Marino. PCI, Concluso Congresso regionale. Alboresi: NATO braccio armato, UE succube, No alla guerra

Marino. PCI, Concluso Congresso regionale. Alboresi: NATO braccio armato, UE succube, No alla guerra

11/03/2022 1 Di Maurizio Aversa

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Celi­na Ange­li­ni, da’ avvio al secon­do con­gres­so regio­na­le del PCI Lazio a Mari­no pres­so la Sala­Tea­tro­Vit­to­ria


“Il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no del Lazio è una impor­tan­te real­tà per il PCI. C’è spa­zio per il Par­ti­to per la capa­ci­tà di ana­li­si e di pro­po­sta di cui sia­mo por­ta­to­ri. Così come c’è a livel­lo nazio­na­le, lo stes­so ruo­lo che mostre­re­mo, con una scel­ta non casua­le, nel Con­gres­so a Livor­no. – que­ste le pri­me paro­le di Mau­ro Albo­re­si, segre­ta­rio nazio­na­le e garan­te del Con­gres­so regio­na­le del Lazio svol­to­si a Mari­no, pres­so la Sala­Tea­tro­Vit­to­ria il 6 mar­zo – Fino a qui, ver­so la nostra assi­se nazio­na­le abbia­mo svol­to 63 con­gres­si pro­vin­cia­li e 20 con­gres­si regio­na­li. Que­sto vuol dire varie cose: che sia­mo una pre­sen­za non epi­so­di­ca e non limi­ta­ti ad alcu­ne aree del Pae­se. Sia­mo quin­di con­sa­pe­vo­li di pun­ti di for­za e di debo­lez­za cir­ca la nostra orga­niz­za­zio­ne e pro­po­sta, ma anche di pos­si­bi­li­tà di cre­sci­ta. La real­tà che ci cir­con­da è com­ples­sa, e in veri­tà pre­oc­cu­pa. Non per caso la paro­la chia­ve di que­sta situa­zio­ne è “cri­si”. Rico­strui­re il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no signi­fi­ca dare rispo­sta a que­sta cri­si: che è cri­si di civil­tà, cri­si eco­no­mi­ca e finan­zia­ria, cri­si socia­le, cri­si mora­le e cri­si poli­ti­ca.

Eros Mat­tio­li, segre­ta­rio cit­ta­di­no di Roma, inter­vie­ne al con­gres­so PCI Lazio


Il nostro com­pi­to, il nostro agi­re que­sto fa: svol­ge ana­li­si del­la real­tà e pro­po­ne del­le rispo­ste. In que­sto sen­so pos­sia­mo dire che sia­mo in pochi a far­lo e che for­se con la com­ple­tez­za che mostria­mo nel far­lo for­se sia­mo gli uni­ci. Que­sta guer­ra, ad esem­pio – con­ti­nua il segre­ta­rio nazio­na­le – ci inve­ste in una situa­zio­ne dram­ma­ti­ca, che può diven­ta­re più dete­rio­ra­ta e pre­ci­pi­ta­re. Noi vedia­mo che la gestio­ne dell’informazione, dei mass media cir­ca la guer­ra, han­no scel­to – i mag­gio­ri e la stra­gran­de mag­gio­ran­za – di esse­re espres­sio­ne dei pote­ri for­ti. Oscu­ra­re le ori­gi­ni, nascon­de­re l’accerchiamento che la NATO in quan­to brac­cio arma­to di que­sta poli­ti­ca, sta ope­ran­do da trent’anni, è figlia del pen­sie­ro uni­co. Che pre­sen­ta, in ulti­ma ana­li­si, la non modi­fi­ca­bi­li­tà del­la real­tà. Così vie­ne rap­pre­sen­ta­ta la nostra attua­li­tà come una con­trap­po­si­zio­ne est/ovest, bene/male, come una natu­ra­le supe­rio­ri­tà mora­le occi­den­ta­le e del­la socie­tà capi­ta­li­sti­ca, a gui­da USA. Con la neces­si­tà ade­gua­men­to di una mag­gio­re uni­tà del­la UE in chia­ve euroa­tlan­ti­ca e, soprat­tut­to, indi­can­do la Cina come il gran­de nemi­co. Per noi comu­ni­sti, per il PCI – sot­to­li­nea Albo­re­si – le indi­ca­zio­ni che sca­tu­ri­sco­no dal­le nostre ana­li­si e rifles­sio­ni sono altre: No alla guer­ra; no al pro­ces­so di espan­sio­ne NATO nel­la pro­pria ricer­ca di accer­chia­men­to del­la Rus­sia. No all’unità di una UE bel­li­ci­sta; occor­re dire basta alla misti­fi­ca­zio­ne e distin­gue­re tra Gover­ni e Popo­li.

Il Pre­si­den­te nazio­na­le del­l’as­so­cia­zio­ne Ita­lia Cuba, iter­vie­ne al con­gres­so del PCI Lazio


Per que­sto il nostro No alla NATO ha una pro­pria for­za di attua­li­tà strin­gen­te. Se guar­dia­mo in Ita­lia a cosa con­ven­ga al Pae­se non ci sono dub­bi. Se guar­dia­mo in Ita­lia a cosa pro­pon­go­no gli altri vedia­mo il mar­cio: è il PD che è garan­te dell’Euroatlantismo, dove vie­ne ipo­tiz­za­to un eser­ci­to a tim­bro UE, ma in chia­ve com­ple­men­ta­re, quin­di subal­ter­no a NATO e USA. E’ una visio­ne che affer­ma il mul­ti­po­la­ri­smo solo di una par­te di mon­do (tra l’altro la più pic­co­la). Men­tre si igno­ra che il mul­ti­po­la­ri­smo, deve dav­ve­ro fare i con­ti con la nuo­va sce­na inter­na­zio­na­le e mon­dia­le: dove la Cina, ad esem­pio, ha pro­po­sto al mon­do la teo­ria del­la “Uma­ni­tà con­di­vi­sa” sola via che offre pace e sal­va­guar­dia dell’ambiente. Per que­sto noi sia­mo con­tro que­sta UE. Per­ché anche quan­do ha avu­to una qual­che rea­zio­ne intel­li­gen­te, come nel caso del­la rispo­sta alla pan­de­mia, l’ha subi­to ripro­po­sta come unio­ne poli­ti­co mili­ta­re e poli­ti­co finan­zia­ria. No – riba­di­sce il segre­ta­rio comu­ni­sta – noi sia­mo con­tro l’idea di una Euro­pa libe­ri­sta, una Euro­pa del pen­sie­ro uni­co, è per que­sta via che l’Italia degli ulti­mi gover­ni, di cen­tro­de­stra e di cen­tro­si­ni­stra, ha assal­ta­to la Costi­tu­zio­ne, ha for­ti­fi­ca­to Gover­ni e depo­ten­zia­to il Par­la­men­to.

Il segre­ta­rio del­la Fede­ra­zio­ne PCI di Roma Metro­po­li­ta­na con il segre­ta­rio nazio­na­le Mau­ro Albo­re­si


Lo sap­pia­mo cosa è acca­du­to fino ad oggi: basta osser­va­re la fine a cui sono sta­ti costret­ti i par­ti­ti di mas­sa, quel­li del­la par­te­ci­pa­zio­ne alla vita poli­ti­ca. Han­no volu­to affer­ma­re un’altra visio­ne, quel­la del pre­si­den­zia­li­smo, quel­la del­le leg­gi elet­to­ra­li fal­sa­men­te alla ricer­ca del­la gover­na­bi­li­tà e, in veri­tà, alla ricer­ca del col­po fera­le con­tro la rap­pre­sen­ta­ti­vi­tà. La rap­pre­sen­tan­za. Non è un caso se, come Ita­lia, sia­mo il fana­li­no di coda dell’economia, anche in pre­sen­za del­la sta­gna­zio­ne e reces­sio­ne degli ulti­mi anni, pre pan­de­mia; que­sta col­pi­va duro pure la Ger­ma­nia quin­di a ripro­va che non sia­mo in pre­sen­za di una cri­si con­giun­tu­ra­le. Stia­mo viven­do dal dopo 2008, una cri­si strut­tu­ra­le. Di tut­ta la pro­po­sta capi­ta­li­sti­ca. Ed ora che si vor­rà pro­por­re il rien­tro dai pre­sti­ti, come faran­no pae­si come il nostro, e soprat­tut­to noi, a resti­tui­re in un anno il 60% del debi­to accu­mu­la­to? Ed è un obbli­go che a bre­ve sarà sul tavo­lo e sul­la pel­le dei cit­ta­di­ni e dei lavo­ra­to­ri. Ma se la situa­zio­ne è que­sta, non occor­ro­no cor­re­zio­ni. Occor­re un rivol­gi­men­to. Occor­re un cam­bio di socie­tà. Un cam­bio di siste­ma. E l’unica via è dare vita ad una socie­tà socia­li­sta.

You­sef Sal­man, pre­si­den­te del­la comu­ni­tà pale­sti­ne­se di Roma e Lazio, svol­ge il suo salu­to al con­gres­so PCI Lazio


La via d’uscita obbli­ga­ta non è una teo­ria. Ce lo mostra­no le varie situa­zio­ni: quel­la del lavo­ro, dove cen­tro­de­stra e cen­tro­si­ni­stra han­no offer­to le stes­se medi­ci­ne: paghi­no i lavo­ra­to­ri. Ce lo mostra la scuo­la, dove sem­pre più si assi­ste all’inveramento del­la scuo­la clas­si­sta che ci mostra anda­re avan­ti e con la pos­si­bi­li­tà di pro­se­gui­re gli stu­di solo i figli del­le clas­si agia­te. Ce lo mostra l’ambiente, dove l’unica rispo­sta a cui si assi­ste è la ricer­ca del pro­fit­to da par­te di chi è chia­ma­to ad occu­par­si di ambien­te. A tut­to ciò – con­clu­de Mau­ro Albo­re­si – si rispon­de met­ten­do ad esem­pio i gio­va­ni al pri­mo posto nel­la qua­li­tà del­le scel­te. Lo stes­so vale per le don­ne, per que­sto sia­mo pro­mo­to­ri con altri del­lo scio­pe­ro dell’8 mar­zo. Ma per tut­to ciò che abbia­mo indi­vi­dua­to, bastia­mo noi? Asso­lu­ta­men­te no. Occor­re una uni­tà dei comu­ni­sti, ed occor­re una uni­tà del­la sini­stra di alter­na­ti­va. L’unità dei comu­ni­sti va per­se­gui­ta e sal­va­guar­da­ta non per tito­li, ma per l’individuazione di una cul­tu­ra affi­ne. Così l’unità del­la sini­stra, di cui noi sia­mo con­vin­ti pro­mo­to­ri, non può con­su­mar­si in un sog­get­to indi­stin­to e ripro­po­sto ogni vol­ta, o – elet­to­ral­men­te – in una lista indi­stin­ta. No van­no garan­ti­te, pro­po­ste, pra­ti­ca­te, rispo­ste uni­ta­rie di rispet­to del­le iden­ti­tà. Infat­ti noi pro­po­nia­mo come azio­ne la logi­ca “Fron­ti­sta” per­ché è quel­la capa­ce di met­te­re for­ze alter­na­ti­ve uni­te nel mede­si­mo obbiet­ti­vo. Da ulti­mo rin­gra­zio il Comi­ta­to, il par­ti­to, del Lazio per­ché può dare e sta dan­do una gran­de mano al per­se­gui­men­to di tali obbiet­ti­vi e alla Rico­stru­zio­ne del PCI.”.

Ste­fa­no Ender­le, segre­ta­rio del PCI Mari­no qui con il segre­ta­rio nazio­na­le Mau­ro Albo­re­si


Come era natu­ra­le, alla rela­zio­ne del segre­ta­rio uscen­te – poi ricon­fer­ma­to – Ore­ste del­la Posta è segui­to un dibat­ti­to dai vari con­tri­bu­ti e toni. Ma spes­so incen­tra­ti sul Par­ti­to e sul­la que­stio­ne del­la guer­ra. Una deci­na di dele­ga­ti ha pre­so la paro­la dal pal­co con­gres­sua­le. Men­tre nume­ro­si e di qua­li­tà anche gli inter­ven­ti degli invi­ta­ti. Alcu­ni assen­ti giu­sti­fi­ca­ti da for­za mag­gio­re, altri inve­ce ben pre­sen­ti e con gran­de con­tri­bu­to offer­to, tan­to è vero che sono sta­ti accol­ti e sot­to­li­nea­ti i vari pas­sag­gi con applau­si dal­la pla­tea. Così è sta­to per lo scrit­to­re Alber­to Fazo­lo, vici­no alle popo­la­zio­ni del Don­bass; così per Edmon­do Mila­no in rap­pre­sen­tan­za di Libe­ra; lo stes­so per la pre­sen­za di Enri­co Del Vesco­vo con­si­glie­re nazio­na­le di Ita­lia Nostra; e poi con l’affettuoso salu­to tri­bu­ta­to a You­sef Sal­man del­la Comu­ni­tà Pale­sti­ne­se di Roma e Lazio, e a Mar­co Papac­ci Pre­si­den­te nazio­na­le dell’Associazione Ita­lia Cuba. Al ter­mi­ne dei lavo­ri, oltre alla ricon­fer­ma di Ore­ste del­la Posta a segre­ta­rio regio­na­le del PCI Lazio, Sonia Peco­ril­li, pre­si­den­te del Con­gres­so, ha pro­po­sto come Teso­rie­re Leni­no De Ange­lis e come pre­si­den­te del Comi­ta­to Regio­na­le Celi­na Ange­li­ni. Sia que­sti inca­ri­chi che la com­po­si­zio­ne del nuo­vo orga­ni­smo diri­gen­te regio­na­le, di cui dia­mo segui­to, sono sta­ti vota­ti all’unanimità. Comi­ta­to Regio­na­le PCI Lazio: Lucia Adda­rio, Andrea Ambro­set­ti, Pier­pao­lo Ambro­set­ti, Maria Celi­na Ange­li­ni, Bene­det­to Anghet­ti, Mau­ri­zio Aver­sa, Danie­le Bac­ca­ri­ni, Mat­teo Bar­ba, Bru­no Bar­bo­na, Clau­dio Caprio, Lui­gi Caria, Mar­co Chiap­pi­ni, Fran­co Cioc­ca, Cri­sti­na Ciril­lo, Ita­lo Cle­men­te, Andrej Con­ti, Mar­co D’Agostino, Leni­no De Ange­lis, Ore­ste del­la Posta, Mas­si­mo Di Bono, Ange­lo Dio­ni­si, Anna Maria Di San­to, Ade­le Fer­ro, Gian­lu­ca Giam­pà, Ale­xan­der Hobel, Gue­ri­no Ingle­si, Vale­ria Lati­ni, Mar­co Luzi, Anto­nio Magna­pe­ra, Anto­nio Mastran­ge­li, Eros Mat­tio­li, Olim­pio Maz­zo­ni, Ugo Moro, Nor­ber­to Nata­li, Ornel­la Pan­fi­li, Sonia Peco­ril­li, Vir­gi­lio Seu, Bru­no Ste­ri, Gene­sio Ter­ri­no­ni, Veri­no Tina­bur­ri, Wal­ter Tuc­ci, Rober­to Val­loc­chia, Anto­niet­ta Vaset­ti. In chiu­su­ra, coi com­pli­men­ti del Par­ti­to nazio­na­le e regio­na­le i com­pli­men­ti per acco­glien­za e orga­niz­za­zio­ne per­fet­ta da par­te del PCI di Mari­no, il cui segre­ta­rio, Ste­fa­no Ender­le, ha rice­vu­to da Mau­ro Albo­re­si una tar­ga.

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