Pasolini: il teorema ‘Maritato’ diventa un film

Pasolini: il teorema ‘Maritato’ diventa un film

10/05/2022 0 Di Marco Montini

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Un incon­tro, un’idea e il fuo­co sacro del­la crea­ti­vi­tà è divam­pa­to, sug­gel­la­to da un caf­fè a Mon­te­car­lo, com­pli­ce la 19esima edi­zio­ne del Mon­te­car­lo Film Festi­val de La Comé­die. La stra­da trac­cia­ta dal regi­sta Car­lo Mar­cuc­ci, insie­me a sua moglie Fran­ce­sca, non nasce per caso. Da tem­po l’ipotesi sul delit­to Paso­li­ni come omi­ci­dio poli­ti­co, avan­za­ta dal gior­na­li­sta, esper­to in cri­mi­no­lo­gia Michel Emi Mari­ta­to pre­sen­te alla ker­mes­se cine­ma­to­gra­fi­ca, ha var­ca­to i con­fi­ni dei media, riac­cen­den­do i fari su quel­la oscu­ra not­te del 2 novem­bre 1975 all’Idroscalo di Ostia e potreb­be diven­ta­re un film. Non ser­ve sca­va­re a fon­do per capi­re che in mol­ti avreb­be­ro desi­de­ra­to toglie­re di mez­zo quel­la lim­pi­da voce, così sco­mo­da per il pote­re che in que­gli anni si anda­va con­so­li­dan­do. Anni Set­tan­ta, ven­to di cam­bia­men­to aria di rivol­te, memo­ri di quel ’68 che scon­vol­se il mon­do. Da più par­ti si invo­ca­va un ribal­ta­men­to isti­tu­zio­na­le, poli­ti­co, socia­le men­tre un pote­re anco­ra­to ai suoi pri­vi­le­gi non mol­la­va la pre­sa. Paso­li­ni, l’intellettuale sco­mo­do, con un arti­co­lo a sua fir­ma sul “Cor­rie­re del­la Sera”, esat­ta­men­te un anno pri­ma, il 14 novem­bre 1974 si sca­glia­va con­tro i pre­sun­ti auto­ri “di quel­lo che vie­ne chia­ma­to gol­pe” e che in real­tà, sareb­be un “siste­ma di pro­te­zio­ne del pote­re”. Quan­to basta, per ria­pri­re il caso o, meglio anco­ra, per ripor­ta­re quel­la sete di veri­tà di nuo­vo alla ribal­ta. Pier Pao­lo, appas­sio­na­to ed esper­to gio­ca­to­re di cal­cio, altro 1 metro e 67 su 59 chi­lo­gram­mi era un fuscel­lo. Secon­do “er Pecet­to”, al seco­lo Sil­vio Par­rel­lo, oggi arti­sta e un tem­po ragaz­zo di vita, “era il fuscel­lo più for­te che noi ragaz­zi aves­si­mo mai incon­tra­to. Ce ne vole­va­no quat­tro per vin­ce­re a bot­te con lui”. Ecco, anche que­sto era l’intellettuale sco­mo­do. Come pote­va, un gra­ci­le Pino Pelo­si aver­la vin­ta tra le tene­bre di quel luo­go tor­bi­do? Que­sto, e tan­ti altri inter­ro­ga­ti­vi si affac­cia­no, risve­glia­ti da quel­le ombre che otte­ne­bra­no altre mor­ti inquie­tan­ti, da Aldo Moro a Raoul Gar­di­ni, pas­san­do per i tan­ti delit­ti irri­sol­ti o enig­ma­ti­ci che han­no trac­cia­to la nostra sto­ria. Chi meglio del­la cop­pia Mar­cuc­ci, redu­ce dal suc­ces­so del film “Dog­ma­ti­que”, basa­to su un testo di Tol­stoj, potreb­be meglio inter­pre­ta­re le inquie­tu­di­ni dell’uomo e le tra­me del pote­re?

 

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