Mjostarnet, il grattacielo di legno più alto al mondo che divora anidride carbonica

Mjostarnet, il grattacielo di legno più alto al mondo che divora anidride carbonica

18/03/2022 0 Di Marco Montini

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Par­te dal Mjo­star­net, grat­ta­cie­lo di 18 pia­ni costrui­to inte­ra­men­te in legno, a un cen­ti­na­io di chi­lo­me­tri da Oslo, il rac­con­to del quin­to epi­so­dio di “BG4SDGs – Time to Chan­ge”, il pro­get­to idea­to da Ste­fa­no Gui­da­ni in col­la­bo­ra­zio­ne con Ban­ca Gene­ra­li per rac­con­ta­re lo sta­to dell’arte dell’Agenda Onu 2030. Il grat­ta­cie­lo nor­ve­ge­se, rife­ri­sce una nota, diven­ta quin­di il sog­get­to da cui l’obiettivo del foto­gra­fo pren­de spun­to per inda­ga­re a che pun­to è il per­cor­so di rag­giun­gi­men­to dell’obiettivo di svi­lup­po soste­ni­bi­le nume­ro 11: ren­de­re le cit­tà e gli inse­dia­men­ti uma­ni inclu­si­vi, sicu­ri, dura­tu­ri e soste­ni­bi­li.
Inau­gu­ra­to il 15 mar­zo 2019, il Mjo­star­net è attual­men­te il più alto grat­ta­cie­lo in legno al mon­do. E anche se pros­si­ma­men­te il suo pri­ma­to sarà supe­ra­to, la sua ere­di­tà è già scol­pi­ta nel­la sto­ria dell’architettura mon­dia­le. Il suo cor­po è infat­ti com­po­sto da oltre 2.700 metri cubi di legno rica­va­to dal­le fore­ste dell’area in cui sor­ge e in gra­do di assor­bi­re fino a 1.700 ton­nel­la­te di CO2. Gli albe­ri pota­ti per dar vita alla costru­zio­ne del grat­ta­cie­lo sono sta­ti sosti­tui­ti da altri due albe­ri: in pra­ti­ca, il grat­ta­cie­lo può esse­re con­si­de­ra­to come una fore­sta all’interno di una fore­sta. L’idea che ha por­ta­to alla costru­zio­ne di que­sto grat­ta­cie­lo nor­ve­ge­se è anco­ra una goc­cia nel gran­de ocea­no rap­pre­sen­ta­to dal set­to­re edi­li­zio glo­ba­le. Qual­co­sa, però, sta ini­zian­do a smuo­ver­si.
La tec­ni­ca usa­ta per edi­fi­car­lo, infat­ti, pre­ve­de la tota­le assen­za di uti­liz­zo di qua­lun­que for­ma di cemen­to e accia­io. Inol­tre, ogni metro cubo di tron­chi impie­ga­to nel­la strut­tu­ra con­tri­bui­sce a sot­trar­re ben 0,9 ton­nel­la­te di ani­dri­de car­bo­ni­ca nell’aria. In altre paro­le, que­sta atti­vi­tà edi­le non solo non gene­ra emis­sio­ni, ma addi­rit­tu­ra con­tri­bui­sce a ridur­le fun­gen­do da baci­no di stoc­cag­gio. In un mon­do alla costan­te ricer­ca di solu­zio­ni effi­ca­ci per con­tra­sta­re il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, il grat­ta­cie­lo si pro­po­ne quin­di come vero e pro­prio ele­men­to disrup­ti­ve per una rivo­lu­zio­ne soste­ni­bi­le che par­te dall’edilizia per esten­der­si all’ambiente.
“Tro­var­si di fron­te al Mjo­star­net appa­ga la vista e si ha anche la sen­sa­zio­ne di esse­re par­te­ci­pi dell’inversione di rot­ta ver­so una meta eco­lo­gi­sta: l’interno e l’esterno del grat­ta­cie­lo rega­la­no la sen­sa­zio­ne di tro­var­si di fron­te a qual­co­sa di con­ti­guo con l’ambiente cir­co­stan­te, qua­si fos­se una esten­sio­ne del­la natu­ra stes­sa”, ha com­men­ta­to Ste­fa­no Guin­da­ni.
“Cre­do che que­sta sia la dire­zio­ne che dovran­no pren­de­re le costru­zio­ni del futu­ro, per esse­re sem­pre più soste­ni­bi­li dal pun­to di vista archi­tet­to­ni­co, este­ti­co, visi­vo e ambien­ta­le”, ha aggiun­to. Pre­sen­ta­to lo scor­so 15 set­tem­bre 2021 a Mila­no, BG4SDGs – Time to Chan­ge pro­se­gui­rà ora per altri 12 mesi al fine di appro­fon­di­re tut­ti i 17 SDGs dell’Agenda Onu 2030. Per cia­scu­no di essi, la chia­ve adot­ta­ta dal foto­gra­fo sarà dupli­ce: da un lato si pun­ta ad evi­den­zia­re l’azione nega­ti­va dell’uomo sull’ambiente e sul­la comu­ni­tà, dall’altro come lo stes­so gene­re uma­no abbia inve­ce una straor­di­na­ria capa­ci­tà di recu­pe­ro attra­ver­so solu­zio­ni inno­va­ti­ve e soste­ni­bi­li. Nel­la sua ricer­ca, Guin­da­ni spa­zie­rà oltre i con­fi­ni ita­lia­ni ricer­can­do casi cri­ti­ci e situa­zio­ni di eccel­len­za anche all’estero: Bra­si­le, Nor­ve­gia e Austra­lia, ma anche Sta­ti Uni­ti, Tur­chia e Kenya. Ad affian­car­lo c’è un accom­pa­gna­to­re d’eccezione come Alber­to Sal­za, antro­po­lo­go tra i più apprez­za­ti a livel­lo inter­na­zio­na­le, che cure­rà i testi del pro­get­to e sug­ge­ri­rà alcu­ni dei pro­get­ti da moni­to­ra­re.

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