che ha vis­su­to, camuf­fa­to da schiavo/lavoratore, per anni insie­me alla comu­ni­tà india­na Sick dell’Agro Pon­ti­no — che vie­ne impo­sto la paga da fame; men­sil­men­te decur­ta­ta di un ter­zo per­chè desti­na­ta a paga­re il fit­to di con­tei­ner in cui si era ammas­sa­ti in diciot­to per­so­ne. Oppu­re, è così che vie­ne impo­sto il “salu­to” con inchi­no al busto del “Duce” pri­ma di acce­de­re ai cam­pi per lavo­ra­re. Per non dire del­la sopraf­fa­zio­ne ver­so don­ne — sot­to­po­ste ad ogni tipo di anghe­ria, anche ses­sua­le — e ver­so i mino­ri, dove ragaz­zi­ni di 13 anni lavo­ra­no al pari degli adul­ti.”. Altri innu­me­re­vo­li esem­pi, con vio­len­ze fisi­che inclu­se, per­so­ne date alle fiam­me ad esem­pio, sono sta­ti por­ta­ti, per­chè comun­que docu­men­ta­ti e testi­mo­nia­ti, quin­di non sem­pli­ci “sen­ti­to dire”, da Mar­co Omiz­zo­lo duran­te l’incontro che per que­sti aspet­ti è sta­to ovvia­men­te vis­su­to da tut­ti i pre­sen­ti anche emo­ti­va­men­te. E alla doman­da, per­chè il padro­ne fa que­sto? La rispo­sta è agghiac­cian­te. “Non è una sem­pli­ce scel­ta di cat­ti­ve­ria, o di, come nel caso del fit­to, rube­ria per ave­re più sol­di da lucra­re. E’ mol­to peg­gio — illu­stra Omiz­zo­lo — Infat­ti, tol­ta la digni­tà e la sus­si­sten­za e indi­pen­den­za, l’insieme del­la comu­ni­tà (80% immi­gra­ti e 20% ita­lia­ni) è a dispo­si­zio­ne del padro­ne per varie coper­tu­re. Ad esem­pio, anche in chia­ve di uti­li­tà per poli­ti­ci, pure nel­le isti­tu­zio­ni, o nel­la pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne, spes­so i van­tag­gi e gli scam­bi, non sono in ter­mi­ni bana­li di dena­ro. Ma di con­sen­so, anche elet­to­ra­le. Così, — denun­cia anco­ra il nostro — quan­do fu mes­so in pie­di il più gran­de scio­pe­ro degli ulti­mi anni a Lati­na, sot­to la Pre­fet­tu­ra, con cin­que­mi­la par­te­ci­pan­ti, il Pre­fet­to dis­se “per me que­sti non esi­sto­no”. Oppu­re, anco­ra, quan­do final­men­te, gra­zie a que­sto movi­men­to, — che in segui­to die­de modo di vede­re appro­va­ta una pri­ma leg­ge, la n.199 del 2016, di tute­la e con­tro lo schia­vi­smo — ci fu l’invito ad esse­re audi­ti in Com­mis­sio­ne Anti­ma­fia, pre­sie­du­ta allo­ra da Rosy Bin­di, men­tre tut­ti era­no pre­sen­ti solo due par­la­men­ta­ri elet­ti nel­la pro­vin­cia di Lati­na non par­te­ci­pa­ro­no: un elet­to di For­za Ita­lia e un elet­to del PD. Que­sta è la sto­ria vera. Sem­pre nel­lo stes­so alveo, quan­do ci fu la pos­si­bi­li­tà di com­mis­sa­ria­re il Comu­ne di Fon­di per infil­tra­zio­ni mafio­se (ricor­dia­mo che a Fon­di c’è il secon­do mer­ca­to orto­frut­ti­co­lo più gran­de d’Italia e il quar­to in Euro­pa) in Con­si­glio dei Mini­stri non pas­sò per­chè tre Mini­stri, tra cui l’attuale Pre­si­den­te del Con­si­glio, vota­ro­no con­tro.”.

Mar­cel­la Costa­glio­la, Mar­co Omiz­zo­lo e Sonia Peco­ril­li


“Pro­prio per tut­te que­ste denun­ce, e que­sto sfrut­ta­men­to schia­vi­sti­co del capi­ta­li­smo che non è solo nostra­no e che va rap­por­ta­to a tut­ti gli aspet­ti pro­dut­ti­vi per ana­lo­gia — ha det­to nel suo inter­ven­to Sonia Peco­ril­li, ammi­ni­stra­tri­ce di Ser­mo­ne­ta, LT, e segre­ta­ria del­la Fede­ra­zio­ne del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no di Lati­na — è fon­da­men­ta­le che chi con­di­vi­de valo­ri e digni­tà del­le per­so­ne, come sia­mo noi qui oggi, dob­bia­mo impe­gnar­ci ad una uni­tà di lot­ta per­chè divi­si e debo­li non andia­mo da nes­su­na par­te. Chie­do a Mar­co Omiz­zo­lo, che ci aiu­ti su que­sto ver­san­te, a cono­sce­re sem­pre meglio, a costrui­re con­sa­pe­vo­lez­za e volon­tà com­bat­ti­va, per­chè è nostro dove­re e scel­ta esse­re da que­sta par­te, coi lavo­ra­to­ri, sem­pre.”. “Cer­ta­men­te — ha con­clu­so Mar­co Omiz­zo­lo — chi ha con­sa­pe­vo­lez­za, che que­sto mon­do di sfrut­ta­men­to capi­ta­li­sti­co, non può esse­re via­ti­co ver­so nes­sun rico­no­sci­men­to del­la digni­tà uma­na e del lavo­ro, deve offri­re a noi che abbia­mo valo­ri che fon­da­no sul­la Costi­tu­zio­ne, sul­la resi­sten­za, sul lavo­ro, l’opportunità di esse­re gene­ro­si nell’impegno e coe­ren­ti nel con­dur­re bat­ta­glie e lot­te ver­so un siste­ma che con­ten­ga idea­li socia­li­sti.”.

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