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Ode torna con il nuovo singolo “Metà” che invita ad amare noi stessi e a seguire il nostro cuore compiendo scelte anche difficili. Un brano di rinascita che esprime tutta la caparbietà dell’artista. Noi lo abbiamo incontrato, ecco cosa ci ha raccontato Ode nella nostra intervista.
Il 26 agosto è uscito “Metà” il tuo nuovo singolo che tratta il tema della rinascita. Come è nato questo brano e cosa significa per te rinascere?
“Metà” è nato appena dopo il mio licenziamento, in un periodo di solitudine molto intensa. Mi sono ritrovato a fare una scelta molto coraggiosa che però non è stata condivisa da tante persone che avevo intorno, a partire da amici ai miei famigliari. Ho sentito molto la pressione esterna che mi portava a pentirmi della scelta, ma per la prima volta nella mia vita ho deciso solamente di seguire il mio cuore e ho proseguito per la mia strada. “Metà” è un inno all’amare noi stessi per come siamo e ad abbandonare tutte quelle cose/persone che non ci permettono di esprimerci o crescere al 100%.
La rinascita per me è stata trovare persone che supportassero i miei sogni ma soprattutto iniziare a mettere me stesso davanti al parere degli altri.
A Milano hai organizzato un un release party, raccontaci tutto….
È stato bellissimo! Vorrei ringraziare lo Spank Milano per l’ospitalità e per aver suonato “Metà” a mezzanotte. Era il mio primo release party, quindi erano solamente presenti amici e conoscenti ma è stato emozionante ritrovare tutte le persone che amo di più a supportare la mia musica. A breve ne annunceremo altri aperti a più persone!
Sei tra i 6 finalisti del contest Musica da Bere, come stai vivendo questa esperienza? Ti aspettavi di arrivare tra i primi sei?
Arrivare tra i finalisti è stato totalmente inaspettato, infatti mi ero anche dimenticato della mia partecipazione. Sono super felice per la fiducia da parte della giuria ma soprattutto non vedo l’ora di suonare! Finalmente avremo la band al completo, quindi daremo il meglio di noi. Comunque vada, sarà un’opportunità incredibile per suonare davanti ad un nuovo pubblico e di conoscere nuovi artisti.
Nel 2021 dopo un periodo passato tra Stati Uniti e Regno Unito sei tornato in Italia, cosa ti ha spinto a tornare qui?
In realtà sono tornato principalmente perchè mi era scaduto il visto statunitense. È molto difficile vivere negli USA da Italiano, soprattutto da giovani. Poi avevo l’intenzione di tornare a New York ma la pandemia mi ha fatto rendere conto che la vita che stavo vivendo non era l’ideale per me. Ci sono tante cose che non vanno qui in Italia ma dopo aver vissuto molto all’estero, mi sono anche reso dei tantissimi pregi che ha. Non saremo i più forti a livello di business e innovazione ma l’amore, l’ospitalità e la passione per le piccole cose sono imbattibili rispetto al resto del mondo.
A livello musicale quanto ha influito l’esperienza all’estero sulla tua produzione?
Vivere all’estero e ascoltare musica internazionale sono state due cose fondamentali nella creazione del progetto. Raramente ci ispiriamo a progetti italiani per le nostre produzioni e penso che sia un po’ la parte innovativa del progetto. Penso che a livello musicale, le realtà estere siano molto avvantaggiate dalla lingua inglese che viene compresa ormai da tutto il mondo, quindi un “piccolo” artista statunitense può avere numeri più grandi dei nostri big italiani e comunque essere sconosciuto. A livello di scrittura di testi e di immaginario, la lingua italiana è la più efficace e romantica, a mio parere.
Hai affermato di essere un artista diverso che parla a chi si sente sempre a disagio. In cosa ti differenzi rispetto agli altri artisti? Cosa ha ODE che gli altri non hanno?
La cosa principale su cui mi concentro è rimanere il più possibile vicino alla mia persona reale, quella di tutti i giorni. Non amo gli artisti che creano dei personaggi finti, ad-hoc per apparire in un certo modo. Mi sono sempre ispirato ad artisti che sono schietti e veri, anche se con il filtro dei social, ma che non si estraniano dalla vita reale.
Penso che sia piuttosto facile immedesimarsi in me e nei miei testi se si è un po’ come me, estroversi e introversi allo stesso tempo, pieni di pensieri, cose da dire e con tanta voglia di cambiare il mondo nel proprio piccolo.
So che ci sono in programma dei live, cosa deve aspettarsi lo spettatore sul palco?
Ci saranno live di diversi tipi: alcuni in acustico nei quali si potranno ascoltare i miei brani in una chiave diversa dal solito mentre altri con la band al completo con arrangiamenti più divertenti e ballabili. Sicuramente l’obiettivo è di suonare il più possibile, evitando sequenze e sample dove possibile e tornare alla musica fatta in sala prove, da tanti elementi che danzano tra loro.
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Laureata in Informazione, Editoria e Giornalismo e in DAMS. Attualmente collabora con Bellacanzone.it, Roma Tre Radio, emittente ufficiale dell’ateneo Roma Tre dove ricopre diversi ruoli: speaker, regista e redattrice.
Grande appassionata di musica e televisione. Studia canto da 8 anni e ascolta musica di tutti i generi perché per lei non ha confini.
È stata inviata al Festival di Sanremo nel 2018, 2019 e 2020.