Nella notte tra il 5 e 6 un nuovo rogo nella caffetteria/libreria “La Pecora Elettrica”…
Roma. PCI Ciclo Rifiuti, Infrastrutture, pericolo criminalità. La soluzione è la totale gestione pubblica
18/06/2022Questo articolo è stato letto 3240 volte!
Il Partito Comunista del Lazio e di Roma, durante una apposita riunione in cui ha affrontato le questioni attinenti al dramma ambientale causato dall’incendio di Malagrotta, ritiene sottolineare alcuni elementi ed indicare la forte soluzione politica e amministrativa del problema. “Innanzitutto – hanno commentato Eros Mattioli, coordinatore PCI Roma e Oreste della Posta, segretario PCI Lazio – esprimiamo totale solidarietà ai lavoratori del comparto che direttamente o indirettamente sono coinvolti nella vicenda proprio in quanto dipendenti anche a rischio salute. Allo stesso modo, esprimiamo solidarietà ai cittadini, decine di migliaia, che in quanto residenti vicinissimi o nei quartieri vicini sono anch’essi coinvolti nelle ricadute inquinanti a seguito dell’incendio stesso, così come è per i numerosi operatori agricoli.
Quindi, — continuano i dirigenti comunisti – prendiamo atto delle indicazioni e dei dati, purtroppo oggettivamente allarmanti, che Arpa Lazio ha diffuso e le prescrizioni che unitamente alle autorità sanitarie stanno impartendo. In quanto portatori di cultura politica, ambientale e amministrativa ci sentiamo di evidenziare a nome di tutto il Partito, come questo risultato (dell’incendio) non sia un episodio casuale. Infatti più d’uno, se si fa mente locale all’incendio TMB Salario, o al deposito Eco X di Pomezia, per non dire dei siti colpiti dal fuoco in tutta Italia, nascondono almeno due aspetti inquietanti: uno la non soluzione di determinato stoccaggio, tale da “giustificare” il fuoco che interviene a liberare gli eccessi di accumuli; l’altro, peggiore della intenzionalità criminale dell’atto, quindi riconducibile a pratiche di pressione e/o ricatto che solo la criminalità attua.
Ciò sta a significare, per noi comunisti – continuano Della Posta e Mattioli – che da un lato amministrativamente la gestione emergenziale, senza una vera programmazione dà questi risultati. Come addentellato ulteriore, basti pensare alla miopia del Sindaco Gualtieri a riproporre un inceneritore da 600 mila tonnellate, cioè proprio una megastruttura ingestibile in emergenze come quello andato a fuoco a Malagrotta ora. Ma, ancora di più, e questo denunciamo e indichiamo con forza, — concludono i due del PCI — che politicamente, nel ciclo dei rifiuti, così come dovrebbe essere per il ciclo delle acque (visto l’esito, finora tradito dai Governi Destra, Lega, PD, M5S) l’unica soluzione possibile è la totale gestione pubblica di tali attività primarie nelle moderne società. Quindi, Comuni o Regioni, devono assumere non solo gli indirizzi e la programmazione concreta, ma anche la gestione di Rifiuti e Acqua.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.