Marino. PCI su politiche per la scuola e l’edilizia scolastica

Marino. PCI su politiche per la scuola e l’edilizia scolastica

18/05/2022 0 Di Maurizio Aversa

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Il segre­ta­rio del PCI di Mari­no, Ste­fa­no Ender­le


“Abbia­mo dedi­ca­to un ampio dibat­ti­to e con­fron­to, poli­ti­co e ammi­ni­stra­ti­vo al gra­ve pro­ble­ma che stu­den­ti, lavo­ra­to­ri e fami­glie coin­vol­te nel­la vicen­da scuo­la Anna Frank – affer­ma il segre­ta­rio del PCI Mari­no, Ste­fa­no Ender­le – ed abbia­mo per que­sto, secon­do il nostro mot­to dai pro­ble­mi la con­cre­tez­za di pro­po­ste e solu­zio­ni par­te­ci­pa­te, redat­to una nota che ren­dia­mo pub­bli­ca.”. Que­sta la nota: “Per le vicen­de sco­la­sti­che, così come per altri aspet­ti del­la quo­ti­dia­ni­tà del­le ammi­ni­stra­zio­ni loca­li, sicu­ra­men­te un gran­de ruo­lo lo rico­pro­no i diri­gen­ti sco­la­sti­ci, al pari dei diri­gen­ti dei set­to­ri scuo­la e lavo­ri pub­bli­ci dei comu­ni. Tut­ta­via, pur se impli­ca­ti, per pro­fes­sio­ne, e maga­ri anche per pas­sio­ne, non è a costo­ro – per lo meno non in via prin­ci­pa­le – che occor­re rivol­ger­si per addi­ta­re col­pe su ciò che non va, o elo­giar­li a spro­po­si­to sui buo­ni anda­men­ti gestio­na­li del­la mac­chi­na scuo­la: sia essa dell’obbligo o del­le scuo­le pro­fes­sio­na­li o licei e secon­da­ria supe­rio­re. Infat­ti, le poli­ti­che sco­la­sti­che – abbrac­cian­do in que­sto dal­la mater­na alle supe­rio­ri pre­sen­ti nel comu­ne di Mari­no, sof­fro­no com­ples­si­va­men­te, per ragio­ni non imme­dia­ta­men­te poli­ti­che impu­ta­bi­li ad una o ad altra gestio­ne asses­so­ri­le o di Giun­ta. No, la respon­sa­bi­li­tà è la fine – che ha impli­ca­to a livel­li più alti l’attacco alle auto­no­mie loca­li, al ruo­lo del­la Pub­bli­ca Ammi­ni­stra­zio­ne (Sta­to) come pro­gram­ma­to­re. Difet­to disa­stro­so che si può inver­ti­re. Come? Non rinun­cian­do a ripro­por­re que­sto ruo­lo. E’ più fati­co­so, fat­to, oggi, a par­ti­re da un comu­ne, che, maga­ri, potreb­be tro­va­re allea­ti altri comu­ni vici­ni e ave­re voce in capi­to­lo nel­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na di Roma, fino a ri-coin­vol­ge­re la Regio­ne. In che cosa? In quel­la che era sta­ta per tan­ti anni la pro­gram­ma­zio­ne sco­la­sti­ca gra­zie alle leg­gi di tute­la (regio­na­li del Lazio) del “Dirit­to allo Stu­dio”.

I con­tai­ner che ospi­ta­no gli stu­den­ti, e il per­so­na­le che lavo­ra lì del­la scuo­la Anna Frank


Da dove si ini­zia? Sicu­ra­men­te dal­la cono­scen­za del­la real­tà e da qua­le potreb­be esse­re, con avvi­ci­na­men­to alla real­tà futu­ra, il suo svi­lup­po. Quin­di i dati riguar­dan­ti quan­ti e che com­po­si­zio­ne han­no il cor­po com­ples­si­vo di sco­la­ri e stu­den­ti; quin­di i dati dei siti che accol­go­no lavo­ra­to­ri del­la scuo­la e stu­den­ti e sco­la­ri; quin­di dati sul­la qua­li­tà e la sicu­rez­za; e, anco­ra, le dota­zio­ni sia infra­strut­tu­ra­li che degli stru­men­ti didat­ti­ci, inclu­si pale­stre, spa­zi ludi­co-edu­ca­ti­vi, men­sa, aree ester­ne e così via. Tut­to que­sto, che con un po’ di buo­na volon­tà può esse­re repe­ri­to pres­so le varie agen­zie socia­li ed edu­ca­ti­ve pre­sen­ti o inter­ve­nen­ti nel ter­ri­to­rio comu­na­le, di per se non sono l’azione suf­fi­cien­te a rea­liz­za­re l’obbiettivo del­la pro­gram­ma­zio­ne sopra indi­ca­ta. Infat­ti, deve esse­re garan­ti­to un momen­to (che può iden­ti­fi­car­si in più appun­ta­men­ti di stu­dio, con­ve­gni, assem­blee) in cui si appro­fon­di­sce e si offro­no solu­zio­ni e calen­da­ri attua­ti­vi. E qui entra in cam­po il ruo­lo del con­si­glio comu­na­le e del­la ammi­ni­stra­zio­ne, per­ché cono­sciu­to il feno­me­no, pro­iet­ta­to il suo svi­lup­po pros­si­mo, facen­do rife­ri­men­to all’insieme del­la pol­tii­ca ammi­ni­stra­ti­va, è la poli­ti­ca che deve sce­glie­re la caden­za dei tem­pi e degli inter­ven­ti. Tut­ta que­sta pre­mes­sa è per­ché a noi comu­ni­sti sem­bra che da par­te Regio­ne Lazio, o del­la par­te ammi­ni­stra­ti­va del­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na di Roma e del Comu­ne di Mari­no, tut­to que­sto non sia avve­nu­to così come neces­si­te­reb­be. Cre­dia­mo che la scel­ta che abbia gui­da­to le poli­ti­che sco­la­sti­che regio­na­li o le gestio­ni ammi­ni­stra­ti­ve del­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na o del Comu­ne di Mari­no non abbia­no mes­so al cen­tro del­le scel­te una pro­gram­ma­zio­ne fat­ta di coscien­za e cono­scen­za. Tan­to è vero che in aggiun­ta ad un giu­di­zio nega­ti­vo da dare cir­ca l’incapacità a coin­vol­ge­re la cit­tà, ad atti­va­re par­te­ci­pa­zio­ne vera, le Giun­te suc­ce­du­te­si alme­no negli ulti­mi ven­ti anni han­no teso a svi­lup­pa­re poli­ti­che – in que­sto set­to­re, ma for­se vale anche per il resto dell’amministrazione – pagi­na per pagi­na. Ma alla cit­tà, agli stu­den­ti, al cor­po docen­te, alle fami­glie, non ser­vo­no dei bra­vi capouf­fi­cio, no. Occor­re che sia­no mes­si in cam­po ammi­ni­stra­to­ri capa­ci di scel­te, di pro­po­ste, di coin­vol­gi­men­to del­la cit­tà sul­le cri­ti­ci­tà. Ritor­na qui il tema del­la poli­ti­ca. Cer­to qua­lun­qui­smo, che sem­bra più accet­ta­bi­le per­ché fa “appel­lo al cit­ta­di­no”, al sen­so civi­co del sin­go­lo, annac­qua­to dal tene­re a distan­za la poli­ti­ca. Qui va riba­di­ta a voce alta la voca­zio­ne del­la poli­ti­ca: che è essa il sen­so civi­co alto da per­se­gui­re, che è essa che si appel­la ai cit­ta­di­ni, e che se via via negli ulti­mi anni c’è sta­ta la deni­gra­zio­ne dei Par­ti­ti e del­la poli­ti­ca, non è “solo a cau­sa di ogget­ti­ve respon­sa­bi­li­tà nega­ti­ve” che que­sti han­no avu­to, ma anche per­ché è sta­to pro­prio un “pen­sie­ro poli­ti­co pre­ci­so che ha avu­to come obbiet­ti­vo deni­gra­re il ruo­lo di poli­ti­ca e par­ti­ti per toglier­se­li dai pie­di”.

La scuo­la Anna Frank come la ricor­da­no mol­ti cit­ta­di­ni


Occor­re ini­zia­re a pen­sa­re a que­sto. E occor­re, appro­fon­den­do, esse­re accor­ti che chi sbrai­ta con­tro “le ideo­lo­gie”, in real­tà sta offren­do una ideo­lo­gia che non pre­ve­da il confronto/studio/scontro di idea­li­tà dif­fe­ren­ti. Tut­to que­sto dob­bia­mo aver­lo pre­sen­te se voglia­mo com­pren­de­re cosa fare del­le poli­ti­che del­la scuo­la e dell’edilizia sco­la­sti­ca nel nostro comu­ne. Quin­di esa­mi­na­te le que­stio­ni e par­lan­do solo dell’ultima più evi­den­te per­ché ha riflet­to­ri dei media in que­sto momen­to, cioè del­la scuo­la Anna Frank di Frat­toc­chie, noi comu­ni­sti pen­sia­mo que­sto: 1. Che non sia giu­sto, né uti­le, sta­re ades­so a sta­bi­li­re se l’ipotesi di inter­ven­to pre­di­spo­sto dal­la pre­ce­den­te Giun­ta fos­se la miglio­re scel­ta pos­si­bi­le, o, addi­rit­tu­ra, l’unica da per­se­gui­re. 2. Che pari­men­ti, non è rile­van­te sta­bi­li­re se l’attuale Giun­ta stia facen­do meli­na, ovve­ro, stia cer­can­do un ban­do­lo del­la matas­sa che non indi­vi­dua solu­zio­ni con­cre­te. 3. Che può esse­re un indi­zio di feb­bre che mani­fe­sta la malat­tia, anco­ra da inda­ga­re, l’azione pro­po­sta da alcu­ne for­ze di oppo­si­zio­ne con­si­lia­re per una dif­fe­ren­te solu­zio­ne per l’Anna Frank di Frat­toc­chie, tra l’altro chia­man­do al soste­gno di fir­ma cit­ta­di­ni.

4. Soprat­tut­to, però, pen­sia­mo che al cen­tro di tut­to que­sto deb­ba­no esser­ci sco­la­ri e stu­den­ti, docen­ti e lavo­ra­to­ri del­la scuo­la e la par­te­ci­pa­zio­ne con­sa­pe­vo­le di tut­ti alle scel­te. Per que­sto la vera pro­po­sta è: a) atti­va­re imme­dia­ta­men­te da par­te del comu­ne una agen­da che pre­ve­da con­fron­to sul­le poli­ti­che sco­la­sti­che e del dirit­to allo stu­dio nel nostro comu­ne b) par­ten­do da una assem­blea cit­ta­di­na pro­mos­sa dal comu­ne e che non sia luo­go di eter­na cam­pa­gna elet­to­ra­le di chi ha vin­to ieri e per­so oggi, o di chi ha per­so l’altro ieri e si gon­fia oggi; non è que­sto che appas­sio­na i cit­ta­di­ni: a tut­ti loro e noi, inte­res­sa la pro­po­si­zio­ne di idee e la solu­zio­ne di pro­ble­mi ad esse con­cre­ta­men­te col­le­ga­te. Ciò det­to e pro­po­sto, pur non aven­do par­te­ci­pa­to il PCI all’elaborazione del­la pro­po­sta tec­ni­ca e poli­ti­ca del­le for­ze di oppo­si­zio­ne a cui sta seguen­do una cam­pa­gna di rac­col­ta fir­me, con lo spi­ri­to NON di appro­va­re sic et sim­pli­ci­ter l’intera pro­po­sta, ma inten­den­do come POSITIVA l’azione intra­pre­sa, indi­ca ai pro­pri iscrit­ti e sim­pa­tiz­zan­ti di soste­ne­re la rac­col­ta fir­me.”.

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