Presentato a Marino il romanzo “La rivolta del corpo” di Lina Raus

Presentato a Marino il romanzo “La rivolta del corpo” di Lina Raus

18/04/2023 0 Di Marco Montini

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Pre­sen­ta­to a Mari­no il roman­zo “La rivol­ta del cor­po” del­la psi­co­te­ra­peu­ta grot­ta­fer­ra­te­se Lina Raus

Si è svol­ta con suc­ces­so la pre­sen­ta­zio­ne del roman­zo “La rivol­ta del cor­po” (Edi­Let, 2021), del­la psi­co­te­ra­peu­ta grot­ta­fer­ra­te­se Lina Raus, orga­niz­za­ta a Mari­no saba­to scor­so, 15 apri­le, alle ore 18, pres­so la Sala Lepan­to di Palaz­zo Colon­na. Un mag­gio­re afflus­so di pub­bli­co è sta­to impe­di­to dal meteo incle­men­te, con la gior­na­ta plum­bea sfer­za­ta da rove­sci con­ti­nui, e tut­ta­via sem­bra­va ci fos­se ugual­men­te il pie­no­ne, tan­to vivo e pal­pa­bi­le l’interesse dimo­stra­to dai par­te­ci­pan­ti.
L’incontro, mode­ra­to dal­la gior­na­li­sta e diret­tri­ce edi­to­ria­le Maria­ri­ta Poci­no, ha vis­su­to un pre­am­bo­lo cele­bra­ti­vo che inten­de­va “com­pen­sa­re” ideal­men­te Lina Raus per la man­ca­ta ceri­mo­nia del Pre­mio Sciot­ti-Cit­tà di Mari­no, da lei vin­to nel giu­gno 2020 come pri­ma clas­si­fi­ca­ta con il roman­zo pre­ce­den­te, “Nostra signo­ra Soli­tu­di­ne”, ma non rice­vu­to dal vivo a cau­sa del­le stret­te limi­ta­zio­ni anti-Covid 19 allo­ra in vigo­re (si era in pie­na pan­de­mia). Dopo la foto ritua­le, con rela­ti­va espo­si­zio­ne del­la tar­ga-ricor­do, l’attrice Lau­ra Colom­bo ha let­to la cospi­cua moti­va­zio­ne del Pre­mio, scrit­ta a suo tem­po dal Pre­si­den­te del­la giu­ria, lo scrit­to­re can­di­da­to al Nobel Dan­te Maf­fìa.
Con­clu­so il pre­am­bo­lo, si è entra­ti nel vivo del­la pre­sen­ta­zio­ne con il pri­mo bra­no del roman­zo, egre­gia­men­te reci­ta­to al leg­gio da Lau­ra Colom­bo. Di segui­to, la poten­te e appas­sio­na­ta rela­zio­ne del­lo scrit­to­re e cri­ti­co let­te­ra­rio Mar­co Ono­frio, il qua­le ha mes­so in luce, da par suo, uno dei temi-car­di­ne del roman­zo, ovve­ro la stret­ta con­nes­sio­ne tra sta­to d’animo e salu­te del­la per­so­na, quin­di tra ambien­te di vita e rispo­sta immu­ni­ta­ria del­le cel­lu­le, per cui il males­se­re psi­co­lo­gi­co può alla lun­ga soma­tiz­zar­si come “rivol­ta del cor­po” tra­scu­ra­to e mai ama­to abba­stan­za. “Il cor­po sop­por­ta tut­to, ma non per sem­pre. Il cor­po, a un cer­to pun­to, si ribel­la; sem­bra che voglia ven­di­ca­re tut­to ciò che la men­te ha sof­fer­to sen­za cede­re”. Ecco la malat­tia. Così acca­de alla pro­ta­go­ni­sta del roman­zo, Sara Effe, che ha vis­su­to per decen­ni la cosid­det­ta “sin­dro­me del­la spu­gna”, assor­ben­do ingiu­sti­zie e sof­fe­ren­ze da cui non è riu­sci­ta per tem­po a depu­rar­si.
Dopo l’intervento di Ono­frio, Lau­ra Colom­bo ha reci­ta­to un secon­do bra­no. Quin­di la rela­zio­ne di Raf­fael­lo Utze­ri, cura­to­re edi­to­ria­le dei roman­zi di Lina Raus, il qua­le ha svi­sce­ra­to con pre­ci­sio­ne chi­rur­gi­ca alcu­ni aspet­ti dell’opera, defi­nen­do­la “una ori­gi­na­lis­si­ma rap­pre­sen­ta­zio­ne, qua­si tea­tra­le, di vari pro­ta­go­ni­sti e com­pri­ma­ri, cia­scu­no dei qua­li ren­de signi­fi­can­te la sua pre­sen­za nel mon­do attra­ver­so la rive­la­zio­ne di signi­fi­ca­ti tal­men­te inti­mi e con­fes­sio­na­li che nien­te e nes­su­no, nem­me­no la tera­pia del­lo psi­co­lo­go, del­lo psi­chia­tra o del­lo psi­ca­na­li­sta, rie­sce a inter­pre­ta­re o cura­re”. Dei due rela­to­ri – con­cor­di nel rite­ne­re “catar­ti­co” il pro­ces­so let­te­ra­rio attua­to da Lina Raus, essen­do prin­ci­pal­men­te tera­peu­ti­ca, tesa com’è al benes­se­re socia­le, la pul­sio­ne crea­tri­ce del­la sua scrit­tu­ra – è pia­ciu­ta non solo la chia­rez­za espo­si­ti­va e la pro­prie­tà di lin­guag­gio, ma anche la capa­ci­tà di inte­grar­si in modo com­ple­men­ta­re: Ono­frio più sin­te­ti­co e intui­ti­vo; Utze­ri più ana­li­ti­co e razio­na­le. Dal­la som­ma dei due discor­si è emer­so il ritrat­to a tut­to ton­do dell’autrice e del­la sua par­ti­co­la­re dimen­sio­ne uma­ni­sti­ca, tra scien­za e arte, gra­zie a cui ella affi­da al respi­ro cal­do del­la pagi­na let­te­ra­ria il com­pi­to di riscat­ta­re il dolo­re fred­da­men­te ispe­zio­na­to dal­la psi­ca­na­li­si.
Lau­ra Colom­bo ha poi reci­ta­to con gusto il ter­zo e ulti­mo bra­no, un momen­to tra i più spas­so­si del roman­zo, per­fet­to per con­clu­de­re l’evento. La paro­la infi­ne è pas­sa­ta a Lina Raus, che ha rin­gra­zia­to tut­ti i pre­sen­ti – in par­ti­co­la­re l’attrice e i rela­to­ri – sen­za null’altro aggiun­ge­re in meri­to al suo libro. Dopo gli applau­si di com­mia­to ha avu­to ini­zio un pia­ce­vo­le ape­ri­ti­vo a base di pro­sec­co e stuz­zi­chi­ni, con cui il pub­bli­co, nutri­to in abbon­dan­za lo spi­ri­to, ha potu­to risto­ra­re anche il pala­to, dan­do vita così a quel­la unio­ne armo­nio­sa di psi­che e cor­po che Lina Raus per­se­gue in tut­ti i suoi roman­zi.

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