Roma. PCI: Qual è l’emergenza che motiva un aumento di stipendio ai consiglieri comunali? Ci sono risposte per i lavoratori e lavoratrici del Comune?

Roma. PCI: Qual è l’emergenza che motiva un aumento di stipendio ai consiglieri comunali? Ci sono risposte per i lavoratori e lavoratrici del Comune?

17/07/2022 0 Di Maurizio Aversa

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Gia­co­mo De Ange­lis, PCI, alla gui­da del­la Fede­ra­zio­ne Metro­po­li­ta­na PCI di Roma


“Nel­la cit­tà eter­na, a vol­te qual­cu­no ha pudo­re. La mal­sa­na idea di appiop­par­si un bell’aumento sul men­si­le, che non è pro­prio roba di spic­cio­li, di con­si­glie­re comu­na­le, è lie­ve­men­te con­te­sta­to da rari con­si­glie­ri comu­na­li di oppo­si­zio­ne e mag­gio­ran­za anche in Cam­pi­do­glio. Lie­ve per­ché. Per­ché per pudo­re dico­no che non sia pro­prio que­sto il momen­to! Su que­sto non c’è dub­bio. Così pure, — denun­cia Gia­co­mo De Ange­lis a gui­da del­la Fede­ra­zio­ne PCI di Roma e pro­vin­cia -, il fat­to in sé. Far fin­ta di sosti­tui­re i get­to­ni di pre­sen­za per deli­be­ra­re una som­ma com­pen­sa­ti­va degli stes­si da aggiun­ge­re al men­si­le dei con­si­glie­ri comu­na­li è un imbro­glio. Infat­ti, guar­da caso la sosti­tu­zio­ne del­la pre­ce­den­te moda­li­tà coin­ci­de con un aumen­to che por­ta dagli attua­li 2mila a 3mila euro men­si­li! Per non anda­re lon­ta­no, c’è qual­che ana­lo­go prov­ve­di­men­to rivol­to dal Sin­da­co Gual­tie­ri, o dal­la mag­gio­ran­za a gui­da PD, o dai sot­to­scrit­to­ri dell’accordo (sap­pia­mo che i mag­gio­ri grup­pi di oppo­si­zio­ne accon­sen­to­no destra inclu­sa), che sia sta­to pro­po­sto, o pen­sa­to, o in stu­dio per i lavo­ra­to­ri del Comu­ne? O dell’Ama? O del tra­spor­to pub­bli­co? O del­le dipen­den­ti di coo­pe­ra­ti­ve dei ser­vi­zi che garan­ti­sco­no il fun­zio­na­men­to vero del­la mac­chi­na comu­na­le, come le men­se, le ope­ra­tri­ci socia­li e cul­tu­ra­li che accu­di­sco­no bam­bi­ni e costrui­sco­no pro­po­ste di dif­fu­sio­ne del­la cul­tu­ra? La rispo­sta, ovvia­men­te è NO. Il pri­mo ok alla deli­be­ra è arri­va­to in com­mis­sio­ne, mar­te­dì la misu­ra arri­ve­rà in Aula. – pro­se­gue il diri­gen­te del PCI — Un atto fir­ma­to dal­la mag­gio­ran­za e da tut­to il cen­tro­de­stra. Natu­ral­men­te c’è anche chi si è “lamen­ta­to” per l’esiguo aumen­to. Così come ha giu­sti­fi­ca­to il tut­to dal fat­to che un decre­to (del 2010) è alla base del­la scel­ta ammi­ni­stra­ti­va. Addi­rit­tu­ra, la pre­si­den­te di com­mis­sio­ne ha com­men­ta­to che : «La nostra mole di lavo­ro non è indif­fe­ren­te. Nes­su­no ci ha pun­ta­to la pisto­la alla tem­pia ma per rispon­de­re ai nostri ruo­li abbia­mo biso­gno di gior­na­te di 48 ore e per svol­ge­re a pie­no il ruo­lo che ci han­no dato i cit­ta­di­ni in manie­ra digni­to­sa e per gli one­ri che abbia­mo pen­so che sia oppor­tu­no e giu­sto com­pie­re que­sto atto». Ora se pen­sia­mo alle vesti strac­cia­te che sin­da­co e altri urla­no per le emer­gen­ze in cit­tà, per ave­re ali­bi di pro­muo­ve­re un ince­ne­ri­to­re degno di con­ce­zio­ni del­la poli­ti­ca dei rifiu­ti degli anni ses­san­ta; o se pen­sia­mo alle vere emer­gen­ze, come quel­la socia­le di cui dice­va­mo sopra per i lavo­ra­to­ri e le lavo­ra­tri­ci ovve­ro per i ser­vi­zi a tarif­fa che si tar­da a rimo­du­la­re ver­so il bas­so vista la situa­zio­ne di impo­ve­ri­men­to come cer­ti­fi­ca­to in que­sti gior­ni dall’Istat, vie­ne rab­bia a chie­der­si – come denun­cia­mo noi comu­ni­sti — per­chè aumen­tar­si lo sti­pen­dio? “.

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