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Giorgia Canton: “Scrivo per creare connessioni”
21/11/2022Questo articolo è stato letto 755 volte!
Giorgia Canton ha pubblicato il suo nuovo singolo “Com’era avere vent’anni”, scritto dalla stessa artista, prodotto da Davide De Faveri, registrato al Terzo Mondo Studio di Paiane a Belluno e masterizzato da Fabio Trentini. La canzone è in finale al Premio Bianca d’Aponte. Noi di Punto a capo abbiamo avuto l’occasione di intervistare l’artista. Ecco cosa ci ha raccontato Giorgia Canton.
“Com’era avere vent’anni”, un titolo forte e molto significativo, cosa rappresenta per te?
Rappresenta una grande voglia di spensieratezza, insieme alla consapevolezza che quei vent’anni non possono tornare e che forse in fondo neanche quando avevo vent’anni ero così spensierata. Ogni età rappresenta una tappa importante della nostra vita e ha i suoi aspetti positivi e negativi.
Ma questo al tempo stesso mi dà forza e speranza perché non importa quanti anni io abbia, il momento giusto per ripartire può arrivare anche adesso, con la freschezza e quel pizzico di incoscienza dei vent’anni che mi sento ancora addosso e la maturità dei trenta.
La canzone è in finale al Premio Bianca d’Aponte, come ti senti a riguardo? Come hai reagito quando hai scoperto di essere in finale?
Ero felicissima, Gaetano D’Aponte mi ha chiamata l’unico giorno in cui ero andata al mare e per tutto il tempo vedevo questo numero sconosciuto e mi sono rifiutata di rispondere al telefono perché volevo staccare del tutto, poi per fortuna ho deciso di rispondere. E’ stato come se in quel momento la canzone fosse nata davvero, come se fosse uscita allo scoperto. Non scrivo per i riconoscimenti, ma quando arrivano dall’esterno, da persone che non mi conoscono, è come se mi connettessi con qualcosa di più grande di me, con altre vite, altre storie che entrano in contatto con me e si riconoscono. Ed è questo il motivo per cui scrivo, per raccontarmi e creare connessioni, per sentirci tutti meno soli nel nostro sentire.
La cover del brano segna l’inizio di un nuovo cammino e rappresenta anche il primo giorno discuola… Tu lo ricordi ancora il tuo primo giorno di scuola?
No, non lo ricordo ma adoro quella foto perchè è un modo di ricordare attraverso gli occhi degli altri, di mio papà in questo caso, appassionato fotografo. Ricordo altri primi giorni di scuola, quando ero più grande, del liceo, dell’università, del conservatorio. Settembre per me è un mese quasi più importante di gennaio, c’è quell’aria frizzantina che sa di nuovi inizi, di quaderni bianchi, di libri appena comprati, di matite intere, la adoro.
Cosa significa per te ricominciare?
Per me ricominciare significa innanzitutto fermarmi e accettare il momento di vuoto e in seguito il cambiamento. Siamo esseri umani, non siamo macchine, è normale aver bisogno di pause. Io dico sempre che sono una pianta, ho bisogno di luce, di acqua, di stare all’aria aperta e come una pianta non posso essere sempre in fiore. Ricominciare significa rispettare i cicli naturali e vitali. Significa trovare un tempo e un luogo in cui le mie radici di pianta possono avere spazio di espandersi per fortificarmi. E questo può comportare spostarsi, chiudere capitoli per aprirne di nuovi. L’importante è accettare e per quello ci vuole tempo, ci vuole pazienza.
Quali sono i prossimi passi di Giorgia Canton?
C’è un altro singolo in uscita e in seguito il disco, quindi c’è molta carne al fuoco. Sto lavorando per organizzare una serie di “concerti a domicilio” in tutta Italia, e magari anche fuori. Mi piacciono le situazioni intime, i giardini, i salotti, i porticati. Se invece volessi pensare più in grande, mi piacerebbe suonare nei teatri. Sto lavorando anche per questo. Quindi direi che i miei prossimi passi sono portare la mia musica nella realtà e suonare.
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Laureata in Informazione, Editoria e Giornalismo e in DAMS. Attualmente collabora con Bellacanzone.it, Roma Tre Radio, emittente ufficiale dell’ateneo Roma Tre dove ricopre diversi ruoli: speaker, regista e redattrice.
Grande appassionata di musica e televisione. Studia canto da 8 anni e ascolta musica di tutti i generi perché per lei non ha confini.
È stata inviata al Festival di Sanremo nel 2018, 2019 e 2020.