Cassino (FR). Comitato Pace Cassino promuove un confronto pubblico sul Donbass. Fazolo presenta il suo libro sul Donbass

Cassino (FR). Comitato Pace Cassino promuove un confronto pubblico sul Donbass. Fazolo presenta il suo libro sul Donbass

07/12/2022 0 Di Maurizio Aversa

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Alber­to Fazo­lo, gior­na­li­sta e scrit­to­re


Nel­la sede dell’ANPI, al Par­co Baden Powell, in via Ver­di 34 a Cas­si­no (FR), il Comi­ta­to per la Pace di Cas­si­no ospi­te­rà Alber­to Fazo­lo, auto­re del libro “In Don­bass non si pas­sa. La Resi­sten­za Anti­fa­sci­sta alle por­te dell’Europa”. E’ una occa­sio­ne impor­tan­te: di cono­scen­za e di soli­da­rie­tà. Par­te da un libro, ma, si com­pren­de, è mol­to di più: «In Occi­den­te, si cer­ca di non men­zio­na­re que­sto con­flit­to o di pre­sen­tar­lo sol­tan­to come “l’aggressione del­la Fede­ra­zio­ne Rus­sa con­tro l’Ucraina indi­pen­den­te”. Così, nes­su­no ha uffi­cial­men­te con­dan­na­to le ese­cu­zio­ni di mas­sa a Odes­sa e a Mariu­pol, i bom­bar­da­men­ti e i col­pi di arti­glie­ria lan­cia­ti con­tro cit­tà paci­fi­che, la mor­te di miglia­ia di civi­li, la mag­gior par­te dei qua­li anzia­ni, don­ne e bam­bi­ni. […] Il rela­ti­vi­smo mora­le dei gover­ni occi­den­ta­li mostra spen­sie­ra­ta­men­te gli assas­si­ni fasci­sti dei bat­ta­glio­ni puni­ti­vi come “vit­ti­me dell’aggressione rus­sa” e i resi­den­ti del sud-est ucrai­no, ucci­si e tor­tu­ra­ti, come “ter­ro­ri­sti e mer­ce­na­ri”. Per la mag­gior par­te degli Euro­pei, non è evi­den­te il fat­to che il nazi­smo, che essi stes­si sono abi­tua­ti a con­si­de­ra­re come un pas­sa­to lon­ta­no, abbia dato i suoi ger­mo­gli vele­no­si pro­prio al loro fian­co» Così scri­ve Ale­xey “Dobrij” Mar­kov. Sono anni che una sto­ria com­ple­ta­men­te rimos­sa dai mez­zi d’informazione con­ti­nua a scri­ve­re pagi­ne di san­gue alle por­te dell’Europa. È la sto­ria del­le Repub­bli­che Popo­la­ri del Don­bass dove, di fron­te a un col­po di sta­to aper­ta­men­te fasci­sta e in una situa­zio­ne di vol­ta in vol­ta inde­bi­ta­men­te dipin­ta come “con­flit­to etni­co” o come inde­bi­ta inter­fe­ren­za del­la Rus­sia negli affa­ri ucrai­ni, mol­ti distac­ca­men­ti del­le mili­zie si for­ma­no nel nome del comu­ni­smo e sot­to le ban­die­re ros­se del­la ex Unio­ne Sovie­ti­ca. Sin dall’inizio del con­flit­to, alla lot­ta pren­do­no par­te un nume­ro signi­fi­ca­ti­vo di volon­ta­ri stra­nie­ri, che dan­no vita alle pro­prie for­ma­zio­ni all’interno del­la Mili­zia Popo­la­re. Tra que­ste (e pro­ba­bil­men­te la più nota), il grup­po “Inte­rU­nit” del­la Bri­ga­ta “Pri­z­rak”, in cui han­no pre­sta­to ser­vi­zio sol­da­ti pro­ve­nien­ti da ogni par­te del mon­do: pro­ta­go­ni­sti di una sto­ria di anti­fa­sci­smo e soli­da­rie­tà inter­na­zio­na­li­sta che, pri­ma del­la reda­zio­ne di que­sto libro, non era anco­ra mai sta­ta rac­con­ta­ta. Dal­la pri­ma­ve­ra scor­sa, quan­do è par­ti­to il Comi­ta­to del­la Pace a Fro­si­no­ne, via via si sono suc­ce­du­te altre ini­zia­ti­ve ana­lo­ghe. Ora que­sta pre­sen­za nel cas­si­na­te con l’iniziativa pub­bli­ca del 9 che i pro­mo­to­ri inten­do­no anche come mez­zo per orga­niz­zar­si (impor­tan­te dun­que anche il con­tat­to diret­to 3386874359 come indi­ca­to pure sul­la locan­di­na) è rite­nu­ta dav­ve­ro una occa­sio­ne rara di appro­fon­di­men­to, pre­sa di coscien­za e aper­ta mani­fe­sta­zio­ne per la Pace.

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