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Roma. PCI: Qual è l’emergenza che motiva un aumento di stipendio ai consiglieri comunali? Ci sono risposte per i lavoratori e lavoratrici del Comune?
17/07/2022Questo articolo è stato letto 2763 volte!
“Nella città eterna, a volte qualcuno ha pudore. La malsana idea di appiopparsi un bell’aumento sul mensile, che non è proprio roba di spiccioli, di consigliere comunale, è lievemente contestato da rari consiglieri comunali di opposizione e maggioranza anche in Campidoglio. Lieve perché. Perché per pudore dicono che non sia proprio questo il momento! Su questo non c’è dubbio. Così pure, — denuncia Giacomo De Angelis a guida della Federazione PCI di Roma e provincia -, il fatto in sé. Far finta di sostituire i gettoni di presenza per deliberare una somma compensativa degli stessi da aggiungere al mensile dei consiglieri comunali è un imbroglio. Infatti, guarda caso la sostituzione della precedente modalità coincide con un aumento che porta dagli attuali 2mila a 3mila euro mensili! Per non andare lontano, c’è qualche analogo provvedimento rivolto dal Sindaco Gualtieri, o dalla maggioranza a guida PD, o dai sottoscrittori dell’accordo (sappiamo che i maggiori gruppi di opposizione acconsentono destra inclusa), che sia stato proposto, o pensato, o in studio per i lavoratori del Comune? O dell’Ama? O del trasporto pubblico? O delle dipendenti di cooperative dei servizi che garantiscono il funzionamento vero della macchina comunale, come le mense, le operatrici sociali e culturali che accudiscono bambini e costruiscono proposte di diffusione della cultura? La risposta, ovviamente è NO. Il primo ok alla delibera è arrivato in commissione, martedì la misura arriverà in Aula. – prosegue il dirigente del PCI — Un atto firmato dalla maggioranza e da tutto il centrodestra. Naturalmente c’è anche chi si è “lamentato” per l’esiguo aumento. Così come ha giustificato il tutto dal fatto che un decreto (del 2010) è alla base della scelta amministrativa. Addirittura, la presidente di commissione ha commentato che : «La nostra mole di lavoro non è indifferente. Nessuno ci ha puntato la pistola alla tempia ma per rispondere ai nostri ruoli abbiamo bisogno di giornate di 48 ore e per svolgere a pieno il ruolo che ci hanno dato i cittadini in maniera dignitosa e per gli oneri che abbiamo penso che sia opportuno e giusto compiere questo atto». Ora se pensiamo alle vesti stracciate che sindaco e altri urlano per le emergenze in città, per avere alibi di promuovere un inceneritore degno di concezioni della politica dei rifiuti degli anni sessanta; o se pensiamo alle vere emergenze, come quella sociale di cui dicevamo sopra per i lavoratori e le lavoratrici ovvero per i servizi a tariffa che si tarda a rimodulare verso il basso vista la situazione di impoverimento come certificato in questi giorni dall’Istat, viene rabbia a chiedersi – come denunciamo noi comunisti — perchè aumentarsi lo stipendio? “.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.