In relazione ai provvedimenti cautelari eseguiti questa mattina nella vicenda concernente i rifiuti regionali, compresa…
Roma. IL PCI: Via gli interessi privati dal settore rifiuti!
02/05/2022Questo articolo è stato letto 3414 volte!
Gestione interamente pubblica, raccolta differenziata e NO a termovalorizzatori!
“Ci mancava solo il Sindaco Gualtieri… — commenta a nome del PCI Federazione Metropolitana di Roma, Virgilio Seu — Con una falsa accelerazione, (se tutto dovesse andare in porto arriveremmo a non prima del 2027) il Primo cittadino della Capitale indica la soluzione dell’annoso problema dei rifiuti romani,in un megatermovalorizzatore da costruire a Santa Palomba. Insomma a ridosso dei Castelli Romani. Tanto per cambiare, spostare nei territori limitrofi l’eventuale soluzione del problema; guarda caso, poi, a ridosso della pericolosa discarica di Roncigliano, nel Comune di Albano Laziale. Intanto che la cultura dei rifiuti si imponeva, e si impone, nel verso della difesa ambientale, del riuso e recupero dei rifiuti e, soprattutto,contro gli sprechi (tutti ottimi comportamenti contro la follia del consumismo capitalista), purtroppo Roma e il Lazio restavano e restano fanalino di coda. Il grosso del problema continua ad essere il Piano Rifiuti, sicuramente da rivedere e che, comunque, rimane inattuato proprio nel bacino principale: Roma. Come Partito Comunista Italiano diciamo NO! Il nostro no! non è preconcetto non tanto “perché l’ha proposto Gualtieri”, oppure non solo “perché sta ai Castelli romani”. Ma, semplicemente, perché nel merito contestiamo la validità risolutiva del tema del ciclo dei rifiuti che, in questo modo, non viene affatto chiuso. Viene, banalmente, spostata l’azione fisica dal sotterrare i rifiuti al bruciarli! Due metodi che lasciano intatti i temi centrali (l’inquinamento ambientale e la salute dei cittadini) e spaccano in due la società dei residenti del centro di Roma e di quelli delle periferie e della provincia: in questo modo avremo ancora la città di Roma che non farà differenziata porta a porta e ci saranno Comuni che, invece, e dobbiamo rilevare anche con un certo successo fin qui raggiunto, continueranno a fare la raccolta differenziata.
E così come ieri, come PCI, criticavamo la Giunta Raggi in quanto, nonostante i primi risultati positivi, la sperimentazione della raccolta differenziata si era arenata, non essendo stata in grado di coinvolgere i cittadini ed attrezzare l’AMA ai nuovi compiti, oggi attacchiamo la proposta di Gualtieri, che consideriamo sconsiderata. Ecco, noi ci chiediamo, rivolgendoci a tutti gli amministratori del nostro territorio e a tutti i cittadini: perché non si può scommettere positivamente sulla gestione dei rifiuti? Perché continuare con l’incapacità dimostrata anche dalle precedenti Giunte capitoline? Noi non siamo interessati al tiro al piccione politico: ieri la Raggi e oggi Gualtieri e il PD. Quindi non l’accusa per l’accusa, ma sapendo degli enormi interessi privati (ricordiamo Malagrotta?) in questo settore, dietro i quali si nascondono i perché delle scelte, fatte e non fatte. Il Partito Comunista Italiano di Roma e provincia chiede di fare scelte chiare: 1. Che la gestione del settore rifiuti sia messa interamente in mani pubbliche. L’ambiente e la salute dei cittadini si difendono allontanando gli “appetiti” degli speculatori privati dai settori pubblici strategici; 2. Che parta, immediatamente, secondo un piano coordinato con i Municipi e con le varie aree/bacino dei Comuni dell’Area Metropolitana, la riaffermazione strategica della differenziata porta a porta; 3. Che, parallelamente, prenda avvio l’applicazione, in tutti i Comuni, della tariffa rapportata alla corretta raccolta differenziata da parte dei cittadini, al fine di far pagare meno chi differenzia e che si cancelli l’ipotesi del megavalorizzatore. Il Partito Comunista Italiano, a difesa delle popolazioni che stanno pagando pegno,da troppo tempo, sotto il profilo ambientale e della salute, fa appello alla più ampia mobilitazione popolare, al fine di potenziare il movimento di lotta che blocchi e cancelli queste scelte scellerate e che faccia, finalmente, voltare pagina.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.