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Marino. Bibliopop versione Premio Letterario Nazionale. Intervista a Marco Onofrio
10/03/2022Questo articolo è stato letto 3210 volte!
Scade il 31 marzo 2022, e dunque restano altre tre settimane per concorrere alla prima edizione del Premio Letterario “Moby Dick-Danko”, bandito dall’Associazione ACAB-Bibliopop con il patrocinio di DankoFoods Italia. Abbiamo incontrato a Marino il concittadino Marco Onofrio, lo scrittore pluripremiato, ideatore del Premio nonché presidente della Categoria “A”, dedicata alla Poesia, per fare insieme a lui il punto della situazione in vista dell’ormai prossima scadenza.
Onofrio, come sta andando il concorso?
“Molto bene, a quanto pare. Oltre diecimila visualizzazioni sul sito concorsiletterari.it, il più cliccato in Italia nel suo genere, e altrettante totalizzate nei blog letterari dove gli scorsi mesi è stato gentilmente diffuso e pubblicato il bando. Sergio Santinelli, il presidente di Bibliopop, mi tiene aggiornato sugli arrivi, via e‑mail e posta ordinaria: ebbene sono pervenuti a concorso, ormai, centinaia di elaborati, in media 2–3 al giorno! Numeri destinati ad aumentare, dato che i concorrenti tendono a farsi vivi soprattutto a ridosso della scadenza. Un successo che mi gratifica molto e che la dice lunga sulla necessità, anzi l’urgenza, di espressione sociale a cui il Premio viene incontro. “Moby Dick-Danko” vuole sollecitare l’immaginazione di tutti, anche e soprattutto dei ragazzi, sui territori dell’ideale, del sogno, della libertà. C’è evidentemente un grandissimo bisogno di queste cose: un bisogno esacerbato dai due anni di pandemia e dalle preoccupazioni belliche che stiamo vivendo”.
Come saranno organizzati i lavori della giuria?
“Attenderemo qualche giorno dopo la scadenza, per dar modo di arrivare agli elaborati spediti per posta ordinaria (farà fede il timbro postale). Quindi stamperemo tutto e decideremo come procedere in vista della lettura e della valutazione. Probabilmente, data la mole del lavoro, divideremo il totale dei testi in tranches equivalenti fra i tredici giurati (sei per categoria più il presidente onorario di entrambe, il M° Vittorio Nocenzi). Dopo la lettura emergerà una prima ristretta selezione delle opere, da cui verranno ulteriormente selezionate quelle finaliste e, da ultimo, le vincitrici”.
Un tuo appello per i “ritardatari” e gli “indecisi”?
“Per gli indecisi: da 1 a 3 poesie, di massimo 40 versi ciascuna, e/o 1 racconto breve, di massimo 10.000 caratteri spazi inclusi. Il tema? Il più ampio possibile: è la libera interpretazione di Moby Dick, la bianca balena dell’irraggiungibile, in ciò che simboleggia per ciascuno. Anche rispetto al territorio dei Castelli Romani, che contestualizza geograficamente il tema nella terza sezione del Premio. L’appello è semplicemente questo: divertitevi con noi, dando ali alla vostra immaginazione e voce al mondo che vorreste, dentro e intorno a voi! La partecipazione è completamente gratuita e prevede premi in denaro, oltre a targhe e attestati per finalisti e/o meritevoli. Per i ritardatari non servono appelli, hanno già intuito e compreso quale splendida opportunità rappresenti questo Premio. Una sola raccomandazione: non aspettate gli ultimissimi giorni per inviare il vostro elaborato, il 31 marzo è ormai alle porte e, continuando a temporeggiare, non solo rischiate di mancare l’appuntamento, ma anche di complicare il lavoro e le tempistiche dei giurati in vista della premiazione, che dovrebbe avere luogo entro il mese di maggio p. v.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.