Frosinone. Cresce la volontà dell’impegno comunista. Intervista ad Enrico Scappaticci

Frosinone. Cresce la volontà dell’impegno comunista. Intervista ad Enrico Scappaticci

27/11/2022 0 Di Maurizio Aversa

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 2039 vol­te!

Sonia Peco­ril­li, segre­ta­ria del­la Fede­ra­zio­ne di Lati­na del PCI inter­vie­ne al sit in a Por­ta Pia


Ore­ste del­la Posta, sto­ri­co comu­ni­sta del­la Cio­cia­ria e segre­ta­rio regio­na­le del PCI, ci ha comu­ni­ca­to che alcu­ni gio­va­ni si stan­no iscri­ven­do al PCI. Ci ha mes­so in con­tat­to con uno in par­ti­co­la­re, che s’era affac­cia­to già pres­so l’organizzazione comu­ni­sta e che non ave­va con­ti­nua­to l’impegno. Oggi, inv­ve­ce con for­za è deter­mi­na­to a con­di­vi­de­re la scel­ta comu­ni­sta orga­niz­za­ta. Dice il segre­ta­rio regio­na­le: “Da pochis­si­mi anni c’è tra i lavo­ra­to­ri, e la par­te di popo­la­zio­ne più espo­sta alla pover­tà oltre che tra mol­tis­si­mi che sono con­sa­pe­vo­li del­la asso­lu­ta urgen­za di un cam­bio di socie­tà, la volon­tà for­te di pro­va­re a rico­strui­re, come in un gran­de can­tie­re aper­to, un for­te Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no. A fron­te di una pre­sen­za poli­ti­ca bal­bet­tan­te se non suc­cu­be del siste­ma qua­le si è deter­mi­na­to fin qui che vede una vasta area di sini­stra debo­le, e che vede gli spa­zi di demo­cra­zia sem­pre più restrin­ger­si, la neces­si­tà di ave­re una for­za che rap­pre­sen­ti dav­ve­ro gli inte­res­si dei lavo­ra­to­ri e degli sfrut­ta­ti è la vera rispo­sta rivo­lu­zio­na­ria. Rispo­sta, solo per fare un esem­pio — chio­sa Del­la Posta — che sal­ta agli occhi nei momen­ti del­le famo­se con­sul­ta­zio­ni elet­to­ra­li, con lo svi­li­men­to del­la par­te­ci­pa­zio­ne, anzi NON par­te­ci­pa­zio­ne, al voto di ormai qua­si metà elet­to­ri. E’ in que­sto qua­dro che abbia­mo accol­to con estre­mo favo­re, ten­den­ze, un po’ ovun­que in Ita­lia, e anche qui a Fro­si­no­ne, di gio­va­ni che voglio­no esse­re pro­ta­go­ni­sti del­la pos­si­bi­li­tà di rico­strui­re il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no.”. Da par­te sua Enri­co Scap­pa­tic­ci, lau­ren­do in filo­so­fia, ha rispo­sta con net­tez­za, pre­ci­sio­ne e deter­mi­na­zio­ne a qual­che bre­ve que­si­to posto. Come nasce la spin­ta che gene­ra la rispo­sta ad impe­gnar­ti? “L’adesione al Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no nasce dal­la con­sa­pe­vo­lez­za del­la neces­si­tà sto­ri­ca di soste­ne­re il pro­get­to ambi­zio­so di rico­sti­tui­re una sog­get­ti­vi­tà comu­ni­sta nel nostro pae­se. — espo­ne con luci­di­tà Scap­pa­tic­ci — Dal­la scon­fit­ta del movi­men­to ope­ra­io alla fine del seco­lo pre­ce­den­te, le clas­si popo­la­ri stan­no suben­do un’offensiva sen­za pre­ce­den­ti da par­te del­la clas­se domi­nan­te, con l’eliminazione pro­gres­si­va di tut­te le con­qui­ste otte­nu­te dal­le lot­te del movi­men­to ope­ra­io e dal­la impo­nen­te pre­sen­za del PCI nel pano­ra­ma poli­ti­co ita­lia­no. Con il trion­fo del capi­ta­li­smo, dopo la cadu­ta del Muro di Ber­li­no e il con­se­guen­te scio­gli­men­to dell’URSS, il model­lo capi­ta­li­sti­co si è impo­sto come l’unico model­lo poli­ti­co, eco­no­mi­co e socia­le pos­si­bi­le.”. Ma per­chè è que­sta la situa­zio­ne ina­mo­vi­bi­le? “In real­tà — repli­ca il gio­va­ne comu­ni­sta — il Capi­ta­li­smo si è dimo­stra­to inca­pa­ce di risol­ve­re i gra­vi pro­ble­mi strut­tu­ra­li da esso stes­so crea­ti: cri­si eco­no­mi­ca, disu­gua­glian­za socia­le, guer­re impe­ria­li­ste e in par­ti­co­la­re si è dimo­stra­ta del tut­to ina­de­gua­to nel fron­teg­gia­re la cri­si pan­de­mi­ca cau­sa­ta dal Covid-19. Citan­do Gram­sci, la bor­ghe­sia impe­ria­li­sta, man­te­nen­do ben sal­da la pro­pria ege­mo­nia nel nuo­vo seco­lo, impe­di­sce che gli ele­men­ti di solu­zio­ne si svi­lup­pi­no con la cele­ri­tà neces­sa­ria, man­te­nen­do in uno sta­to di debo­lez­za quel­le for­ze che pos­so­no risol­ve­re la cri­si capi­ta­li­sti­ca in cor­so. (Q.14).”. Ma la rispo­sta non può esse­re rivol­ger­si alle for­ze di sini­stra già esi­sten­ti? “Dal­lo scio­gli­men­to del PCI il movi­men­to comu­ni­sta ita­lia­no si è fram­men­ta­to, disgre­ga­to ed è diven­ta­to sem­pre più una for­za del tut­to mar­gi­na­le nel pano­ra­ma poli­ti­co ita­lia­no.- illu­stra con pre­ci­sio­ne la fase sto­ri­ca appe­na tra­scorr­sa ed attua­le Enri­co Scap­pa­tic­ci — Il per­pe­tuar­si di scel­te poli­ti­che che aggi­ra­va­no il nodo prin­ci­pa­le del­la costru­zio­ne di una sog­get­ti­vi­tà comu­ni­sta, han­no por­ta­to ad un inde­bo­li­men­to qua­li­ta­ti­vo e quan­ti­ta­ti­vo del Movi­men­to. Com­pi­to dei comu­ni­sti è quin­di ricrea­re un par­ti­to for­te e coe­so dal pun­to di vista ideo­lo­gi­co e orga­niz­za­ti­vo per rida­re vita a quel “bloc­co sto­ri­co” capa­ce di ribal­ta­re i rap­por­ti di clas­se esi­sten­ti .”. Dun­que una scel­ta com­piu­ta con que­sta cosa­pe­vo­lez­za che può vale­re per mol­ti. Con qua­le accen­to per­so­na­le tu l’hai com­piu­ta? “In quest’ottica — offre la sua con­vin­ta rifles­sio­ne il gio­va­ne comu­ni­sta — ho avver­ti­to l’esigenza di riav­vi­ci­nar­mi e mili­ta­re nel PCI dopo un pre­ce­den­te allon­ta­na­men­to, dovu­to a del­le incom­pren­sio­ni riguar­do alcu­ne scel­te poli­ti­che che pote­va­no risol­ver­si con una mag­gio­re aper­tu­ra al dia­lo­go. Sono feli­ce di esser­mi ricon­giun­to con il PCI e spe­ro di poter appor­ta­re il mio con­tri­bu­to a que­sto pro­get­to ambi­zio­so a cui cre­do pro­fon­da­men­te.”.

Related Images: