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Roma. PCI Lazio: la candidata Presidente alla Regione Sonia Pecorilli interviene sulla questione sanità, a cominciare dallo scandalo INI
14/12/2022Questo articolo è stato letto 3388 volte!
“Secondo notizie di stampa, dirigenti e proprietà del Gruppo INI, minacciano di non pagare gli stipendi di dicembre e la tredicesima ai dipendenti. Inoltre paventerebbero la cessazione delle attività o parte di esse” Denuncia Sonia Pecorilli, PCI. Che accade? Si chiama provvedimento cautelare. E’ lo strumento ottenuto dal PM (Pubblico Ministero) che si è rivolto al GIP (Giudice Indagini Preliminari) per contestare in via giudiziaria quelle che sono le accuse e chiamare le persone a difendersi. Con tale provvedimento beni per circa 10.000.000 di euro sono stati cautelativamente bloccati dalla Magistratura. Parliamo degli effetti della indagine condotta da NAS e Guardia di Finanza su indicazione del Tribunale di Velletri, circa i falsi rimborsi per prestazioni mediche all’INI di Grottaferrata. Rimborsi che avvengono, data la convenzione INI con la Sanità regionale, a richiesta, mostrando relative documentazioni. Ciò che viene contestato nell’ipotesi è che tale documentazione sia falsa. “Ma non è un caso da denunciare come si fosse in presenza di qualche mariuolo! — commenta Sonia Pecorilli, responsabile del PCI Lazio ed ora anche candidata alle elezioni regionali come Presidente per i comunisti — Purtroppo la cosa che c’è dietro è molto più grave e comincia da più lontano.
Al netto degli esiti giudiziari che saranno, questo è il risultato, direi normale e prevedibile, della conseguenza di aver attuato in Italia e nella Regione Lazio, una politica sanitaria volta allo smantellamento della Sanità Pubblica Gratuita e per tutti. E’ il risultato — continua la candidata comunista — dei poteri forti (che tradotto sono i soggetti economici della sanità privata e delle case farmaceutiche) che hanno imposto politiche di assalto alla vera Riforma sanitaria introdotta nel 1978 nel nostro Paese grazie alle lotte dei lavoratori e alla linea impressa da comunisti, socialisti e tanta parte di progressisti di altre forze,. Assalto che negli anni si è trasformato in una vera e propria linea politica di Controriforma, adottata ed indicata prima dal centrodestra e poi anche dal centrosinistra, nel fasullo obbiettivo di perseguire numeri di bilancio economico, invece che vite e cure e sollievi da offrire alla popolazione bisognosa di cure. Questo è il vero scandalo — continua Sonia Pecorilli — che mentre nei nomi coinvolti mostra plasticamente come le esperienze e buone pratiche che tutti noi conosciamo nella sanità pubblica (anche ora ridotta a brandelli) incarnate in medici e manager, gli stessi — ovviamente per il fine del perseguiemnto del sacro denaro — se immessi nel privato hanno questi risvolti che possono anche diventare truffaldini verso il pubblico. Non solo, invito a riflettere, e denuncio la necessità del rivolgimento totale che occorre anche nella sanità del Lazio — conclude la candidata comunista — perchè come ha dimostrato la Pandemia, se il pubblico non è in buona salute, l’alternativa non è rivolgersi al privato che non ha nelle sue corde la gratuità del servizio sanitario, ma sono le vite che abbiamo perduto! Quindi occorre che quel famoso 70% di bilancio regionale che viene assorbito dalle politiche sanitarie, sia speso massimamente per la sanità Pubblica, Gratuita e per tutti, non per le la sanità privata come avviene oggi con più del 50% a questa destinato. La nostra linea ferma, del PCI nazionale e di quello regionale, su questo è chiaro: sia contro il padronato sia contro le politiche del centrodestra e del centrosinistra! I responsabili politici regionali diano immediata risposta ai lavoratori e ai cittadini bisognosi di cure.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.