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Marino. PCI: No a divisioni sociali per chi ha uguali diritti e vuole le stesse cose
23/11/2022Questo articolo è stato letto 2312 volte!
“I comunisti di Marino, seguono attentamente le attività sociali e le scelte amministrative del Comune — dichiara Stefano Enderle, segretario della sezione -, e questo vale anche per la vicenda dei Centri Anziani e del Centro Anziani di Frattocchie. In particolare ci siamo anche informati e interessati circa il confronto, divenuto scontro, con l’amministrazione comunale che vede, ora, una parte di soci anziani promuovere una mobilitazione. Noi non vogliamo fare del facile comportamento “equidistante” alla Ponzio Pilato. Anzi riteniamo di aver maturato una scelta di “equivicinanza”. Tra chi? Stessa vicinanza ad un certo gruppo di anziani che da anni si sono autorganizzati e portato avanti, secondo proprie sensibilità ludiche, sociali e culturali, una gestione cheli ha condotti fin qui. Stessa cosa — continua Enderle — noi riconosciamo ad un gruppo di anziani che, con analoghe sensibilità hanno dato vita ad una associazione che ha anche avuto il merito di prendere al volo le piccole novità e riforme del settore associazionistico risultando, come si dice “con le carte in regola”. Ecco, di tutto ciò, se noi fossimo amministratori, tenderemmo a prendere proprio il buono, i diritti, le finalizzazioni che questi protagonisti — tutti gli anziani di questa vicenda — perseguono per il proprio star bene, che necessariamente si riverberebbe anche sulla società e sulla comunità.
Invece — prosegue il portavoce dei comunisti marinesi — stiamo assistendo da tempo, già dalla precedente gestione amministrativa, una surrettizia divisione di anziani di tipo A, da anziani di tipo B. Noi denunciamo questo come un insieme di errori: errore di forzature amministrative (ieri e oggi) che non partono dagli anziani protagonisti, ma dal fatto se il gruppo A o quello B fosse più simpatico o tendente a farsi benvolere da una parte politico-amministrativa invece che ad un’altra. No, noi comunisti non ci stiamo a vedere giuste rivendicazioni sociali, culturali e ludiche strumentalizzate da chicchessia. Quindi — conclude il segretario del PCI — certamente vorremmo che le regole fossero rispettate, ma nel contempo, poichè parliamo di uomini e donne tutti e tutte ugualmente capaci e desiderosi di essere protagonisti di questa piccola parte del proprio vivere nella nostra società, nella nostra comunità, chiediamo al Sindaco e all’Amministrazione di farsi carico dell’intera vicenda a partire proprio dal punto di vista degli anziani protagonisti e non di qualche mosca cocchiera, ovunque essa sia presente. Al pari chiediamo a tutti gli anziani coinvolti o semplicemente spettatori, di contattarci, rivolgersi a noi, sia nel caso pensino che sia davvero questa che indichiamo la strada giusta; così come chiediamo a coloro che la pensano all’opposto, che stiamo sbagliando di contestarcelo tranquillamente. Comubnque la nostra scelta di merito, lo ribadiamo è sostenere le aspirazioni di tutta questa parte della società, quella che maggiormente può, se lo sceglie, indicare saggezza a tutti.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.