Il nuovo inizio del fumetto

Il nuovo inizio del fumetto

23/05/2022 0 Di Marco Brancaccia

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Un nuo­vo ini­zio dopo due anni di pau­sa in cui pos­sia­mo dire aver sen­ti­to for­te­men­te la man­can­za di que­sto even­to annua­le. Dal­la sua inau­gu­ra­zio­ne nel 2015, infat­ti, Arf! è diven­ta­to pre­sto uno degli appun­ta­men­ti più ama­ti dai pro­fes­sio­ni­sti del set­to­re, non­ché dai let­to­ri più appas­sio­na­ti.

La ragio­ne? Arf! non è un festi­val come gli altri: nien­te cosplay, nien­te stand di gad­get, nien­te file chi­lo­me­tri­che (o qua­si!) per otte­ne­re la dedi­ca dai pro­pri auto­ri pre­fe­ri­ti: nient’altro che puro fumet­to.

E se que­sto con­cet­to è val­so per cia­scu­na edi­zio­ne, quest’anno lo si è per­ce­pi­to più che mai. A dif­fe­ren­za degli altri anni, il festi­val non pre­ve­de­va la pre­sen­za del­le case edi­tri­ci e, per natu­ra­le con­se­guen­za, il pas­sag­gio di mol­ti auto­ri che rego­lar­men­te si pre­sen­ta­no in fie­ra per dise­gnet­ti e auto­gra­fi ai pro­pri let­to­ri. Gli uni­ci due stand vol­ti alle ven­di­te era­no pre­sen­ti rispet­ti­va­men­te nell’area kids e nell’area con­fe­ren­ze.

Ed è pro­prio una dimen­sio­ne inti­ma che ha reso que­sta edi­zio­ne così spe­cia­le. Come lo stes­so Mau­ro Uzzeo (auto­re, sce­neg­gia­to­re e “arfer”) dice “Quest’anno ave­va­mo tut­ti biso­gno di riab­bra­ciar­ci”.

La pan­de­mia ci ha costret­ti a una distan­za pro­lun­ga­ta che in un set­to­re come quel­lo del­la Nona Arte ce ne ha fat­to sen­ti­re for­te la man­can­za. Mol­ti auto­ri lavo­ra­no da sem­pre nel­le pro­prie case o in soli­tu­di­ne all’interno di uno stu­dio. In sostan­za, le fie­re rap­pre­sen­ta­no per i pro­fes­sio­ni­sti del set­to­re una del­le poche occa­sio­ni per poter socia­liz­za­re con­cre­ta­men­te gli uni con gli altri. Non a caso l’emozione era tan­gi­bi­le: mol­ti abbrac­ci, salu­ti, riu­nio­ni, entu­sia­smo, ma soprat­tut­to il for­te desi­de­rio di ripar­ti­re dav­ve­ro tut­ti insie­me.

Pre­sen­za fon­da­men­ta­le quest’anno è sta­ta quel­la del­la “self Arf!”, l’area del­le auto­pro­du­zio­ni che più che in ogni altra edi­zio­ne ha dato il meglio di sé. Tra i col­let­ti­vi che si sono distin­ti spic­ca­no alcu­ni nomi come Acid Free Lab, Dia­mond Dogs, Lisca, Mam­ma­iu­to, Black Board e i già cono­sciu­tis­si­mi Attac­ca­pan­ni Press.

Dare così tan­to spa­zio alle auto­pro­du­zio­ni è sta­ta una scel­ta vin­cen­te per un’edizione mol­to diver­sa dal soli­to ma di cui ave­va­mo sicu­ra­men­te biso­gno. Chi meglio di un col­let­ti­vo di auto­pro­du­zio­ne può incar­na­re lo spi­ri­to di inven­ti­va, crea­ti­vi­tà e liber­tà di cui il fumet­to ha biso­gno e che tal­vol­ta vie­ne sep­pel­li­to da ten­den­ze main­stream?

Panel d’eccezione gui­da­ti da Mau­ro Uzzeo, Vale­ria Gob­ba­to, Ric­car­do Cor­bò, Gud e S3keno han­no ana­liz­za­to il fumet­to in tut­te le sue sfac­cet­ta­tu­re con lo sco­po di inqua­dra­re la dire­zio­ne e tut­ti i cam­bia­men­ti ver­so cui si è indi­riz­za­to nel cor­so degli anni. Tra gli auto­ri pre­sen­ti nel­le tre gior­na­te men­zio­nia­mo Rita Petruc­cio­li, Mar­toz, Samuel Spa­no, Emi­lia­no Mam­mu­ca­ri, Zuzu, Davi­de Costa, Loren­zo Pal­lo­ni, Kat­ja Cen­to­mo e mol­ti altri. È sta­to pre­sen­te tra le varie real­tà anche il Col­let­ti­vo Mole­ste, la cui pri­ma anto­lo­gia, pro­dot­ta da Il Casto­ro Edi­to­re, è usci­ta il 12 mag­gio, gior­no ante­ce­den­te alla fie­ra.

I con­te­nu­ti di que­ste con­fe­ren­ze sono sta­ti tra i più varie­ga­ti e inte­res­san­ti: il “fumet­to di lot­ta”, il col­le­ga­men­to tra fumet­to e video­gio­chi, le ana­li­si dei cam­bia­men­ti di mer­ca­to per il mon­do di edi­co­la e libre­ria e l’intervista al gran­de Paco Roca di cui è sta­ta alle­sti­ta in fie­ra una par­te del­la mostra “Case di car­ta” che dal 20 mag­gio al 19 giu­gno potre­te visi­ta­re pres­so la Fox Gal­le­ry, non sono che alcu­ni di essi. La mostra di Car­mi­ne Di Gian­do­me­ni­co, insie­me a quel­la di Davi­de “Bart” Sal­ve­mi­ni, Yi Yang e Loren­zo Mò, vin­ci­to­re del pre­mio Bar­to­li nel 2019, non sono sta­te da meno.

Quest’anno inve­ce, il pre­mio è sta­to asse­gna­to a Valo, di cui pote­te tro­va­re il fumet­to “Cro­na­che di Ame­bò” in libre­ria.

Tra gli altri panel impor­tan­ti da men­zio­na­re non pos­so­no man­ca­re le tre Lec­tio Magi­stra­lis: Sil­via Ziche il 13 mag­gio, Sil­ver il 14 e Otto Sch­midt il 15. Cia­scu­no di essi è da con­si­de­rar­si un pre­zio­so valo­re aggiun­to a un festi­val che quest’anno ha rac­col­to tut­ti i pun­ti di for­za del fumet­to nel­la sua vera essen­za. Rias­su­men­do ad esem­pio l’intervista di Ric­car­do Cor­bò a Sch­midt è inte­res­san­te ren­der­si con­to di come l’artista abbia mes­so al cen­tro del­le pro­prie ope­re lo sguar­do atten­to alla socie­tà piut­to­sto che all’anatomia o al gene­re dei per­so­nag­gi, crean­do in que­sto modo spa­zio per la voce di cui il fumet­to ave­va biso­gno già da mol­to tem­po.

Per con­clu­de­re, il claim scel­to da Arf! quest’anno è “Nes­su­no met­te il fumet­to in un ango­lo”, pro­ble­ma che duran­te la pan­de­mia si è par­zial­men­te veri­fi­ca­to, come in altri set­to­ri arti­sti­ci e d’intrattenimento.

Non pote­va esi­ste­re un modo più giu­sto di ripor­ta­re l’attenzione sul fumet­to che sce­glie­re una dimen­sio­ne, for­se anche pic­co­la quan­to un ango­lo, ma da cui espan­der­si nuo­va­men­te a mac­chia d’olio e, con un po’ di for­tu­na, ver­so nuo­ve dire­zio­ni.

 

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